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Attualità

VADEMECUM PER LA PRIMA PROVA SCRITTA

ROMOLO VITELLI - 15/06/2012

 La scuola si è chiusa e negli istituti è tempo di scrutini. Gli insegnanti sono alle prese con i voti “geneticamente modificati” da far quadrare “oltre i limiti del comune senso del pedagogico pudore (i quattro che diventano sei)”.

 Gli alunni che devono saldare i “debiti” hanno tempo sino a dopo l’estate e tra due settimane i “recuperanti” torneranno in classe per i corsi: dieci, quindici ore per tacitare almeno la coscienza.

 Cambiano i tempi: addio buste di carta, le tracce per gli esami di maturità 2012 saranno inviate dal ministero via e-mail. E dal ministero dicono che il tutto sarà a prova di hacker. Il plico verrà inviato, con tanto di codici messi a disposizione dal Miur, agli istituti scolastici con un’apposita mail. Il contenuto sarà pertanto ricevuto dalle scuole solo ed esclusivamente via web. Il referente scelto in ogni istituto scolastico provvederà poi a stamparne le copie cartacee la mattina stessa delle prove. Ogni scuola dovrà avere il computer acceso, la stampante a disposizione e un addetto (il referente) che seguirà la procedura e aiuterà le 14 mila commissioni esaminatrici a far funzionare tutto alla perfezione.

Come aveva già fatto l’ anno scorso, anche quest’ anno il “Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità” lancia un appello per la correttezza della maturità. Quest’anno alla vigilia degli esami conclusivi del primo e secondo ciclo di studi il Gruppo ha avuto il conforto di ben 558 firme di insegnanti e presidi, superando la soglia dell’appello dell’anno precedente. “Servirà a riportare un po’ di decoro – si chiede Mario Pirani su la Repubblica – in esami spesso ridotti a uno show televisivo di terz’ordine?”

Quella degli studenti del Gruppo di Firenze è una lettera accorata che invita insegnanti e presidi a rendere credibili le prove. Come? Con un patto da sottoscrivere e da rispettare. “Noi ci impegneremo per far sì che gli esami si svolgano in un clima sereno, ma nel rispetto della legalità, equità e imparzialità, a tutela del prestigio della scuola italiana”. Per non “chiudere un occhio se qualcuno copia, per non giustificare o tollerare indebiti aiuti e persino comportamenti gravemente scorretti”.

“Un minimo di ottimismo – prosegue Pirani – ci è dato dalla presa di coscienza di un così vasto schieramento di docenti decisi a non lasciar correre e che hanno saputo imprimere una certa enfasi positiva nel loro appello al ministro Profumo, ribadendo le conclusioni dell’ultimo anno”. Una aggiunta: “Gentile ministro le chiediamo di garantire la regolarità dei prossimi esami di Stato, dando disposizioni per una vigilanza veramente rigorosa e mettendo in atto tutte le iniziative normative e tecniche utili a far sì che vengano premiati il merito e l’impegno invece della furbizia e della slealtà”.

Speriamo che questa iniziativa spinga un po’ tutti a mantenere su un piano decoroso e regolare questo esame 2012, potrebbe essere un segnale positivo per incominciare dalla scuola a recuperare quella dimensione etica che la società sembra aver smarrito in questa triste stagione di “passioni tristi”.

Quali consigli può dare per la maturità un ex professore che ha passato gran parte della sua vita tra esami, prove e commissioni interne ed esterne? Certamente quello di non stressarsi più del necessario, di rilassarsi e andare sereni alla prima prova scritta, quella cioè che chiamano “saggio breve”. Del resto con poche ore a disposizione per scriverlo, che cos’altro potrebbe essere. Un tema, forse. Ma la maggior parte degli studenti – dice Giuseppe Tesorio, da cui riprendo parzialmente e liberamente i consigli che seguono – ama affrontare la stesura di un articolo di giornale (e il quotidiano per fortuna non è mai stato cosi tanto letto in classe come in questi ultimi anni, con il progetto “quotidiano in classe”).

Articolo o saggio che sia, necessariamente breve, preferibilmente corretto. Come con il vecchio tema. “Il tema della maturità è la prima, vera sfida con la scrittura. Ogni studente avverte che l’italiano è la prova decisiva. Sbagliare vuol dire compromettere l’esito finale degli esami. Fare un buon tema, vuol dire avere già la maturità in tasca”. Quindi nei giorni immediatamente la prova bisogna esercitarsi a scrivere, seguendo il consiglio del buon Plinio il Vecchio: Nulla dies sine linea (Non lasciar passare un giorno senza scrivere un rigo). Ricordatevi che non esiste una ricetta che possa garantire il superamento della prova; cercate di seguire i Consigli che Ennio Flaiano diede quasi mezzo secolo fa sull’Almanacco del Pesce d’Oro (1960) a un giovane analfabeta, che voleva darsi alla letteratura… In pratica, sono le regole d’oro per chi vuole scrivere. Anche un tema in classe. Lo stile di Flaiano è straordinario e inconfondibile, sospeso com’è tra ironia e intelligenza. Regole lievi, distese tra divieti e consigli pratici: attualissimi, basta leggerli attentamente e metterli in pratica.

Chi apre il periodo, lo chiuda. È pericoloso sporgersi dal capitolo. Cedete il condizionale alle persone anziane, alle donne e agli invalidi. Lasciate l’avverbio dove vorreste trovarlo. Chi tocca l’apostrofo muore. Abolito l’articolo, non si accettano reclami. La persona educata non sputa sul componimento. Non usare l’esclamativo dopo le 22. Non si risponde degli aggettivi incustoditi. Per gli anacoluti, servirsi del cestino…

E ancora: Tenere i soggetti al guinzaglio. Non calpestare le metafore. I punti di sospensione si pagano a parte. Non usare le sdrucciole se la strada è bagnala. Per le rime rivolgersi al portiere. L’uso del dialetto è vietato ai minori dei 16 anni. È vietato servirsi del sonetto durante le fermate. È vietato aprire le parentesi durante la corsa. Nulla è dovuto al poeta per il recapito.

 Prima di incominciare a scrivere cercate di comprendere il testo del compito assegnato, analizzando il titolo proposto. Anzitutto leggete il titolo con molta attenzione, per ricavare da esso tutte le informazioni che possono facilitare il lavoro di scrittura. Analizzate ogni parola, cercando di comprendere quale rapporto vi e tra di loro. Se il titolo è lungo e complesso, è bene dividerlo in frasi brevi e chiare, per distinguere con più facilità l’argomento principale e capire meglio le richieste espresse.

Un punto fondamentale è definire il contenuto del titolo, isolate tutto ciò che è pertinente al tema da trattare. Per il tema durante la prova diciamo che occorrono quindici minuti per far chiarezza intorno alla traccia. Non bisogna aspettare l’ispirazione, preparate prima una scaletta delle cose che volete esprimere, idee, suggestioni, brevi frasi, anche alla rinfusa. Continuate con il metterli ordine, dando loro senso e un certo ordine di importanza.

 Evidenziate con colori diversi le parole chiave, quelle più attinenti all’ argomento, cui bisognerà attingere nella fase di stesura vera e propria.

A questo punto – ed è passata una mezz’ora circa – bisogna pensare alla cosa che più vi ha colpito tra gli appunti tracciati sul foglio e incominciate a scrivere sul foglio la prima frase, quella che deve catturare subito l’attenzione del lettore-professore. L’incipit, l’attacco è importante, nelle prime dieci, quindici righe si ha la possibilità di “imprigionare” il lettore, di fargli piacere l’argomento che si va a trattare.

Prevedete accuratamente i tempi che si hanno a disposizione, per la scaletta (che in classe non si fa mai e andrebbe fatta), per la prima stesura, per la rilettura e la correzione (che in classe si fa sempre troppo in fretta rispetto al tempo che si impiega per riscrivere in bella il testo). L’importante è lasciare sempre un discreto tempo per il controllo finale. Ricorreggete il testo con cura.

 Arrivare al testo corretto è necessario, prima di tutto, costruirsi un piano dì lavoro, una scaletta di scrittura. Consideriamo le fasi essenziali della scrittura, dove bisogna:

1. Raccogliere le idee intorno al titolo o all’argomento da trattare

2. Non avere fretta di incominciare a scrivere qualcosa

3. Progettare una scaletta per sistemare le idee precedentemente raccolte nella fase di lettura del titolo.

4. Organizzare il lavoro, pensando al I1 introduzione, al corpo centrale del testo (o del tema, articolo, saggio che sia), alla conclusione;

5. Incominciare a comporre;

6. Controllo in itinere (durante il lavoro) del testo e della scaletta;

7. Verifica degli argomenti svolti

8. Controllo finale.

Prima di iniziare a scrivere, è ovvio, occorre avere ben chiari messaggio-destinatario-scopo e tipologia del testo.

Dopo avere raccolto le informazioni e le idee, bisogna decidere come esporli, in quale ordine esporli. In estrema sintesi, bisogna preoccuparsi di tre cose: rispettare il progetto della scaletta o della mappa delle idee in tutte le sue parti; scrivere in modo corretto, semplice e chiaro; organizzare graficamente il testo scritto, dividendolo in paragrafi e capoversi, per mezzo della punteggiatura e degli “a capo”.

Per questa ragione è necessario fare attenzione soprattutto a: grafia e ortografìa, occorre scrivere bene e in modo chiaro tutte le parole (fare sempre uso del dizionario in caso di dubbi o di incertezze: accenti, apostrofi, uso delle consonanti doppie); sintassi, facendo attenzione ai pronomi e ai connettivi in generale, ai modi e ai tempi verbali, al collegamento tra soggetto e verbo, ai periodi che mancano del soggetto o che sono senza verbo; punteggiatura, utilizzando in modo corretto di tutti i segni per separare, collegare o evidenziare i concetti; lessico, consultando sempre il dizionario dei sinonimi o quello generale della lingua italiana per trovare le parole e le espressioni più adatte, facendo un uso intelligente di aggettivi e avverbi.

A questo punto non ci resta che augurarvi “in bocca al lupo!”

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