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Chiesa

MEDJUGORJE: INTERROGATIVI E PRECISAZIONI

don ERNESTO MANDELLI - 14/12/2012

Dal 1981 a Medjugorje si susseguono apparizioni della Madonna. I veggenti sono un gruppo di ragazzi e ragazze nati nella cittadina e nei dintorni. Le apparizioni ad oggi sarebbero qualche migliaio. Attorno a Medjugorje si è sviluppato un fenomeno vasto di pellegrinaggi, i devoti sono molto numerosi. I loro raduni si svolgono in tante parti, ultimamente anche a Varese. Il fenomeno richiede attenzione e riflessione per il numero elevato di persone interessate e soprattutto per il fatto in se stesso. Si crede infatti che questi ragazzi, ormai adulti, abbiano realmente accesso al mondo del divino, concretamente avrebbero incontri con la Madonna.

Di fronte ai seri interrogativi che pone questo fenomeno è anzitutto opportuno richiamare che i fondamenti della Fede cristiana sono contenuti nel Credo che professiamo ogni domenica celebrando l’Eucaristia. Sono le certezze della nostra Fede, conservate e tramandate dalla Chiesa da duemila anni, alle quali nulla può essere aggiunto.

Il Papa Benedetto XVI interrogato su Fatima ha risposto: “Nessuno è tenuto a credere alle apparizioni di Fatima; non sono un dogma di fede”. La stessa cosa vale evidentemente per le altre apparizioni: Lourdes, Medjugorje eccetera. La Chiesa ha sempre insegnato che queste sono “rivelazioni private” e quindi non fanno parte del patrimonio della nostra Fede. È importante ricordare a questo punto quanto insegna il Concilio Vaticano II: “L’economia cristiana,in quanto alleanza nuova e definitiva, non passerà mai, e non è da aspettarsi alcun’altra rivelazione pubblica prima della manifestazione gloriosa del Signore nostro Gesù Cristo” (Costituzione dogmatica sulla Divina Rivelazione n.4). Il credente cristiano inoltre deve sempre tener presente quanto dice il Vangelo di Giovanni: “Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato”( Gv. 1,18). Possiamo tradurre: solo il Figlio è venuto a svelarci il mondo di Dio.

Cosa dire allora di queste “apparizioni”, che si contano a migliaia e durano ormai da trent’anni? Don Pier Angelo Gramaglia, teologo torinese, che ha studiato a fondo questi fenomeni, così si esprime: “Sono giunto alla conclusione, più che motivata a mio avviso, che la Madonna altro non sia che la proiezione di tutti i loro interessi psichici e religiosi, caratterizzati dalla tipica tendenza del subconscio alla personificazione durante gli stati di alterata coscienza… A Medjugorje gli esperimenti scientifici documentano che lo stato psicofisico dei veggenti è quello di una leggera alterazione della coscienza di tipo autoipnotico con proiezioni fantasmatiche a morfologia allucinatoria”. (P.A. Gramaglia – L’equivoco di Medjugorje – ed. Claudiana) . In termini semplici: i veggenti sono in stato di trance, non hanno più alcun rapporto con la realtà esterna, ad esempio non avvertono punture anche forti di spillo, e quindi trattasi di visioni interne al loro subconscio.

È importante invece ricordare che le apparizioni di Gesù risorto sono di tutt’altra natura. Proprio l’evangelista Luca, che era medico, vuole fugare i dubbi sulla autenticità delle apparizioni di Gesù. Così racconta: “Sconvolti e pieni di paura credevano di vedere un fantasma. Ma Egli disse loro: “Perché siete turbati e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi, sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come io ho”. Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma perché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: “Avete qui qualche cosa da mangiare?”. Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro”. ( 24,36-43). In tutti i racconti delle apparizioni del Risorto le persone che incontrano Gesù sono sempre pienamente coscienti e mentalmente lucide.

C’è ancora una domanda: perché tanta gente crede in questi fenomeni? Bisognerebbe indagare a fondo e questo spetta a esperti di psico-sociologia religiosa. Il credente normale, comunque attento, non può non notare che sono fortemente presenti le componenti emotive e sentimentali, che spingono a fondare convinzioni religiose sul “vedere e toccare”. E qui siamo di fronte alla tentazione dell’apostolo Tommaso, dalla quale Gesù stesso ci ha messo in guardia: “Perché mi hai veduto tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto” (Gv.20,29). Così commenta la Bibbia TOB: “La Fede ormai si basa non sulla visione, ma sulla testimonianza di quelli che hanno visto; è per questa fede che i cristiani entrano in comunione profonda con Cristo risorto”.

Questa è la Fede autentica che la Chiesa ci ha conservato e tramandato da duemila anni.

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