Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Opinioni

CICLOFANTOZZIANA

ALBERTO PEDROLI - 06/09/2018

I lavori per la ciclabile in viale XXV aprile

I lavori per la ciclabile in viale XXV aprile

Mi dispiace, potrei sembrare un No Tav, un No Tap un No tutto, ma quanto si sta facendo in viale XXV aprile per la realizzazione della ciclabile Stazioni – Lago di Varese è contro ogni buon senso (qualcuno l’ha addirittura definito, con la celebre espressione fantozziana, una “c…a pazzesca”): invece di rendere realmente ciclabile la città nel suo insieme si tolgono posti macchina (non pochi, tutti, una sessantina!) in un’area dove ci sono: Provincia, Prefettura, Questura, ambulatori ASL, uffici ALER, Ufficio Postale, scuola media, quattro scuole superiori, una chiesa parrocchiale, senza contare naturalmente gli esercizi commerciali ed i residenti… sostenendo che occorre sviluppare una mobilità alternativa.

Ma quando mai si rende appetibile un’alternativa penalizzando così pesantemente quanto esiste e interessa tutti? Così è prevedibile che l’unico risultato sarà l’aumento della congestione e dell’inquinamento per la caccia di un parcheggio. Non oso pensare a cosa accadrà alla imminente riapertura delle scuole!

Insomma, si baratta una esigenza legata al lavoro, allo studio, alla vita quotidiana con una legata allo svago, legittima e da incentivare ma non come alternativa a tutto il resto, sempre che il collegamento tra il centro di Varese ed il lago (tra l’altro non la Schiranna ma la ciclabile esistente all’altezza della rotonda di Capolago con forti perplessità circa l’attraversamento della SP 1), sia davvero appetibile: personalmente ho percorso tutte le ciclabili della provincia ed altre le conosco, ma tutte si sviluppano in aree pianeggianti o lungo tratti vallivi con pendenze ben più lievi del tratto in progetto. Già non sfugge che Varese ha una morfologia che poco si presta alla ciclabilità (ma almeno nell’area del centro storico sì) tanto che anche il bike sharing ha poca fortuna, sia pure al netto di vandali e furbetti.

segnaleticaSi obietterà che il tratto urbano della ciclabile favorisce comunque la mobilità alternativa sino a Casbeno ma ha senso un sacrificio di sessanta posti macchina per una sola corsia di marcia (quella in salita verso il centro) quando potrebbero esserci soluzioni ben più semplici ed economiche, come ha scritto anche un ragazzo a Varesenews, che potevano essere applicate anche in viale XXV aprile in entrambi i sensi di marcia e soprattutto da estendere ad altre zone della città? E che dire del possibile utilizzo del bus, già in atto in altre città, per trasportare anche le bici utilizzando la linea N che collega le stazioni con la Schiranna e Calcinate del Pesce?

bici-sul-busPersonalmente uso regolarmente la bici da quando ero bambino tanto che ricordo mia mamma che mi raccomandava in via Veratti “attento alle rotaie del tram!” ed anche dopo aver subito un grave incidente venendo investito fermo al semaforo dell’incrocio Aguggiari – Staurenghi scarsamente illuminato (allora ed ancora oggi dopo ventun anni!). Non posso allora non arrabbiarmi per la segnaletica scarsa e contraddittoria (mi sapete dire se è consentito o no l’accesso alla ZTL?), la mancanza assoluta di segnaletica orizzontale, ossia delle efficaci bici dipinte sull’asfalto, di semafori dedicati o che almeno indichino il possibile utilizzo sia da parte dei pedoni che dei ciclisti, la pessima illuminazione urbana: tutte cose che vedo in altre città in Italia (recentemente mi sono stupito dell’attenzione alle bici riservata in quel di Trento…) ed all’estero e che sommessamente, lavorando in Comune, ho fatto presente a tutti i sindaci in carica da Fassa a Fumagalli e Fontana…

La bici è un mezzo di trasporto come gli altri, comodo ed ecologico, deve rispettare le regole del Codice della strada e a sua volta essere rispettata (quanti automobilisti incivili!) ma non può essere né ignorata né esaltata in modo aprioristico e ideologico come la risoluzione a tutte le esigenze di mobilità.

Anche se le intenzioni, nel nostro caso, saranno state buone, “di buone intenzioni è lastricata la strada (anche la pista…) per l’inferno”.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login