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Attualità

RICERCA DI UN SINDACO-MARTIRE

MICHELE GRAGLIA - 15/01/2016

sindacoMai come in questa tornata di elezioni amministrative si è filosofeggiato sul futuro sindaco che guiderà la nostra Varese. Da un anno ormai, quasi giornalmente, sui mezzi di informazione si rincorrono indiscrezioni, potenziali candidature, affascinanti ipotesi, quasi romanzesche.

Tra primarie “spaccate”, candidati più o meno condivisi, veti incrociati tra componenti di quelle che dovrebbero essere coalizioni o mal di pancia all’interno dei singoli partiti per la scelta del nome, ci stiamo avviando ad una elezione che rischia di essere molto poco esaltante.

Per tutti i partiti il motivo dominante è “trovare l’uomo nuovo, fuori dalla vecchia politica, esponente della società civile”: ecco allora ricerche frenetiche tra imprenditori, professionisti, personaggi più o meno conosciuti al pubblico che permettano di presentare i vecchi partiti dietro una maschera di novità, indipendenza.

La delusione e il disinteresse del cittadino comune nei confronti della politica organizzata richiede inevitabilmente scelte nuove, diverse, per recuperare consenso. Purtroppo testimonia anche il fallimento del modo di fare politica che ha caratterizzato gli ultimi anni.

Mi chiedo però se tutti questi “cacciatori” di candidati nuovi, una volta individuata la personalità autorevole e capace (per fatti concludenti, non per sensazioni) a cui affidare la guida del governo cittadino, siano disposti a lasciarle la libertà di definire le linee di base di quella che sarà la politica di amministrazione della città; se siano disposti a lasciare che tale persona scelga da subito (prima delle elezioni e secondo criteri di competenza e merito nei diversi ambiti, non secondo appartenenze a correnti o aree di partito) chi sarà al suo fianco nella giunta ed in altri ruoli chiave; se siano disposti a dire ai “militanti”: “Questa è una persona seria, onesta, capace, non è del partito ma sostenetela ugualmente”; se siano disposti, nel caso il personaggio individuato sia gradito a fazioni contrapposte proprio perché libero, indipendente, senza superiori a cui fare politicamente rapporto, a fare comunque confluire il consenso su una simile candidatura.

Solo a queste condizioni si potrebbe trovare una guida che non abbia timore a rendere pubbliche le inefficienze di un sistema, i limiti economici entro cui si può operare (evitando promesse elettorali impossibili da realizzare), i contenuti di un programma che non può per definizione soddisfare tutti perché non ha l’ambizione di garantire un lungo futuro politico.

Senza queste libertà sarà difficile trovare qualche … martire per il bene della città.

La città ha bisogno di un bravo amministratore, che affronti i problemi giornalieri della sicurezza, dello sviluppo economico e turistico, della pulizia, della solidarietà e del supporto sociale: un amministratore delegato con i poteri di decisione, che non debba quotidianamente barcamenarsi con valutazioni “partitiche” che poco hanno a spartire con la vita della città.

Non vorrei sembrare eccessivamente ingenuo e mi do da solo una risposta: non è così che si gestisce il potere politico, la supremazia dello schieramento a prescindere dal massimo interesse per la comunità, e quindi sarà molto difficile che ciò accada.

Io però continuo a sperarci per non dovermi ritrovare, la prossima primavera, a dire: “niente di nuovo sotto…il Sacro Monte”.

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