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Libri

“SOGNI CHE LASCIANO IL SEGNO”

ANNALISA MOTTA - 21/01/2012

I bambini sanno domandare: ci si divertono, anzi. E non hanno paura di mettere in imbarazzo gli adulti, o di essere fuori luogo; né sono tentati di affondare i loro “perché” nella palude del cinismo, come ahimè troppo spesso facciamo noi adulti.

Da queste domande, quelle di sempre, nascono i brevi racconti che un anziano sacerdote, già parroco in un grosso paese nel Varesotto e poi in un comune alle porte di Milano, ha raccolto in un libro pubblicato a dicembre un po’ in sordina, per aiutare i restauri della millenaria chiesa di Santa Maria Rossa in Crescenzago. Convinto, come scrive il filosofo Fabrice Hadjadj citato nel risvolto di copertina, che “l’infanzia è in noi una riserva”.

Protagonisti del libro sono un nonno e i suoi nipotini: i bambini chiedono, il nonno risponde, Bibbia alla mano. Ma a poco a poco le storie si popolano di personaggi storici (san Giacomo, san Tommaso, i fondatori della Chiesa di Crescenzago) e inventati ( i piccoli amici di Gesù, un pastore stupito, un frate cuciniere, i contadini del Medioevo) che trasportano chi legge dentro la realtà della Storia, a partire da Abramo, ma con tutta la vivacità dell’esperienza vissuta. Con uno stile piano, gradevole e sorridente, don Arnaldo Martinelli mette insieme, senza parere, un vero e proprio corso di catechismo. L’idea è offrire a genitori, nonni e magari anche educatori un semplice strumento per rispondere alle eterne domande dell’uomo sulla vita, l’amore, la morte; e condurre i bambini a vivere “dal di dentro” i momenti speciali del Natale e della Pasqua. Sono “lezioni” ricche di fantasia, che si costruiscono su uno spunto reale, sgorgano da una situazione di vita vissuta: quel caleidoscopio di gesti e rapporti che noi adulti diamo per scontati, e che invece sono lì pronti a rivelarci, se solo abbiamo uno sguardo attento, il volto del Mistero nella nostra quotidianità.

“Non è proibito immaginare, immedesimarci nei personaggi” sostiene l’autore con bonomia, rivelando la saggezza della sua lunga esperienza di pastore: “ Naturalmente, a partire da dati certi, dal Vangelo, dalla Bibbia. Ma ricreare l’atmosfera, i sentimenti dei personaggi, è un modo per capire che chi incontrava Gesù sulle vie della Palestina, non era diverso da noi, uomini del Duemila”.

Il libro, che non è distribuito nelle librerie, va richiesto a marnaldo01@alice.it

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