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Società

QUESTI FORMIDABILI OTTANT’ANNI

CLAUDIO PIOVANELLI - 23/06/2023

totoSono 80 anni davvero pieni quelli che Antonio Bulgheroni festeggia domenica 25 giugno. Pieni di sport, certamente, ma anche di attività imprenditoriali e di riconoscimenti da essa derivanti. A cominciare dal ruolo che riteniamo in assoluto il più prestigioso, quello di “saggio” ricoperto per diversi anni in Confindustria, cioè uno dei tre incaricati di tastare il terreno in vista dell’elezione del nuovo presidente della associazione degli imprenditori italiani: non esattamente un incarico di secondo o terzo livello…

Impossibile, ed è tutto dire, dettagliare tutti gli incarichi ricoperti negli anni da Antonio Bulgheroni che a Varese è conosciuto, sul fronte imprenditoriale, soprattutto in quanto titolare della Bulgheroni s.p.a., l’azienda di famiglia poi “assorbita” nei primi anni Novanta da Lindt & Sprungli; dell’azienda varesina Toto è stato negli anni presidente e amministratore delegato (quadruplicandone, più o meno, il numero dei dipendenti) e, dopo l’incorporazione da parte del colosso elvetico, è stato nominato nel board dell’azienda di Zurigo. E, parlando ancora di cioccolato, non è secondario il suo ruolo di presidente di Caffarel all’indomani dell’acquisizione del marchio torinese da parte di Lindt & Sprungli.

Nominato Cavaliere del Lavoro nel 2000, Antonio Bulgheroni ha ricoperto anche incarichi di grande prestigio a livello bancario: è stato infatti presidente della Banca Popolare di Luino e di Varese e della Banca Popolare Commercio e Industria prima della sua confluenza in UBI Banca.

Di grande soddisfazione anche il contributo dato alla nascita e alla crescita dell’Università Carlo Cattaneo di Castellanza, del cui consiglio di amministrazione ha sempre fatto parte.

Wikipedia ci ricorda anche che Antonio Bulgheroni è stato insignito nel 2009 dal Governo svizzero del titolo di console onorario, primo cittadino italiano a fregiarsi di questa onorificenza.

In campo sportivo, in particolare nel basket, Antonio diventa semplicemente e amichevolmente Toto. E Bulgheroni ha davvero di che vantarsi del suo essere uomo di sport, perché ha saputo vincere lo scudetto da giocatore, da proprietario e da dirigente. Al suo attivo ci sono tre scudetti, una Coppa dei Campioni, una Coppa Intercontinentale e due Coppe Italia conquistate con la maglia dell’Ignis a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta e poi il titolo della Stella del 1999. Tra i numerosi riconoscimenti, il suo ingresso nella Italia Basket Hall of Fame come benemerito dello sport e, negli anni Ottanta, la sua nomina a membro effettivo del board della FIBA. Di enorme soddisfazione anche il fatto che i figli, prima Edoardo e poi Gianantonio, siano diventati presidenti della Pallacanestro Varese.

Solo qualche settimana fa, quasi un regalo di compleanno anticipato, è arrivata la nuova nomina a presidente della Pallacanestro Varese, a più di trent’anni dalla cessione della carica a Marino Zanatta.

Ma com’è Toto Bulgheroni “visto da vicino”? Il tratto distintivo è dato da cortesia, disponibilità e generosità (=Mi reputo fortunato e avverto il dovere di “restituire” un po’ di questa fortuna=). C’è chi gli rimprovera di essere “troppo buono”, con il rischio che ne consegue… In realtà, se davvero Antonio Bulgheroni fosse così “buono”, non avrebbe potuto essere l’eccellente imprenditore che abbiamo conosciuto e neppure il dirigente sportivo capace di reggere per un ventennio ad alto livello una società di vertice come la Pallacanestro Varese: le decisioni giuste e sagge quasi mai si sposano con la bontà.

L’amicizia è per Toto un valore assoluto: nelle aziende di cui ha avuto la responsabilità ha sempre voluto accanto a sé solo persone fidate, amici “consolidati” che (quasi) sempre lo hanno ricambiato con lealtà e impegno, oltre che con la professionalità per la quale erano stati scelti.

Chi e che cosa non tollera Toto Bulgheroni? Se la sopportazione nei confronti dei profittatori, immancabili nei pressi di coloro che “possono”, è piuttosto elevata, gli ingrati non hanno decisamente posto al suo cospetto. Un episodio significativo di molti anni fa. La Pallacanestro Varese, sotto la sua presidenza, torna finalmente, dopo qualche anno di sofferenza, a far parte dell’élite del basket italiano e chiude la prima fase di campionato al quarto posto; nei quarti di finale dei playoff però la vita si complica: Varese perde la prima partita in casa e, pena l’eliminazione, deve andare a vincere gara-2 in trasferta. Bulgheroni promette un premio in caso di vittoria, un giocatore si lascia sfuggire una battuta infelice: =In questa società bisogna perdere per avere un riconoscimento=. Gara-2 dei quarti di finale, ahinoi persa, è l’ultima partita di quel giocatore con la maglia di Varese…

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