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Libriamo

DITTATORE BUONO

DEDO ROSSI - 07/05/2021

mussoliniDiciamo pure che assomiglia ad un bigino, per come si presenta. Ma possiamo anche dire che, pur nell’utilità ristretta di un bigino, mantiene intatto il suo scopo e fa da stimolo ad eventuali approfondimenti successivi. Parliamo del libro “Mussolini ha fatto anche cose buone” di Francesco Filippi, editore Bollati Boringhieri, con prefazione di Carlo Greppi. Ma già nel sottotitolo risulta chiaro senza equivoci lo scopo del libro: “Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo”.

In un tempo aspro come questo, in cui le notizie false si diffondono con sempre maggior facilità, un libro così ha il pregio della chiarezza, della sintesi e insieme della capacità divulgativa. È quindi soprattutto un libro utile, nella sua semplicità.

Scrive Carlo Greppi nella prefazione: “Il libro che avete tra le mani – agile, a tratti giustamente canzonatorio ma serissimo – si colloca sulla scia di una serie di importantissimi lavori che nell’ultimo quarto di secolo hanno provato a decostruire tutta una serie di miti del tutto slegati dalla realtà storica (…). Per citare solo tre volumi ormai classici “Il mito del bravo italiano” di David Bidussa, il fortunatissimo “Italiani brava gente” di Angelo Del Boca e “Il cattivo tedesco e il bravo italiano” di Filippo Focardi”.

Il libro di Filippi prende in considerazione, una per una, analizzandole e smontandole, le principali “cose buone” fatte dal fascismo, dimostrando come queste notizie siano in buona sostanza false e nonostante questo continuano a circolare creando un terreno pericoloso. Scrive sempre Carlo Greppi: “La storiografia ha indagato il fascismo (…) e il quadro che è stato tracciato dalla grande maggioranza degli studiosi è quello di un regime dispotico, violento, miope e per lo più incapace. (…) Ma chi la storia non la conosce bene e magari ha un’agenda politica precisa in mente, ha buon gioco a riprendere quelle antiche storielle e spacciarle per verità”. Ecco quindi, in questo libro, la necessità di riprendere queste “storielle”, per smontarle pure in modo sintetico, offrendo stimoli per successivi approfondimenti.

Certo, scrive sempre Greppi a proposito della tesi che Mussolini ha fatto anche “cose buone”: “Sarebbe fantascienza se in vent’anni non le avesse fatte. Anche un orologio rotto, dicono i saggi, segna l’ora giusta due volte al giorno”. Ma l’autore vuole rispondere ai luoghi comuni sulle “cose buone” in modo dettagliato, con precisione quasi maniacale. Non ci sono risposte ideologiche, a priori. Il libro è un libro di cose concrete, sia pure non approfondite, perché lo scopo del libro è la prima presa di contatto con i temi in questione. In ogni caso, “Annegherete nei fatti”, conclude Greppi.

Ecco l’esempio di alcune notizie false che troverete nel libro e che si sentono ancora con sconcertante normalità circolare: Mussolini ha dato assistenza gratuita a tutti gli italiani, è stato in pratica colui che ha creato il sistema pensionistico per accompagnare gli italiani in una vecchiaia serena. Qualcuno lo considera anche l’inventore della tredicesima.

E per proseguire: uno dei maggiori cavalli di battaglia di chi vuole illustrare le cose buone fatte da Mussolini ricorda le bonifiche delle paludi e la creazione grazie a questi interventi di migliaia di posti di lavoro soprattutto per contadini e braccianti poveri del nord est. E ancora: l’attenzione del duce ai bisogni sociali degli italiani riguarda anche la casa. Con Mussolini, si dice, molti italiani hanno avuto una casa di proprietà. E a favore del duce costruttore ed urbanista, oltre alla casa, si aggiungono scuole, interi comuni, strade, grandi opere.

Questo libro prende in esame uno per uno questi temi e denuncia come la propaganda abbia saputo nel tempo fatto diventare “vere” tutta una serie di notizie false o enfatizzate o attribuite all’intervento fascista mentre si trattava di iniziative prese in precedenza.

Al di là degli interventi sociali, un altro luogo comuno falso che continua a persistere riguarda ad esempio il mito della legalità: durante il fascismo c’era meno delinquenza comune, il duce è intervenuto eliminando la corruzione nella politica, ha sconfitto la mafia e le organizzazioni criminali del sud. Con lui, sì che c’era un ordine e le cose funzionavano bene. Per finire con il pezzo forte su cui anche molti pur dotati di maggior spirito critico sono disposti ad essere più tolleranti: i treni. Con il duce arrivavano in orario, una precisione svizzera, si direbbe oggi. Anche su tutto questo il libro di Filippi interviene. E il lettore farà scoperte interessanti.

E poi il duce economista: Mussolini, si dice, ha fatto progredire l’economia italiana ai massimi livelli, creando una nazione moderna e rispettata, che poteva competere da pari a pari con le altre maggiori potenze. Ha trasformato di fronte al mondo l’Italietta povera e cialtrona in una grande nazione. Ecco, anche su questi temi l’autore di questo libro interviene chiarendo, attraverso i fatti, le idee distorte.

Per finire con la più incredibile delle tesi che continua ad avere i suoi “estimatori”: il duce fu sì un dittatore, perché il popolo italiano ha bisogno forse per sua natura di un “uomo forte”, ma Mussolini fu un dittatore buono. E anche in Africa, per creare il nostro impero, il duce si comportò in modo ben diverso a confronto degli interventi di altre nazioni. Qualcuno dice: civilizzò le colonie, creò strade e case e con un decreto stabilì che avevano gli stessi diritti e doveri degli italiani. Fu quindi un intervento “dal volto umano”. E qui le argomentazioni di Filippi per smontare queste tesi sono appassionate e dettagliate, pur nella necessaria sintesi “da bigino”.

Conclude Carlo Greppi nel presentare questo testo: “Basta un’ora per leggere questo volume, e sarà un’ora ben spesa, che darà a chiunque gli strumenti per difendersi dal rigurgito nostalgico che sta montando dentro e fuori il chiacchiericcio sguaiato dei social”. In sostanza: da leggere e da far leggere.

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