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Lettera da Roma

GIORNI DI PASSIONE

PAOLO CREMONESI - 11/04/2014

Tra una settimana iniziano quindici giorni di passione per la capitale. Passione certo legata a quella di Nostro Signore ma anche ad una catena di eventi che richiamerà a Roma non meno di tre milioni di persone. Cioè il doppio della popolazione che ogni giorno vive, lavora, si muove nella capitale.

Si comincia appunto venerdì prossimo con la Via Crucis al Colosseo ed i riti della settimana santa. Appuntamenti che tradizionalmente richiamano migliaia di fedeli e turisti. Per proseguire il 21 Aprile con i 2767esimo Natale di Roma ed il 25 con la ricorrenza della Liberazione. Domenica successiva poi l’ attesa canonizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII. Il Primo Maggio infine il tradizionale concertone offerto dai sindacati in Piazza San Giovanni. La cui organizzazione, a onor del vero, sembra alquanto in ritardo.

Sono previsti arrivi in massa da tutto il mondo, Polonia in testa. Se il sindaco Marino azzarda appunto in tre milioni le presenze extra, stime vaticane ufficiose si spingono a cinque, convinti che Varsavia e dintorni non lasceranno passare indenne l’occasione per rivendicare con orgoglio le radici di un “Papa venuto da lontano”.

Il ricordo va ai giorni seguenti: il 2 Aprile del 2005 quando una folla immensa ma ordinata sfilò davanti alla salma di Wojtyla, sottoponendosi ad attese che arrivarono sino alle cinque, sei ore. O alla notte del primo Maggio 2011, giorno della beatificazione di Giovanni Paolo II con i fedeli addormentati lungo via della Conciliazione per essere certi di poter partecipare alla messa. Ma anche a quella piazza San Pietro stracolma di gente che l’11 Ottobre 1962 ascoltò le strane ma paterne parole di Giovanni XXIII: “… e quando tornate a casa date una carezza…”.

Davanti a questa catena di eventi e soprattutto a questi numeri, Roma farà quello che potrà. La prima mossa annunciata dal Campidoglio è la pedonalizzazione totale dei Fori dal 18 Aprile al 2 Maggio. L’area ospiterà tre grandi maxischermi. Quattro saranno installati a piazza del Popolo, Piazza Navona, Castel Sant’Angelo, piazza Santa Maria Maggiore. Le metro A e B funzioneranno no stop da sabato 26 a domenica sera come pure la linea 64 di bus che collega Termini a San Pietro. Undici chiese del centro saranno aperte dalle 21 di sabato. Novemila tra vigili urbani e volontari della Protezione Civile il personale impiegato per le prime assistenze.

Chi scrive è stato sposato da Giovanni Paolo II durante l’anno santo straordinario del 1983. Il Papa unì in matrimonio trentotto coppie durante una messa in San Pietro. Quando alla fine della funzione si avvicinò a salutare ciascuna nuova famiglia, con l’ingenua baldanza che si può avere alle soglie dei trent’anni, gli confidai una intenzione particolare che mi era stata affidata da un amico monaco. Era una vicenda un po’ complicata da spiegare e così i minuti passarono tra gli sguardi perplessi dei cerimonieri in San Pietro. E lui, montagna bianca, stava lì, sorridente, ad ascoltare. E ad annuire.

Dove traeva questa energia che ha affascinato il mondo? In un libro appena uscito per Ares, “Accanto a Giovanni Paolo II”, risponde il successore alla soglia di Pietro, l’ allora Cardinal Ratzinger: “Che fosse un Santo negli anni della collaborazione con lui mi è divenuto di volta in volta sempre più chiaro. Innanzitutto per il suo immenso rapporto con Dio, il suo essere immerso nella comunione con il Signore. Erano queste le fonti della sua letizia: Egli ha agito a partire dalla sua fede ed era pronto perciò anche a subirne le conseguenze. Il suo rapporto con Dio è l’origine del suo indefesso impegno pastorale”.

Il Papa Emerito racconta un episodio che spiega bene la totale dedizione di Wojtyla: “Nella prima visita in Germania, a metà degli anni Ottanta, Giovanni Paolo II si trovava ad avere una pausa a mezzogiorno più lunga del solito. Durante quell’intervallo mi chiamò nella sua stanza. Lo trovai che recitava il Breviario e gli dissi: Santo Padre: dovrebbe riposare. E lui rispose: Posso farlo in Cielo. Solo chi vive nella profondità di un rapporto con Dio può agire così”.

A proposito, l’intenzione è andata a buon fine.

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