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Editoriale

MILANO

FELICE MAGNANI - 08/05/2015

milanoI litigi e le diatribe continuano senza sosta. Anche di fronte alle verità più verità, quando l’impegno dovrebbe essere comune, coeso, forte e determinato, ci ritroviamo i soliti volti a darsele di santa ragione, ruotando sempre attorno ai propri pensieri di comodo, alle ipocrisie condite di tutto punto, a un odio che riempie di disastri il nostro bel paese.

Milano è solo l’ultimo strascico di una serie infinita di oscenità che mettono alla berlina l’Italia di fronte all’Europa e al mondo. Città distrutte, cittadini ostaggi di manipoli di delinquenti patentati non solo italiani, ma provenienti da quell’Europa di cui parliamo sempre più spesso, forse senza sapere che quell’Europa che noi vediamo e sentiamo non è assolutamente quella che vogliamo.

Nel nostro paese ci sono due realtà che non vanno d’accordo, la politica e il popolo. Invece che essere matura, capace di delineare e orientare percorsi e progetti adeguati alle aspettative, la politica si avvita su se stessa, cercando di sopravvivere, anche di fronte a fallimenti conclamati e il popolo è confuso, disorientato, impaurito, non riesce a collocare dignitosamente la sua ricchezza di umanità, rimanendo immobile nel pantano. Dal quale riesce assolutamente difficile uscire.

Forse abbiamo usato la parola democrazia con troppa facilità. L’abbiamo manipolata, barattata, commercializzata, l’abbiamo venduta cercando di avere sempre qualcosa in cambio, per mettere pace nella nostra personale comodità. Abbiamo fatto credere che le pagine scritte fossero nobili e sante, ma senza dimostrare che ogni conquista deve essere riconquistata ogni giorno, ogni ora, ogni attimo. Non c’è nulla di scontato, nulla che possa sopravvivere senza una ragione precisa, senza qualcuno che dimostri con i fatti la bellezza delle parole.

Vedere il proprio paese piegato alla maleducazione, alla delinquenza, all’omertà fa veramente male. Chi ancora nutre un po’ d’amore vorrebbe riproporlo. Il popolo milanese è stato encomiabile in questo, ci ha regalato una storia che vale molto di più di tutte le cose scritte di questo mondo e molto di più di tutta la violenza pubblica e privata, ha dato una lezione di educazione civica e di umanità all’Italia, all’Europa e al mondo, dimostrando senza veli qual è lo spirito che alberga nel cuore e nella mente nel paese di EXPO 2015.

Bellissimo. Ma tutto quello che è successo deve farci riflettere su che cosa bisogna fare per restituire al paese quella dignità conquistata con fatica, quell’educazione che era e resta la base sulla quale costruire l’Europa del futuro.

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