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Divagando

PARCHEGGIO SÌ, MA ALLA STAZIONE DELLA FUNICOLARE

AMBROGIO VAGHI - 23/11/2012

La stazione di valle della funicolare (da http://www.varesefunicolari.org)

Le cifre dell’ennesimo bilancio in rosso della funicolare Vellone-Sacro Monte impongono una doverosa riflessione da parte dei pubblici amministratori su questo ventennale deficit destinato a perpetuarsi se si dovesse continuare ad operare nel modo contraddittorio ed assurdo come è avvenuto fino ad ora. Si tratta di un servizio che difficilmente potrà essere condotto in pareggio ma ciò che preoccupa è la entità del disavanzo inconcepibile nel momento difficile della economia del Paese ed in particolare delle ristrettezze finanziarie in cui si dibattono gli enti pubblici. Uno sperpero di denaro, un lusso inconcepibile in questi tempi. Per di più prodotto da una serie di scelte errate, incoerenti, ben esplicitate dal preciso intervento sul tema fatto la scorsa settimana dall’amico Cesare Chiericati su RMFonline.

Siamo certi che l’ennesimo, strombazzato piano B, che prevede la realizzazione di centoventi posti macchina in parcheggio sotterraneo alla Prima Cappella e di tre parcheggi per un centinaio di posti macchina al Sacro Monte, se venisse realizzato (ma quando?) non porterà alcun beneficio alla gestione della funicolare. Sopratutto perché : 1) i tanti parcheggi a monte consentono di permanere nell’equivoco dell’accessibilità con mezzi automobilistici privati, favorendone la risalita; 2) dal nuovo parcheggio alla Prima Cappella, prima dell’ingresso sul Piazzale Montanari, gli utenti saranno obbligati al trasbordo su un mezzo pubblico per raggiungere la stazione di valle della funicolare. E si sa quanto i trasbordi, sopratutto se ripetuti, disincentivino l’utilizzo dei mezzi collettivi.

Che cosa suggerire? L’uovo di Colombo ci dice che il previsto parcheggio di centoventi posti interrati, su una curva stradale, dovrebbe essere realizzato più in là di 800/1000 metri in prossimità della stazione di valle della funicolare. Qui sento già le obiezioni di ambientalisti di varia estrazione, alcuni dei quali riterranno quasi blasfema la proposta. Ma ragioniamo. La galleria, ampliata a suo tempo con forti spese, oggi consentirebbe anche alle auto private di raggiungere la zona della funicolare. Il centinaio o poco più di posti macchina andrebbe in gran parte, se non tutto, realizzato in caverna. Prima obiezione: ma si tratta di operare nella viva roccia. La stessa cosa come operare alla Prima Cappella, dove esiste roccia e non terreno coltivo da sbancare. Si facciano ricerche e confronti tecnici e di spesa. Seconda obiezione: siamo nella Valle del Vellone, e le sue sorgenti? Di fatto il Vellone è un torrente, non ha sorgenti proprie anche se in prossimità ci sono, in profondità, sorgenti di acqua potabile sfruttate da una stazione di pompaggio dell’acquedotto di Varese. Anche per questo si facciano le opportune verifiche per eventuali interferenze d’inquinamento. Ne varrebbe la pena. Dal punto di vista paesaggistico i problemi dovrebbero essere quasi nulli essendo la gola del Vellone assai ristretta tra la montagna. Ovviamente una VAS sarebbe indispensabile. Proviamoci. Qualcuno potrebbe giustamente obiettare che il tratto di strada galleria-stazione di valle, di modesto calibro, impedirebbe il traffico in doppia direzione. Poco male, un semplice impianto semaforico potrebbe regolare i movimenti in senso unico alternato. Cosa che si fa in tante strade di montagna.

Sembra inoltre assai chiaro che portare le macchine private fino alla stazione di valle sarebbe l’unico modo per giustificare anche il ripristino del ramo funicolare Vellone-Campo dei fiori. La qual cosa riporterebbe a nuova vita turistico – ambientale la nostra maggiore montagna varesina. Questa sì fruibile in tutte le stagioni dell’anno. Quindi scegliendo una nuova allocazione del parcheggio di base si potrebbe giungere alla soluzione ottimale: il Sacro Monte raggiungibile soltanto dalle auto dei pochi residenti, dai pullman dei pellegrini e dai mezzi pubblici di soccorso.

In tale caso i novanta posti suddivisi in tre aree di parcheggio al culmine della montagna diventerebbero inutili. Soldi risparmiati. Quanti? Quando saranno disponibili potrebbero essere utilizzati per realizzare un’opera veramente importante a completamento della risalita: una scala mobile o un tapis roulant che colleghi la stazione di monte della funicolare all’entrata posteriore della Basilica. Sarebbe così superato un altro problema, quello del dislivello tra funicolare e cuore del borgo montano che limita oggi grandemente l’utilizzo del nostro amato trenino.

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