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Divagando

CAMBIAMENTO, LA LUNGA MARCIA

AMBROGIO VAGHI - 27/05/2016

Candidati-sindaco ad un dibattito pubblico

Candidati-sindaco ad un dibattito pubblico

Alla vigilia di una consultazione elettorale destinata a produrre mutamenti più o meno profondi nella compagine che amministrerà nei prossimi anni il Comune di Varese, sembra utile una riflessione su come abbiamo condotto il nostro lavoro di modesti attori dell’informazione.

Sono stati tre anni in cui su RMFonline si sono impegnati giornalisti di indubbia fama, persone affermate nelle loro professioni, amministratori pubblici che hanno portato esperienze degli anni passati, conoscenza del presente, idee per il futuro, mossi soltanto dall’amore che portano alla loro città in un totale disinteresse economico (questo infatti è un sito di volontariato). Erano e sono certi di svolgere in tal modo e al meglio una funzione civica.

Gli scritti si sono concentrati quasi esclusivamente su problematiche della città di Varese, essendo gli autori espressamente legati al capoluogo, ma l’intento è sempre stato univoco: allargare il più possibile le conoscenze dei lettori per renderli il più possibile cittadini informati. Senza timori reverenziali verso il potere, denunciando episodi piccoli e grandi di malaccorta gestione; avanzando proposte ed indicando soluzioni. Anche nei casi più gravi non è mai stata abbandonata la linea guida imposta da una attenta direzione della testata. Niente attacchi personali, si criticano le idee, i comportamenti, le scelte ritenute errate con spirito positivo, di cambiamento nella convenienza generale. Anche quando abbiamo chiamato in causa il sindaco Fontana, è stato per indicargli l’opportunità che intervenisse presso i suoi assessori o l’alta burocrazia comunale affinché gli fossero evitati sbagli.

È stato dato spazio alle iniziative “dal basso” veramente civiche e soprattutto alla novità assoluta nel panorama cittadino rappresentata da Varese 2.0. Abbiamo cercato di fare chiarezza sui movimenti civici, quelli puri e quelli meno, nati come funghi all’alba di un brumoso autunno e non privi di figure comparse nel fallimentare ventennio leghista.

Abbiamo offerto proposte secondo la nostra visione dei problemi. L’intento? Quello di offrire documentazione e soluzione convincente dei problemi cittadini, soprattutto ai non addetti ai lavori. A coloro che in passato si sono tenuti lontani dalle urne, sfiduciati di tutti e di tutto. E a quanti potrebbero accettare nuovamente senza senso critico le incapacità e la mancanza d iniziative di quel leghismo al quale in passato hanno offerto a lungo fiducia. Troppa presunzione, la nostra? Può darsi, ma questo era il dovere dell’informazione.

Inutile riprendere qui proposte e suggerimenti offerti da RMFonline per migliorare la vita dei varesini. Su stazioni ferroviarie, viabilità interna, piazza della Repubblica, soprattutto sulle visioni di urbanistica generale, i nostri interventi sono a disposizione di ogni lettore-elettore in questo frangente in cui è tramontata la mediazione dei partiti e chi vota deve sentirsi sempre e più direttamente responsabile delle scelte. Giungerà il messaggio? Diversi fatti confermano una diffusa volontà di cambiamento, di rompere con l’inconcludente passato. Come? In quale direzione? Abbiamo messo in guardia dalle trappole del civismo. C’è chi lo ha accettato per ripiego preferendo alcuni partiti non presentarsi col loro nome e chi come il Pd e il candidato sindaco avvocato Galimberti fin dalle primarie si è aperto ai “civici” autenticamente protagonisti del movimentismo popolare per lungo tempo.

La campagna elettorale ha lasciato la porta aperta ad un modo del tutto nuovo di contattare l’elettore. Per molto tempo candidature e preferenze si sono giocate nelle sezioni cittadine o rionali dei partiti. Anche nelle parrocchie e negli oratori, con personalità distintesi nelle varie attività sociali di solidarietà religiosa.

Oggi i singoli candidati hanno curato la loro presentazione rincorrendosi nelle periferie più che nel centro cittadino. Hanno raccolto un elenco infinito di necessità pubbliche oggi disattese e da affrontare senza ulteriori rinvii se si vuole fermare il degrado e migliorare la qualità della vita varesina. Si sono fatti personalmente conoscere realizzando rapporti diretti con gli elettori. Sarà sufficiente tutto questo a suscitare maggiore interesse alla gestione della cosa pubblica, a promuovere maggiore partecipazione? Certi comportamenti, certi exploit delle ultime ore non contribuiscono di certo a migliorare la credibilità in partiti e candidati. Maggio è il mese in cui assieme alle ore fioriscono i progetti e le promesse last minute. Per esempio il grande polo sportivo delle Bettole con piscine, campi da tennis, palaghiaccio, ippodromo in un contesto spolpato negli ultimi anni delle aree assegnate ad un enorme hotel, all’Aci e a piccole o grandi residenze tutte sottratte ai servizi del polo sportivo, tracciato dai vecchi PRG.

Questa è l’aria che si respira a Varese. Alcuni promettono cose che non sono stati in grado di realizzare sedendo incontrastati al Comune, alla Provincia e alla Regione. Cercano ancora credito: bella pretesa dopo decenni di inadempienze.

Ma che dimensioni avrà la volontà di cambiamento? Noi abbiamo cercato di fare del nostro meglio per preparare elettori informati riducendo se possibile le non scelte o le scelte epidermiche dell’ultima ora. È quanto ci ha portato a fare il disinteressato amore di sempre per la carissima Varese.

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