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Lettere

DIAMOCI CORAGGIO

- 28/07/2016

A Conakry, in Guinea (Africa Occidentale) dove vivo e lavoro, le persone con un handicap fisico sono utilizzate come fonte di reddito, in primo luogo dalle proprie famiglie: sono spediti dai 4 angoli del paese nella capitale dove la gente è più ricca a fare i mendicanti. Vivono per strada (ed ora che la stagione delle piogge e’ cominciata significa che vivono nel fango), senza alcuna tutela. Quindi se si ammalano…

Con alcuni amici siamo entrati in contatto con alcuni di questi handicappati che si appostano fuori dalla chiesa la domenica per mendicare. Domenica dopo domenica siamo diventati amici. Dopo un po’ ci siamo chiesti cosa potevamo fare per aiutarli in modo sostenibile, permanente. Loro ci hanno chiesto di farli lavorare.
Sì ma quale lavoro?
Dopo varie discussioni abbiamo incontrato Bernard, una persona handicappata che, invece di fare l’elemosina, è riuscito a studiare e anche a imparare a produrre dei prodotti in pelle (principalmente ciabatte, ma anche borse, cinture eccetera).

Non è stato semplice partire perché a fare il mendicante si guadagna molto di più: 1 milione di GNF al mese contro i 400,000 che noi riusciamo a dar loro (per lo più sotto forma di cibo tutti i giorni) e perché dopo anni sulla strada, molti di loro trovano l’elemosina molto più comoda che fare fatica per guadagnarsi il pane quotidiano. Ecco perché il progetto si chiama Wakilaré, che significa “coraggio” nella lingua dei Peul. Ci vuole infatti molto coraggio ad impegnarsi in questo progetto che toglie loro qualcosa all’inizio ma che potrebbe garantire un futuro molto migliore.

Ci e’ sembrato fosse un buon esempio per tutti gli altri handicappati, cosi’ lo scorso febbraio insieme a Bernard abbiamo lanciato Wakilaré, una piccola azienda “sociale” che produce questi prodotti in pelle.
Al momento con questo progetto-pilota diamo un lavoro a 8 guineani, di cui 5 handicappati.

Per sostenere questo loro coraggio, abbiamo inoltre deciso che Wakilaré sarà una cooperativa e gli utili futuri saranno divisi equamente tra i lavoratori handicappati. Pensiamo che l’imprenditorialità sia la fonte del valore economico e che, aiutandoli a diventare piccoli imprenditori, gli amici handicappati possano finalmente pensare non solo al presente, ma anche al futuro.
Insomma: creare un’azienda, farla crescere, riuscire a coinvolgere più persone handicappate e lasciarla in mano a loro. Formare queste persone, renderle autonome.
Fare in modo che l’impresa sia competitiva sul mercato, perché questa e’ la piu’ grande garanzia di sostenibilità economica!

L’obiettivo è di dare lavoro ad almeno 30 handicappati nei prossimi 3/4 anni e formare un gruppo di giovani guineani che possano prendere in mano l’azienda quando noi Europei saremo partiti tutti (entro 2/3 anni).

Ciononostante, abbiamo bisogno di un aiuto iniziale.
Perché per rendere un’impresa competitiva bisogna fare degli investimenti: nel laboratorio di produzione, in alcuni macchinari, un punto vendita, formazione, più avanti nell’e-commerce.
I nostri lavoratori, soprattutto a causa del loro handicap non sono infatti estremamente produttivi, di conseguenza, i nostri prodotti hanno un costo superiore al prezzo di mercato. Per essere competitivi abbiamo quindi bisogno di ottenere economie di scala sufficienti per ridurre il costo di produzione, diversificare la nostra offerta, e raggiungere piu’ clienti.
Ecco la ragione per fare questi investimenti e per la quale vi chiediamo un sostegno economico.

Come?
Andando su questo sito dove stiamo raccogliendo le donazioni, grazie a un gruppo di amici tedeschi che correrà una mezza maratona “per noi”:

https://www.youcaring.com/wakilare-585476

Sullo stesso sito abbiamo anche pubblicato qualche dettaglio in più sul nostro piano di investimenti. Su quello che vogliamo fare con i fondi raccolti.

In totale, nel lungo termine ci serviranno 25.000 euro, ma anche con molto meno, potremmo comunque migliorare le condizioni di lavoro, e fare qualche piccolo passo avanti verso una maggiore produttivita’. Il nostro primo traguardo sarebbe raggiungere i 3.000 euro.

Potete anche dare un’occhiata ai nostri prodotti, alla nostra attività e a un po’ di foto sulla pagina Facebook di Wakilaré: www.facebook.com/wakilare.

Infine, potete anche ordinare le vostre scarpe in pelle al prezzo di 12 euro. Rientro in Italia il 6 agosto, perciò potrei consegnarvele di persona. Fatemi sapere!

Sergio Portatadino

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