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Società

ESSERE ADOTTIVI

MANIGLIO BOTTI - 25/10/2019

adozioneEssere genitori – si dice – è complicato. Lo è altrettanto essere figli. Soprattutto se nel prosieguo della vita e nel legame (sia esso di sangue o no) si prende coscienza dell’essere figli adottivi e si riflette, da parte dei genitori e anche dei figli, su di una scelta d’amore che era stata fatta suo tempo e che dev’essere ogni giorno rinnovata e, in un certo senso, rielaborata.

Di questi temi, determinanti nella vita e negli affetti di singole famiglie e persone ma importanti anche se proiettati in un generale interesse della collettività, si discuterà ancora tra un paio di settimane, sabato 9 novembre, in un palcoscenico nazionale, nel salone dell’Impact Hub di Firenze.

Anche stavolta l’iniziativa è di un gruppo di volontari che s’è riunito sotto la definizione Legami Adottivi e che ha preso il via grazie a quattro donne adottive le quali per motivi professionali e interessi personali si occupano delle tematiche dell’adozione: Devi Vettori, Maria Forte, Sangeetha Bonaiti e Juliana Papurello.

E perché, ancora, la location di Firenze. È qui che la scorsa primavera si tenne il convegno Legami adottivi, tra appartenenza e identità. Da questo convegno lo sviluppo di due filoni innovativi che hanno dato carattere e impronta al programma: l’apertura, per la prima volta in tale ambito di uno spazio di riflessione dedicato nello specifico ai partner (coniugi e compagni di vita) degli adottivi adulti; l’ingresso nel pool organizzativo e di studio di quattro importanti psicoterapeuti e pedagogisti: Daria Vettori, Massimo Maini, Joyce Maineri, Luca Garavaglia.

“Dall’incontro di giugno – hanno detto Devi, Maria, Sangeetha e Juliana – sono emersi interessi e riflessioni sia tra i partecipanti sia tra la comunità delle persone che sono coinvolte per motivi di relazione e di lavoro nel tema dell’adozione osservata da noi adulti. Ora s’è fatta avanti anche la proposta di un convegno a porte aperte per riflettere ancora e analizzare l’adozione oltre il concetto di ‘figlio adottivo’ ma attraverso più fasi di relazione con gli amici, in coppia, con l’arrivo dei figli e dunque dal punto di vista del partner”.

L’incontro di sabato 9 novembre trova il sostegno di diverse associazioni di volontariato (Care, Italia Adozioni, Ciai, Istituto degli innocenti). È rivolto in particolare alle famiglie ma naturalmente a operatori sociali, insegnanti, ricercatori e persone interessate all’adozione, adottivi adulti e loro compagni di vita. Le tavole rotonde e i dibattiti saranno condotti da Monya Ferritti, presidente del Care (Coordinamento delle associazioni familiari adottive e affidatarie in rete).

L’accoglienza avrà luogo a cominciare dalle ore 9. Incontri, dibattiti, tavole rotonde si protrarranno per l’intera mattinata. La partecipazione prevede costi di sostegno organizzativo: 25 euro per operatori psicosociali, famiglie, associazioni, enti autorizzati; 15 euro studenti universitari e persone adottate; 10 euro le persone che hanno già partecipato al convegno di primavera.

Per informazioni e eventuali iscrizioni: legamiadottivi@gmail.com

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