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Cultura

CRISTIANESIMO, LA NOSTRA STORIA

PAOLA VIOTTO - 13/06/2014

Si apre domenica 15 giugno nella chiesa antica di Biumo Inferiore, la mostra “Alle radici di una presenza” dedicata alla storia del cristianesimo a Varese. L’inaugurazione sarà sabato 14 alle 11, con l’intervento del Vicario Episcopale Monsignor Agnesi, di Alfredo Lucioni, docente di Storia medievale all’Università Cattolica, di Francesca Urizzi insegnante del Liceo Sacro Monte di Varese e di Marta Piazza, studentessa della stessa scuola.

La complessa rassegna ha avuto infatti la sua prima origine nel lavoro didattico di alcuni studenti del Liceo Sacro Monte, guidati da docenti di religione, storia e storia dell’arte. Punto di partenza sono state le parole di Papa Benedetto, che nell’indire l’Anno della Fede ricordava come fosse decisivo “ripercorrere la storia della nostra fede, la quale vede il mistero insondabile dell’intreccio tra santità e peccato” invitando ad evidenziare “il grande apporto che uomini e donne hanno offerto alla crescita ed allo sviluppo della comunità con la testimonianza della loro vita”. In questo spirito è partita una ricerca sul territorio durata più di un anno, che si concretizza oggi in ventidue pannelli ricchi di immagini spesso sorprendenti, accompagnati da oggetti originali.

L’immagine del Bambin Gesù che campeggia sulla locandina della mostra, tratta da un affresco nella tribuna del Battistero, ci conduce da subito in uno dei luoghi centrali della presenza cristiana a Varese. Alla fine dell’epoca romana la nostra era un’area rurale in cui il cristianesimo penetra solo a partire dal IV-V secolo, quando il clero milanese – assorbiti definitivamente i conflitti interni alla città tra cattolici e ariani – può dedicarsi all’evangelizzazione delle campagne. Una traccia di questo processo è rimasta nella forte presenza nel Varesotto di chiese dedicate ai cosiddetti “santi ambrosiani”, Vittore, Gervaso e Protaso, Nazaro e Celso. Le chiese e i battisteri per cui esistono testimonianze archeologiche di V-VI secolo sono molti e ampiamente distribuiti sul territorio, da Castelseprio ad Arcisate, da Cassano Magnago a Riva San Vitale.

Accanto agli edifici le epigrafi funerarie ci ricordano i nomi degli abitanti cristiani, dalla Onorata di Velate al piccolo Stefano di Taino, al bambino Simpliciano morto a Varese.

Il percorso continua con i culti e le devozioni del nostro territorio, iniziando con San Vittore, martire e patrono non solo di Varese, ma anche di Arcisate, Arsago e di molti centri minori il cui culto fu iniziato da Sant’Ambrogio. Allo stesso santo vescovo milanese la tradizione fa risalire la nascita del Santuario della Madonna del Monte, principale meta di pellegrinaggio, mentre altre devozioni mariane, come quella dell’Addolorata o della Madonna della Cintura si sono aggiunte nel corso dei secoli. Del tutto locale è la devozione ai santi Gemolo e Imerio, martiri della Valganna, che si associa a quella, universalmente diffusa, a Sant’Antonio Abate. Per chi vuole approfondire questi aspetti ci sarà una serata speciale il 25 giugno alle 21, con Adriano Brazzale, Flora e Pietro Malnati e Chiara Zangarini.

Molto interessante la terza sezione, intitolata “I frutti della fede”, divisa in due parti, la prima dedicata alle persone, la seconda alle opere. Vi si trovano i pannelli dedicati ai Beati varesini, Caterina e Giuliana, fondatrici del Monastero delle Romite ambrosiane a Santa Maria del Monte, e i meno noti Gaspare Daverio e Samuele Marzorati. Quest’ultimo fu battezzato proprio nella chiesa di Biumo in cui si tiene la mostra, che espone anche il registro del suo Battesimo. Nella parte dedicata alle opere compaiono due esempi emblematici: la vicenda degli Ospedali, il primo dei quali fu fondato al Nifontano da Frate Alberto da Bregnano nel 1173, e la costruzione del Sacro Monte, ideato da Padre Aguggiari ma costruito soltanto grazie all’impegno del popolo di Varese e dei paesi vicini.

Chiude idealmente la mostra il video del pellegrinaggio di San Giovanni Paolo al Sacro Monte, evento a cui molti a Varese parteciparono in prima persona

La mostra si può visitare fino al 29 giugno tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19, ma anche di sera nei giorni di martedì e giovedì. È possibile prenotare visite guidate, anche per bambini e ragazzi degli Oratori, telefonando al 347 100 31 42. E per gli appassionati di Facebook segnaliamo la pagina dell’evento https://www.facebook.com/alleradicidiunapresenza

 

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