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Io & Lui

IN CASO DI BISOGNO

LUCIANO DI PIETRO - 04/05/2012

- Ti ho sentito entrare come una furia. Come mai sei già qui? – mi fa la Lui, alzando pigramente gli occhi dal suo Maigret e sistemando meglio le membra sul divano. – Non dovevi fare le Cappelle?

La prendo alla lontana:

- Ti ricordi la mia prostata?

- Vagamente – fa lei chiudendo il libro sul dito per segnare la pagina; – me ne hai parlato spesso, ma non hai mai voluto presentarmela.

Io l’ironia l’apprezzo sempre, ma stavolta sorvolo e procedo:

- Fino all’operazione si era dimostrata noiosa, ma utile – dico con tono convinto.

È vero: in qualsiasi luogo e in ogni occasione, mi costringeva a chiedere prima di tutto informazioni sui servizi per poter andare a colpo sicuro nella loro direzione, in caso di necessità. In un museo, in un teatro, al ristorante, su una nave, in una passeggiata (al punto di partenza e al punto di arrivo), sempre la stessa domanda, decisa, senza false timidezze: “Per cortesia, mi sa indicare il bagno?” Una volta saputo dov’era, tranquillo, poteva anche non servirmi. La serenità placa sempre il bisogno. Ricordando quei momenti, sottolineo alla Lui:

- Come ufficio informazioni, cara mia, è servita tante volte, agli amici e anche a te, la mia prostata.

- Già – fa la Lui; – mi manca.

- Lo credo bene! – le dico, ma lei non sembra raccogliere. Poi continuo:

- Sai, i bagni della Prima Cappella? Arrivo su, quasi alla chiesina dell’Immacolata, e camminando penso: “Già che ci sono, ci vado”. Mica che ne avessi un gran bisogno, ma così, per abitudine e per prudenza… Giro dietro la chiesina… c’è un nastro bianco e rosso che impedisce l’entrata! Chiusi! I bagni sono chiusi! Devo aver letto qualcosa: sono venuti giù dei calcinacci, probabilmente per infiltrazioni dal posteggio di sopra, e ora li aggiustano tutti e due, i bagni e il posteggio. Sai com’ è in quei casi: se non ci pensi, va tutto bene, ma se hai fatto il tuo programmino, i tuoi calcoli, sei finalmente arrivato, e trovi chiuso… sono cavoli! Anche se due minuti prima non ne avevi un gran bisogno, ti viene!

- Lo so, lo so! – fa la Lui che in questo campo ha le sue debolezze.

- Il bar di fronte non c’ è più da un pezzo, e ci impiego almeno un minuto per ricordarmi che sotto, in Piazzale Montanari, c’è quella pizzeria-bar-caffé dove, ti ricordi, siamo entrati una volta forse dieci anni fa, e per lo stesso motivo! Con l’ansia cresce il bisogno. Vado giù alla svelta per la “Guido di Velate”, giro l’angolo per l’entrata, urka! martedì chiuso! oggi è martedì! Quella roba lì, quando ti va male una volta è già un problema, ma due volte! E lì intorno non c’è più niente!

- Non mi dirai… – mi fa la Lui con un pizzico di ansietà.

- Non ti dico niente. Salvezza! C’è la “C” col motore acceso pronta a partire. Mi avvicino con passo elastico e rallentato, che se mi metto a correre… L’autista deve aver pensato che non salivo, chiude le porte e va! Ho fatto uno scatto! Busso alla portiera di dietro e mi apre… Seduto le cose vanno un tantino meglio… per fortuna abitiamo a Sant’Ambrogio! Sono sceso dalla “C” e sono arrivato in casa al limite!

 – Quando finiscono i lavori? – mi domanda la Lui.

- Non ne ho idea. Se mi ricordo, la prima notizia dei guasti era della metà di febbraio…

- Stiamo a vedere – dice la Lui, riaprendo il suo Maigret. – Ma se ritorni su, fai bene i tuoi conti. Mica sempre si può avere un colpo di “C”!

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