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Attualità

PREVENZIONE, NON BANCOMAT

CESARE CHIERICATI - 25/11/2022

autoveloxFermare le stragi stradali è un obbligo morale per la premier Giorgia Meloni mentre per il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, si tratta di “una sofferenza sociale inaccettabile, un prezzo che la comunità non può tollerare”. Lo hanno ribadito domenica 20 novembre in occasione della Giornata nazionale delle vittime della strada dedicata a quanti hanno perso la vita sull’asfalto e ai loro familiari. Un’occasione importante per riflettere sui comportamenti che possono causare sinistri in serie: distrazione, uso scellerato dei cellulari (L’Anas sui suoi display ammonisce: guida e basta!) il mancato rispetto delle distanze di sicurezza tra i veicoli, l’assunzione di alcol e stupefacenti, il cattivo uso delle frecce di direzione, la velocità elevata e i sorpassi azzardati anche in presenza di espliciti divieti.

Le cifre più recenti, sia a livello nazionale sia a livello locale parlano, negli ultimi vent’anni, di una tendenza positiva al ribasso nella dolorosa contabilità di morti e feriti. I dati forniti dalla Polizia parlano nel 2021 di 151.875 incidenti stradali in cui hanno perso la vita 2.875 persone e 204.728 sono rimaste ferite. Vent’anni fa i decessi furono invece 7096, i feriti 373.286 a fronte di 263.100 incidenti complessivi.

Anche a livello locale il trend risulta confermato: a metà novembre 2022, quindi a 50 giorni da fine anno, in provincia di Varese gli incidenti registrati sono stati 761 con quattro morti e 331 feriti. Nell’intero 2021 erano stati rispettivamente 804 gli incidenti, otto i morti, 321 i feriti. In una interessante elaborazione condotta da Varesenews trova conferma statistica il fatto che le vittime predestinate seguitino ad essere i pedoni, ancora 262 lo scorso anno, anelli tragicamente deboli della mobilità urbana, anche se non sempre esenti da colpe.

Tutte cifre quelle qui riassunte che testimoniano comunque la necessità, di proseguire nell’ incrementare il fattore sicurezza su ogni tipo di percorso: strade, autostrade, centri urbani, zone a traffico limitato. La strada maestra è ovviamente, a medio termine, quella della prevenzione che deve essere declinata attraverso una capillare educazione stradale fatta utilizzando al meglio tutti gli strumenti comunicativi oggi a disposizione di giovani e meno giovani. A breve termine invece ben vengano gli interventi di prevenzione tecnologica: telecamere, rallentatori stradali, rotonde taglia traffico, autovelox.

Negli ultimi tempi Varese su questo terreno ha fatto notevoli passi in avanti dopo aver troppo a lungo indugiato. In sequenza saranno infatti piazzati quattro autovelox: in viale Europa, a Masnago in via Saffi, in via Campigli e sulla strada provinciale per la Rasa. Tutti siti stradali dove spesso si tende a correre troppo, ben al di là dei limiti stabiliti dal codice della strada e dalla Polizia Municipale. Come peraltro accade anche sul ring del centro cittadino (Rmf del 19/11).

Un investimento, quello degli autovelox che ha scatenato le ire di Stefano Clerici, consigliere comunale di Lombardia Ideale che ai media locali ha parlato di un’operazione essenzialmente diretta ad ingrassare il già cospicuo bottino delle multe raccolte negli ultimi anni dal Comune; insomma i misuratori di velocità sarebbero una sorta di bancomat a disposizione dell’Amministrazione Galimberti. Entrando nello specifico di viale Europa il battagliero esponente dell’opposizione ha affermato che “non è emersa una recente casistica rilevante di gravi incidenti su quella strada e che quindi presenterà un’interrogazione in consiglio comunale per sapere su quali dati è maturata la scelta di posizionare gli autovelox”. Come dire che interventi di prevenzione andrebbero fatti a posteriori dopo aver accertato l’effettiva pericolosità di una strada, di un incrocio, di un attraversamento pedonale.

La verità e che la città sta cercando di recuperare – e fa bene- un po’ del tempo perso in passato per endemiche trascuratezze e disattenzioni nella cura e nella sicurezza delle sue strade. Qualche anno fa, attraversando viale Valganna all’altezza del Cinema Nuovo su strisce sbiadite e male illuminate, perse la vita una ragazza di 17 anni. Non dimentichiamolo.

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