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Sport

TRIPLISSIMA NERAZZURA

ETTORE PAGANI - 26/02/2021

interUna partita – tanto più se chiamata derby – si può anche perdere ma in modo strano e irreale non trova logica.

Praticamente tra Inter e Milan è esistita solo la squadra nerazzurra con un avversario privo di logica e di qualsiasi velleità nel controbattere, e in qualsiasi situazione che si potesse affrontare.

Si vuol dire insomma che né in difesa né in attacco la manovra del Milan ha dimostrato di essere esistente con coerenza e con proponibilità di gioco.

Quel che colpisce è l’assoluta incongruenza del manipolo di Pioli che non è stato capace se non per brevissimi momenti di fronteggiare calcolare il gioco avversario.

Il Milan non ha fatto assolutamente niente di logico, costruito, accettabile. Buon per l’Inter che trae dalla supervittoria lo spunto per iniziare da favorita la volta verso lo scudetto. Milan troppo inferiore per impensierirla, e il resto della concorrenza o non a un livello granché competitivo o troppo lontano in classifica. Vedi la Juve altalenante di Pirlo, ancora alla ricerca di un’identità definitiva.

Tornando al derby. Quando c’era da perforare buttandosi contro la difesa di Conte, il Milan neppure lontanamente pensava di fare qualcosa di corretto e necessario.

Insomma, un gioco ripetitivo, modesto, senz’alcuna efficacia da parte della squadra di Pioli.

A questo punto, e dopo questa partita, sembra che nel passato sia esistito solo un Milan messo assieme in qualche modo e che ha ottenuto risultati solo con un po’ di fortuna e grazie alla presenza di Ibrahimovic. Pur se sprazzi di qualità collettiva talvolta non erano mancati.

Ciò che non è successo nel derby dove si è presentato un Milan inesistente al punto da trovare critiche anche del suo allenatore che in campo non ha potuto minimamente dirigere la proprio squadra.

Cioè è stato un Milan che avrebbe potuto perdere ma creando qualcosa e impostando un determinato gioco. Tutto al contrario, invece. Buon per l’Inter che ormai ha tutte le carte in regola per finire alla grande. La favorisce anche il fatto di non avere impegni né di Coppa Italia bé di tornei europei: Conte sarà arbitro di se stesso. È nelle condizioni fare l’en-plein, se lo mancherà dovrà prendersela solo con sè stesso.

 

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