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Cultura

TESORI SORPRENDENTI

ALBERTO PEDROLI - 21/10/2016

 

C’è tempo fino al 29 ottobre per visitare la mostra “Di Maulo. Il disegno e la scultura” allestita dai Musei Civici di Varese presso la Sala Veratti nella via omonima. È l’occasione per scoprire – una volta di più – come i nostri dintorni custodiscano tesori artistici di valore ma ben poco conosciuti. È il caso della chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Rovello Porro, in provincia di Como, poco a nord di Saronno, che conserva opere che sono indiscutibilmente esempi della miglior arte sacra contemporanea.

La chiesa venne costruita negli anni trenta del Novecento per ampliare un preesistente edificio, su progetto di Paolo Mezzanotte, tra i maggiori interpreti dello stile novecentista in Lombardia: suo il palazzo della Borsa di Milano ma anche, per restare in provincia di Varese, la cosiddetta “Chiesa Nuova” (Sant’Ambrogio) di Laveno Mombello.

A partire dal 1999, il nuovo parroco, don Maurizio Corbetta, sacerdote di grande cultura e sensibilità artistica, promuove lavori di adeguamento e completamento del grande (e sinceramente un po’ “freddo”) edificio progettato da Mezzanotte chiamandovi grandi artisti contemporanei: Valentino Vago affresca la chiesa dosando magicamente luci ed ombre, mentre Floriano Bodini è chiamato a scolpire lo splendido altare che raffigura la Pentecoste e l’ambone con l’Angelo dell’Apocalisse.

Arriviamo a tempi più vicini a noi e nel 2007 viene commissionata a Gabriele Di Maulo, classe 1968, già allievo di Floriano Bodini, una monumentale Via Crucis, inaugurata nel 2009,  che narra la passione di Cristo su tavole in pietra di Saltrio di ragguardevoli dimensioni, quattordici poste sulle pareti laterali della chiesa, mentre la quindicesima raffigurante la Risurrezione è collocata vicino all’altare maggiore. Presso la mostra è acquistabile il volume curato da don Corbetta ed edito da Ancora che illustra l’opera.

Della monumentale Via Crucis la Sala Veratti ospita i disegni preparatori (di alcune stazioni anche in versioni precedenti) oltre ad una serie di altre opere tra cui alcune Crocefissioni ed una testa “neoclassica” realizzata in pietra nera di Saltrio e rossa di Arzo.

Nel suo insieme la Via Crucis di Gabriele Di Maulo appare opera unica ed originale, frutto di una “riflessione personale sul senso della vita e, per un credente, della propria fede” – per usare le parole dello stesso Di Maulo – ma al tempo stesso “un grande sforzo intellettuale e un impegnativo esercizio professionale per uno scultore”. Essa appare ricca di spunti storici e simbolici che rendono interessante e stimolante la lettura di ogni stazione con uno schema compositivo che volutamente cambia in ogni tavola per rendere più viva l’attenzione. Nel  linguaggio figurativo, in bilico tra rigore geometrico ispirato all’architettura razionalista e ricerca espressionistica, si possono leggere chiari riferimenti ai grandi maestri del passato ma anche a Bodini, come ben si riconosce nelle mani giganti di molte figure.

Ma c’è un motivo in più di interesse nel visitare la mostra ed è il video “La Via Crucis di pietra” che racconta la genesi dell’opera, tra l’altro anche con una storica intervista a Francesco Messina che fu maestro di Bodini: la colonna musicale del video con l’ultima parte costituita da una carrellata delle quindici stazioni con brevi inserti dalla Passione di Mel Gibson, è infatti costituita da musiche originali del compositore due volte premio Oscar Ennio Morricone. Si genera così un intreccio di suoni ed immagini di grande suggestione.

Di Maulo. Il disegno e la scultura
Sala Veratti, via Veratti 20, Varese
da martedì a domenica
orario 9.30 -12.30 | 14.00 -18.00
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