Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Sport

L’OPEN CERCA NOVITÀ

ETTORE PAGANI - 26/02/2016

Bruno Arrigoni

Bruno Arrigoni

Pare che la decisione più importante, nel campo dell’Open, sia stata quella di tenere due sezioni separate rispettivamente riguardanti l’una il settore tecnico e l’altra l’amministrativo. Probabilmente non sarà questa l’unica decisione perché se così fosse equivarrebbe un po’ alla scoperta dell’acqua calda.

È di tutta evidenza, infatti, che i due settori non possono mai avere proceduto in fusione unica per via della fin troppo ovvia differenza di contenuti. Sarebbe, invece, utile sapere fin dove possano essere inquadrate e definite quelle sfere di competenza che ai tecnici siano state affidate.

Sembra che a Bruno Arrigoni sia stato affiancato il pur bravo Max Ferraiuolo. Il fatto è che anche Arrigoni identica valutazione si era sempre meritato senza ottenere – stavolta a differenza che nei tempi andati – risultati particolarmente lusinghieri. Meglio due bravi, dunque, che uno solo. Con tanto di augurio ad entrambi.

Va in ogni caso non dimenticato come il lavoro dei tecnici nel basket attuale abbia subìto una sterzata in fatto di difficoltà. La composizione attuale delle squadre fatta fondamentalmente da stranieri importa – certamente – una maggiore difficoltà di scelta nel mercato determinata, soprattutto, dalla relativa conoscenza dei valori tecnici dei singoli. Non sono più i tempi, dunque, in cui le scelte erano a portata di mano e, quindi a portata di buona conoscenza. I giocatori crescevano nelle singole società ed i più validi erano noti a tutti.

Chi non aveva avuto modo di conoscere ragazzini della Robur o più anziani cresciuti in biancorosso? E più ancora chi non conosceva le qualità dei goriziani Vittori e Zorzi del veneziano Vianello, dell’udinese Cescutti del pesarese e Bertini solo per un esempio ristretto che non può non essere esteso alle altre società tutte in grado di avere conoscenza di un mercato ben preciso.

Oggi è tutt’altra storia in un andirivieni di nominativi da un paese ad un altro di tanti globetrotter sulle cui doti si finisce più nello sperare che non nel credere.

Ci sembra, insomma, che il problema sia ancora tutto da risolvere. Magari, cercando di tornare un po’ su una strada abbandonata, come pare che, molto opportunamente, si intenda fare.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login