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Apologie Paradossali

POTERE, EMOTIVITÀ, DEBOLEZZE

COSTANTE PORTATADINO - 15/04/2016

Offshore Oil Rig Drilling Platform(C) Che strana storia, che strano destino, che Casaleggio sia morto proprio ora.

(S) Intendi dire alla vigilia di appuntamenti come il referendum e le elezioni di Roma, che potrebbero dare una nuova dimensione politica al M5S?

(C) Indiscutibilmente. Ma mi viene in mente un parallelismo che ti sembrerà strano, quello con Umberto Eco. Lontani come cultura e come tempo, ma entrambi rivoluzionari, anticipatori, nel loro tempo, di nuove forme di comunicazione, anzi di cultura. Eco è stato protagonista e divulgatore di un nuovo approccio alla cultura, nel pieno degli anni ruggenti dell’industria culturale, costituita da una editoria smaniosa di sprovincializzarsi e da una RAI non ancora contagiata dal virus della competizione commerciale.

Ha scritto di sé stesso e di una generazione di giovani cresciuti sotto l’egida di Anceschi, Bo, Montale e di pochi altri ‘maestri’: “Non è stata una polemica contro l’establishment, è stata una rivolta dall’interno dell’establishment, un fenomeno certamente nuovo rispetto alle avanguardie storiche. Se è vero che gli avanguardisti storici erano incendiari che morivano poi da pompieri, il Gruppo 63 è stato un movimento nato nella caserma dei pompieri, dove poi alcuni sono finiti incendiari.” Hanno bruciato lo strano connubio che dal dopoguerra dominava la cultura letteraria e filosofica in Italia, quello tra l’idealismo crociano e il marxismo, con esiti non sempre favorevoli, compreso l’aver trascinato nel falò anche la cultura cattolica, quasi sempre subalterna dell’una o dell’altra.

(S) Meritava il Nobel più di Fo! Sempre dal punto di vista dei signori che lo assegnano. Ma qual è il legame con Casaleggio, oltre all’accorato cordoglio di Fo per entrambi?

(C) La semiotica, studiata e applicata da Eco mostra la forza della comunicazione nei suoi aspetti non linguistici e quindi non necessariamente logici. Riconosce e insegna scorciatoie comunicative, di cui televisione, pubblicità, giornalismo e ultimamente politica fanno ormai larghissimo uso. L’invenzione della rete e soprattutto dei social network fa diventare queste scorciatoie il modo normale di comunicare, come un fiume in piena che, travolti gli argini, corre a valle per la via più breve.

(O) Non è un male per la comunicazione. Porta chiarezza e comprensibilità. Ma cosa c’entra con Casaleggio e Grillo?

(C) Per evitare la tentazione dell’interpretazione, riporto qualche frammento della pagina iniziale del sito della Casaleggio Associati: “Una strategia on line di successo mira a cogliere ed enfatizzare gli aspetti differenzianti di un’organizzazione nell’ambito dello scenario competitivo in cui opera. Affidarsi a professionisti in grado di guidare queste scelte significa riuscire a cogliere le opportunità offerte dalla Rete ed ottenere rapidi ritorni sugli investimenti effettuati”. Indica tre passaggi fondamentali: “LEADERSHIP:Creazione di una strategia differenziante rispetto i competitor di mercato; DISINTERMEDIAZIONE:Ottimizzazione dei processi e riduzione delle transazioni; ROI:Focus sul ritorno sugli investimenti in linea con gli obiettivi aziendali”. Sono esattamente i principi coerentemente attuati dal Movimento 5 stelle.

(O) Ancora una volta ti domando, che c’è di male ad applicare tecniche aziendali alla politica? Non vedi che cercano tutti candidati-imprenditori? Significa voler ridurre il peso dei partiti, degli apparati burocratici, dei centri di potere.

(C) Leadership e disintermediazione vanno bene per le aziende, non per una ricerca del bene comune, trattano il cittadino come un consumatore, magari come un fruitore di opportunità di discussione in prima persona, ma non gli danno la possibilità di una vera riflessione, di misurare tutti i pro e i contro di una decisione, in un contesto che tenga conto di tutti i fattori. Scusa se insisto: lo vediamo nella questione del referendum noTriv, quando il comprensibile desiderio di liberarsi di un fastidio diventa un idolo che travolge ogni ragione contraria. Ma stimolare esclusivamente la voglia di reazione a qualsiasi imperfezione o incoerenza del ‘sistema’ ha vita breve. Ecco come Casaleggio&Associati conclude la propria presentazione: “Quando un’azienda definisce la sua strategia per reazione alle altre, cercando di imitare la concorrenza, perde la sua unicità. (W. Chan Kim)”.

(S) E chi è costui?

(C) Non lo so, immagino un guru del marketing, che peraltro, con questa frase definisce bene i limiti del sistema politico italiano e, temo ormai, europeo, dove ogni partito e ogni singola corrente interna e perfino ogni singolo politico è più preoccupato di contrastare gli altri che di affermare una proposta. L’unicità M5S, la diversità che pretendono assoluta, in base alla quale hanno rifiutato ogni alleanza, si perderà inevitabilmente se non diventerà proposta concreta e sostenibile in tutto il contesto. Ripetere “democrazia diretta e lotta alla corruzione” non può bastare, se non si attrezzano gli strumenti di governo e le opportune alleanze per realizzarle. Oppure si aspetta la maggioranza assoluta e si instaura una ‘dittatura degli onesti’? Già visto, Robespierre, Masaniello e quanti altri. Dalla pura reazione, come insegna la storia di tutte le rivoluzioni, si passa velocemente all’utopia, alla perdita del senso della realtà.

(S) Quanto a questo, il tuo amico Berlusconi oramai li batte tutti, almeno nella veste di presidente del Milan. Cambiare allenatore adesso non è nemmeno utopistico, è solo l’immolazione di un capro espiatorio.

(O) doveva pur prendersela con qualcuno, non riuscendo a scalzare Renzi. Anche lui imita la concorrenza ed esce dall’aula della Camera, al momento di votare le riforme costituzionali, come un estremista qualsiasi.

(S) Torniamo al tema ‘democrazia diretta’. Il presidente della Corte Costituzionale Grossi scende in campo per ricordare che votare, anche al referendum, è un dovere civico. Con lui, molti giuristi ricordano che il referendum è l’unico strumento di democrazia diretta e che la partecipazione dei cittadini deve essere allargata, non ristretta, deve essere resa più attiva, non si dovrebbe sommare alla diserzione delle urne. Non mette in crisi il tuo proposito di non votare per far fallire il referendum?

(C) Devo però far notare che la Costituzione, mentre non stabilisce un quorum di partecipazione per le elezioni legislative, lo richiede espressamente per il referendum. Ne consegue che in questo caso la non partecipazione non è un comportamento ignavo, ma ottiene l’effetto di realizzare l’intenzione dell’elettore contrario. Anzi, in questo caso la scheda bianca, contribuendo al raggiungimento del quorum, in qualche modo favorisce la proposta abrogazionista. Ripeto: esprimerò volentieri il mio parere negativo quando avrò informazioni chiare sulla partecipazione e in caso di dubbio NON parteciperò perché ritengo che il risultato dell’abrogazione sarà negativo come impatto generale sulla politica e sull’economia, ben oltre il pur significativo danno causato dalla mancata estrazione di gas e di petrolio da pozzi GIÀ ESISTENTI.

(O) Insomma preferisci sempre il parlamentarismo e la rappresentatività alla democrazia diretta.

(C) Sono abbastanza anziano per aver vissuto in università il periodo della democrazia diretta, cioè l’assemblearismo. Un’esperienza di irrazionalità, di terrorismo psicologico, di elitarismo, perché pochi leader erano in grado di influenzare il dibattito e tanto meno il voto. Non mi pare il caso di ripeterla, nemmeno nella versione edulcorata della rete. Prendetevi il disturbo, cari amici, di leggere qualche dibattito su qualunque social network e valutate se si tratta di discussioni, aperte, argomentate e profittevoli o di una insana mescolanza di chiacchiere, rancori, intimidazioni. Ancora una volta il punto è il linguaggio che si usa e la sua debolezza rispetto allo strumento di comunicazione. Tanto amo la rete come strumento di informazione, quanto la temo come luogo di decisione. Per vedere con i vostri occhi basta che visitiate il sito Casaleggio Associati, che vi racconterà il potere emotivo, non razionale, della rete.

(S) Sebastiano Conformi (O) Onirio Desti (C) Costante

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