Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Ambiente

GIUBIANO NON REGGERÀ AL MEGAPOLO PEDIATRICO

DANIELE ZANZI - 15/03/2013

Il progetto del nuovo “Del Ponte”

Lo scorso 5 marzo il Consiglio Comunale ha ribadito, con la convergenza di maggioranza e di gran parte dell’opposizione, la volontà di proseguire nel progetto del nuovo polo pediatrico Ponte del Sorriso.

Si va dunque avanti con determinazione e pragmatismo in questo disegno che dovrà “dare lustro e onore alla nostra città”, alla faccia di tutti quelli che vi si oppongono, accusati per questo dal Sindaco in persona “di non sapere volare alto” .

Tengo subito a precisare che anch’io, come tanti varesini contrari al progetto, ho ben a cuore il prestigio della mia città e la salute dei bambini che saranno ospitati in un eventuale polo medico d’eccellenza. Non si è contrari al nuovo ospedale in sé, si è contrari alla sua collocazione e all’avere due ospedali ad un chilometro di distanza!

È profondamente scorretto tacciare chi si oppone al progetto di poca lungimiranza, di scarsa bosinità e di menefreghismo nei confronti dei problemi di salute dei piccoli pazienti .

Non entro qui nel merito di considerazioni di carattere urbanistico e edilizio – già la settimana scorsa l’architetto Cazzola ha, su queste pagine, evidenziato le criticità insite nel progetto; i nostri quotidiani hanno dato ampio spazio negli ultimi mesi alla questione, riportando i diversi pareri e le contrastanti argomentazioni a supporto delle tesi.

A mio avviso si sta commettendo un grosso errore strategico. Come ebbi già a scrivere in occasione della non condivisa approvazione della costruzione di un parcheggio interrato nel Parco storico tutelato di Villa Augusta, il rione di Giubiano non potrà sopportare l’aumentato carico antropico insito nel nuovo ospedale destinato a divenire – come sostenuto anche in Consiglio comunale dai suoi fautori – “il punto di riferimento per le patologie pediatriche per il Nord Italia e la Svizzera”.

Giubiano, caotico rione che ha già perso la sua fisionomia e tranquillità grazie alle politiche urbanistiche senza capo né coda negli anni ’60, non è in grado di reggere un tale progetto. Si aggiungerà caos al caos, cemento al cemento, traffico congestionato ad una realtà già invivibile.

Questa ostinazione nel non voler fare un passo indietro porterà anche alla distruzione di un Parco storico, tutelato da una Legge Nazionale e sicuramente non si risolverà il problema del traffico e del posteggio.

È stato di frequente portato a modello da imitare un polo d’eccellenza pediatrica già attivo e ben funzionante: l’Ospedale Meyer di Firenze. Questo centro sanitario, localizzato dal 2007 sulla collina di Careggi, immerso nel verde e non tra palazzoni e cemento, in prossimità dell’uscita autostradale e non in pieno centro città, dispone di parcheggi in superficie capaci di ospitare ben 889 vetture (ad un costo giornaliero forfettario di tre euro). L’ospedale ha una capienza di 203 posti letto; quindi inferiore a quella che avrà il nuovo ospedale di Varese – si ipotizzano 230 posti letto -. L’Assessore ai Lavori Pubblici di Varese ha dato l’annuncio che prossimamente inizieranno i lavori per il parcheggio interrato nel Parco di Villa Augusta. Il costruendo parcheggio, che si svilupperà in profondità su quattro piani, metterà a disposizione 206 posti auto per una spesa prevista di duemilioni e 775 mila euro; un costo dunque a posto macchina di quasi 14mila euro – nell’ipotesi che in corso d’opera non vi siano sforamenti nel budget.

È evidente dunque che il posteggio previsto, oltre ad essere oneroso per le nostre tasche, non risolverà, perché insufficiente in capienza, il problema dei posteggi a supporto del nuovo ospedale.

Si andrà ad aggiungere caos al caos e (a che prezzo?) la rovina certa e sicura di un parco storico tutelato! Complimenti per davvero!

Per completezza d’informazione riporto di seguito il parere contrario alla localizzazione del parcheggio espresso in data 8 settembre 2010 dalla Commissione comunale del Paesaggio da me presieduta – e, anche per questa posizione contraria, epurata -: “La Commissione nutre notevoli perplessità sulla fattibilità dell’intervento proposto in quanto ricadente all’interno di un parco pubblico vincolato con Decreto Ministeriale del 27 ottobre 1952,ai sensi della Legge 29 giugno 1939,n.1497. Nello specifico il Decreto riconosce che “ l’immobile ha notevole interesse pubblico perché con la sua ricca vegetazione costituisce una nota paesaggistica di non comune bellezza”. Il sistema delle ville e dei parchi storici costituisce una delle componenti fondamentali dell’identità del territorio varesino sia da punto di vista artistico che ambientale e come tale meritevole di salvaguardia. L’intervento in oggetto interessa una porzione rilevante della superficie del parco pari a circa mq. 1900 su una superficie complessiva approssimativa di mq. 19300 e comporta la realizzazione di manufatti in superficie ( oltre ai quattro piani interrati) quali, tra l’altro, una rampa d’accesso al parcheggio interrato ( diametro di circa 22 metri ) e una serie di griglie d’aerazione ( superficie complessiva oltre 250 mq.),ben percepibili e visibili nel parco.

In considerazione di quanto sopra esposto, si ritiene la costruzione del parcheggio assolutamente incongrua, altamente impattante e incompatibile con il vincolo paesaggistico gravante sull’area, in quanto elemento che snatura e compromette irrimediabilmente la valenza storico-naturalistica-ambientale del parco tutelato”.

Che altro aggiungere ? … questo parere, non vincolante, ma espresso da una Commissione tecnica insediata dalla Giunta comunale, fu trasmesso dagli uffici municipali alla competente Sopraintendenza ai Beni Architettonici di Milano solo dopo che questa si era già espressa in merito, privandola di fatto di un giudizio qualificante che avrebbe potuto pesare sulle considerazioni finali.

Una brutta storia che avrà il suo epilogo tra pochi mesi a meno che… Ho scovato questa sentenza – la numero 42065 – della Corte di Cassazione che, su richiesta del GIP di Genova, si è espressa di recente in merito alla costruzione, approvata in Consiglio Comunale, di un parcheggio interrato nel Parco storico tutelato dell’Acquasola, in pieno centro cittadino. Orbene questa sentenza annulla le decisioni del Consiglio Comunale di Genova e impone lo stop ai lavori edili all’interno della storica area verde. Le motivazioni con cui la Corte di Cassazione ha confermato il sequestro del cantiere sono un durissimo colpo – quasi rivoluzionario secondo alcuni giuristi – nei confronti del potere della giustizia amministrativa. La sentenza nel porre il fermo al progetto ha invocato la violazione al Codice dei Beni Culturali perché l’autosilo avrebbe compromesso l’integrità di un parco storico tutelato. Il diritto dei cittadini a godere di beni, come le aree verdi dei parchi storici tutelati, prevale, secondo la sentenza, sulle decisioni degli organi amministrativi. Tra le motivazioni della sentenza si legge “Il bilanciamento tra interesse collettivo e quello privato non è necessariamente esaurito dalle determinazioni delle amministrazioni pubbliche …. interventi che incidono sull’integrità del bene storico sono possibili esclusivamente qualora essi mirino a valorizzare il bene protetto, anche mediante modifiche d’uso che ne salvaguardino la natura e il valore”. E di certo la costruzione di un autosilo non può andare in questa direzione. Il caso del Parco genovese Acquasola è lo stesso di quello di Villa Augusta: stessi vincoli, stessa volontà di snaturarne le caratteristiche paesaggistiche e l’integrità.

Spero che qualche amministratore varesino leggendo queste considerazioni possa ravvedersi e dire “mi sono sbagliato, rimediamo ad un errore”. Che ci sarebbe di male? O anche qui c’è da auspicare che debba intervenire la Cassazione per fare prevalere i sacrosanti diritti dei cittadini e del paesaggio?

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login