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Attualità

NOI E IL PNRR, BENEDETTI I CASSETTI

SANDRO FRIGERIO - 07/07/2023

comune-vareseSi potrà discutere delle scelte e delle allocazioni, cioè il dove e il quanto. Ma una cosa è certa: mentre a Roma, ovviamente su importi con tre zeri in più, ci si accapiglia per motivi spesso più politici che sostanziali sul tema PNRR, cioè la pioggia di soldi deliberata dall’Unione Europea con il Next Generation EU, a Varese la partita sembra correre più veloce di un Frecciarossa. Opere in corso, progetti quasi tutti avviati, tempistiche ok, il tutto per la bella somma di 110 milioni di euro che corrispondono a 34 interventi.

Sulle Prealpi si è più virtuosi? Forse, ma nello stesso tempo occorre ringraziare i…cassetti. Si, proprio quelli, perché lì dentro stavano anche diversi dei progetti più importanti che sono finiti sulla corsia preferenziale del PNRR. I numeri, forniti dallo stesso sindaco Davide Galimberti, a sei mesi dalla presentazione degli interventi comunali sul Piano, sono da luce verde. Tre quarti dei lavori (74%) sono già stati avviati o in corso di aggiudicazione e l’82% dei finanziamenti è già stato impegnato.  “Per 13 progetti, del valore di 60 milioni di euro, la gara è già stata aggiudicata e sono partiti i lavori. Per altri 6  progetti da 30 milioni, le gare sono in corso. Restano 9 interventi, per complessivi 20 milioni”.

Merito in buona parte del lavoro di squadra degli uffici comunali, afferma Galimberti, che snocciola i numeri con l’ingegner Laura Menegaldo dirigente dell’Unità PNRR, ma anche di un approccio che ha privilegiato la messa in strada anche di importanti progetti che erano “in area di parcheggio”,  in attesa di tempi migliori per essere finanziati e quindi passare dal libro delle intenzioni alla realizzazione. “Abbiamo progetti nuovi, ma anche diversi casi di progetti che senza il Pnrr sarebbero rimasti tali e che sono eventualmente stati integrati di ulteriori fondi comunali”, chiosa il sindaco.

Come descrivere il piano che, ricordiamolo, equivale a 1400 euro per abitante? Se vogliamo qualificarlo per zone, le aree della città più coinvolte risultano quelle di San Fermo, Biumo, Masnago.

San Fermo vede oltre 23 milioni messi nel polo scolastico don Rimoldi (scuola media) e della primaria IV Novembre, insieme con la rigenerazione urbana del quartiere, mentre 4 milioni e mezzo andranno al Polo per l’infanzia 0-6 e 2 milioni e mezzo andranno al nuovo polo polisportivo.

Nella zona di Biumo-Belforte è previsto un intervento di Project Financing, quindi pubblico-privato con autofinanziamento, da oltre 12 milioni di euro  mentre una  rigenerazione urbana attorno al progettato Studentato a Biumo inferiore porta in dote 17 milioni, tra fondi comunali, ministeriali (Cipe), Unione europea e altri enti ancora. Tra le opere è prevista la riqualificazione idrogeologica dell’area del vecchio macello (interventi sull’alveo del Vellone). A Masnago è in corso di progettazione un intervento da quasi 15 milioni stanziati su Villa Baragiola, tra spazi culturali e “social housing” abitativo. Un milione va alla riqualificazione del nido Le Costellazioni di Giubiano. Tra gli altri interventi di “peso cittadino” sono  gli oltre 5 milioni per i 9 bus elettrici, il mezzo milione per la piscina storica di Villa Mylius, 840 mila euro per ristrutturazione di Villa Agusta, che ospiterà nuovamente spazi comunali, quasi mezzo milione per l’ammodernamento dell’informatica comunale e poi interventi per piste ciclopedonali (1,3 milioni) e per la sistemazione idrogeologica (1,2 milioni) in zona Martica-Rasa.

E’ un Pnrr che riflette in sostanza gli ambiti di tradizionale intervento del Comune, del quale si potrebbe dire che privilegia forse eccessivamente l’aspetto “conservativo”, a volte più costoso di un “nuovo” più efficiente e che non aumenterebbe comunque lo spazio edificato. Si potrebbe anche dire che privilegia l’utenza dei giovanissimi, in una città dove questi sono sempre meno e aumentano invece anziani e disabili, che pesano sulle famiglie molto di più economicamente e temporalmente. Su questi capitoli non c’è nulla, ma si potrebbe rispondere che l’intervento “diretto” (diverso il sostegno indiretto) del Comune in materia è tradizionalmente limitato, ma la cosa potrebbe proprio per questo sollecitare una riflessione più vasta.

Lo sprint finale del Pnrr varesino avviene congiuntamente con l’entrata in vigore, il 1° luglio, del nuovo e più permissivo codice degli appalti. Meno trasparenza? Sul tema, Galimberti è fiducioso: “Il nuovo codice è stato comunque scritto con il contributo del Consiglio di Stato. A Varese, inoltre, gare a affidamenti hanno potuto contare sulla preziosa collaborazione con la Guardia di Finanza, con un costante scambio di informazioni”. Una collaborazione a tutto campo, si specifica a Palazzo Estense, “per garantire legalità, trasparenza ed efficienza”, perché 110 milioni sono un bel boccone. Insomma, ci sono e ci saranno controlli amministrativi, verifiche su banche dati nazionali e internazionali, nonché strumenti per l’analisi dell’affidabilità delle imprese, così come un ulteriore protocollo è stato sottoscritto con Cgil, Cisl e Uil. Milioni si, ma che siano garantiti.

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