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Lettere

UN PIENO DI RAGIONEVOLEZZA E FIDUCIA

- 23/03/2012

Questa settimana è stata approvata dall’Aula del Senato la mozione – sulla quale vi è stata convergenza di altre mozioni proposte – che ho presentato insieme col collega lombardo Butti e con altri.

Con il decreto “Salva Italia” vi è stato, com’è noto, un ulteriore aumento delle accise sui carburanti che ha viepiù alimentato il divario con gli altri Paesi europei: ciò comporta per l’Italia una fiscalità di svantaggio rispetto a tutti gli Stati confinanti, provocando altresì nelle zone di confine un calo del 60% sulle vendite di benzina che avrà gravi ripercussioni sull’attività degli operatori della distribuzione dei carburanti, con preoccupanti ricadute occupazionali.

La significativa differenza dei prezzi, infatti, determina un accentuato «pendolarismo del pieno» con effetti diretti estremamente pesanti per l’erario (con «un’evasione dei consumi» che si può stimare per il 2012 intorno a 500 milioni di litri di carburante, che va a favore di Svizzera e Slovenia).

Ora, con la crisi non più alle porte ma che pervade il Paese, non è più tempo per provvedimenti che guardino solo al computo generale. Occorrono un pensiero e una strategia che sappiano valutare caso per caso, una maggiore duttilità che possa tanto evitare e limare gli sprechi quanto saper operare al meglio in determinati frangenti.

Quello della diminuzione del prezzo della benzina e delle accise presso le zone di confine, laddove attuata, è l’esempio lampante di uno Stato che, in una prospettiva periferica e concentrata quanto si vuole, sta però salvaguardando se stesso e gli interessi dei cittadini.

Auspico, pertanto, che l’impegno assunto dal Governo possa tradursi nei prossimi mesi nell’adozione di una politica nazionale tesa a contrastare il fenomeno del «pendolarismo del pieno» nelle zone di confine. In un momento in cui si discutono temi cruciali quali la riforma del mercato del lavoro e il rilancio dell’economia, anche tali misure andrebbero a convergere verso l’obiettivo unitario di crescita del Paese.

 

Paolo Rossi

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