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Economia

VARESE, 2014 ED EXPO

GIANFRANCO FABI - 19/12/2013

Al di là del rito e dell’abitudine gli auguri di Buon anno possono essere il momento per riflettere, brevemente, sul passato e per fare qualche buon proposito per il futuro. Per Varese il 2014 potrà essere un anno importante soprattutto perché sarà l’anno decisivo verso l’Expo 2015 che si svolgerà a pochi passi di distanza e che sarà comunque un avvenimento ricco di opportunità e di motivi di interesse.

Al primo posto dovrà comunque stare il tema su cui ruoterà l’Expo: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Il tema dell’alimentazione quindi, ma insieme quello dell’equa distribuzione delle risorse, delle nuove tecnologie alimentari, delle potenzialità di sviluppo della filiera agricola. È significativo come proprio nel titolo l’obiettivo di fondo (“Nutrire il pianeta”), sia strettamente associato e collegato al secondo elemento (“Energia per la vita”) spiegando così come proprio il tema dell’alimentazione diventi fondamentale per dare dinamismo alla società così come per dare senso e speranza alla vita di ciascuno di noi.

Il pane quotidiano diventa l’energia necessaria per offrire alla società ormai globalizzata una prospettiva di crescita insieme nella qualità della vita e nella giustizia sociale.

Che cosa c’entra tutto questo con la realtà varesina (al di là della vicinanza geografica dell’Expo)? C’entra per tanti motivi. Innanzitutto perché Varese fa comunque parte dell’economia globale: in senso reale perché la grande maggioranza delle imprese sono ormai internazionalizzate, hanno interessi in molte parti del mondo e stanno trovando nelle esportazioni quegli stimoli alla crescita che ancora mancano sul mercato interno. E per agire nella globalità è necessario non solo conoscere, ma entrare nella logica di una responsabilità comune e di una condivisione dei problemi.

L’Expo sarà una grande opportunità di incontri secondo una prospettiva per cui già la conoscenza è un vantaggio competitivo.

Per questo Varese e i varesini potranno e dovranno muoversi su più fronti per entrare nel circolo virtuoso della crescita. Senza aspettarsi ricadute automatiche, ma mettendo in moto innanzitutto una volontà di mobilitarsi, di affrontare i problemi, di avere una visione strategica sul futuro.

Expo o non Expo il nodo delle infrastrutture resta fondamentale. Si tratterà soprattutto di rimuovere la pesante sconfitta della mancata apertura dell’Arcisate-Stabio che avrebbe rappresentato la via naturale per l’arrivo degli svizzeri. E peraltro non è ancora per nulla chiara la strategia italiana sul fronte degli aeroporti, ovviamente con Malpensa in prima fila. Varese non ha praticamente carte da giocare da un punto di vista formale, ma deve riuscire su entrambi i fronti (ferroviario ed aeroportuale) a far pesare i propri interessi e la propria visione strategica.

Ma anche sul fronte delle strade (e dei parcheggi) nel 2014 è augurabile che si abbia una visione chiara. I lettori di RMFonline hanno seguito le giuste polemiche sui parcheggi della Prima Cappella e di Villa Augusta: due esempi di scarsa lungimiranza politica e di criticabile strategia ambientale. Ma sul fronte viabilistico mi sia permessa una perplessità sul faraonico raccordo tra Gazzada e il Ponte di Vedano, un’opera di pochi chilometri, sovradimensionata rispetto al resto della Tangenziale sud (ma la conclusione dei lavori è vicina e si deve sperare che l’opera possa essere molto utile).

L’augurio è quindi che il 2014 possa essere un anno importante per tutti. Il tema dell’Expo ci parla dell’essenzialità della vita, il progetto dell’Expo ci invita a partecipare responsabilmente ad una società che sa cambiare e utilizzare il cambiamento come opportunità, il richiamo dell’Expo ci impone di valorizzare la dimensione locale in un confronto continuo con la globalità.

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