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Cara Varese

LE EVIDENZE NEGATE

PIERFAUSTO VEDANI - 24/03/2017

ospedaleSarà interessante constatare in ambito ciellino le conseguenze dello scioglimento del Nuovo Centro Destra e la collegata e immediata nascita di Alternativa Popolare come nuovo raccoglitore anche di profughi e reduci della grande ritirata nazionale del Centrodestra. Attenzione particolare al fenomeno ci sarà in Lombardia dove si contano numerosi eredi dell’era Formigoni.

Era stata avviata con un “liberi tutti” la cancellazione di un passato di attivismo politico diventato scomodo per un movimento nato e sviluppatosi come seria e intelligente presenza cristiana.

La partecipazione al calderone politico non potrà più essere ufficialmente riferibile a ideali, obiettivi e missioni indicati da don Giussani.

Con Alternativa Popolare probabilmente andranno gli attuali leader varesini, invece non sarà facile, se non ci saranno auspicabili svolte epocali, ridimensionare rapidamente la massiccia macchina formigoniana della crociata sanitaria che di fatto è diventata padrona della salute dei lombardi. E che noi varesini negli ultimi anni abbiamo purtroppo visto incomprensibilmente impegnata, con notevoli risultati, a ridurre al minimo lo storico potenziale scientifico e assistenziale degli ospedali e dell’ Università dell’Insubria.

Si sperava in un miracolo di Maroni, ma a parte qualche piccolo ritocco a favore di Varese e l’inserimento di persone preparate nella burocrazia del settore, non ci sono alle viste iniziative tese a restituire al nostro territorio strutture che erano previste da dati e verifiche nazionali.

Non mancano poi qui da noi personaggi del delicato settore ai quali va bene pure una situazione del genere, ma dopo anni di silenzi imposti o programmati, ha preso corpo e visibilità una iniziativa che denuncia chiaramente i fallimenti dei formigoniani e dei loro fedeli alleati leghisti.

Dopo un lunghissimo e complice silenzio dei vertici comunali, con il cambio della maggioranza a Palazzo Estense finalmente in consiglio comunale è emerso il civico dovere di dire la verità: le strutture sanitarie sono inadeguate. Nonostante la documentata constatazione il Centrodestra con una sola eccezione ha votato contro, come a dire che sono state e sono storielle le note valanghe di sofferenze e di disagi che da diversi anni affliggono spesso chi deve essere ricoverato.

Le pecorelle dell’elettorato varesino hanno già fatto capire che non sono più disposte alla tosatura. Hanno mandato a casa i vecchi fantubisti di Palazzo Estense, facile che si ripetano alle elezioni regionali per le quali avranno un motivo in più per sconfessare chi ha ricominciato a tacere o dire bugie sulla tutela della salute nel nostro territorio.

Hanno infatti nome e cognome coloro che hanno negato con il voto l’esistenza del problema degli ospedali: un elenco che non verrà dimenticato perché se è vero che i negazionisti non hanno voluto creare problemi al collega Maroni, consigliere comunale di lusso, non c’è ragione di Stato che tenga davanti ai problemi della comunità, di gente che necessita di ricoveri e cure e non può permettersi di pagarseli oltretutto essendo costretta ad andare a curarsi lontano da Varese.

Appare chiaro che anche i varesini abbiano individuato la loro… alternativa popolare.

Come prima iniziativa si sono tolti di torno personaggi che da anni tradivano la loro fiducia. A Palazzo Estense hanno insediato il Centrosinistra, nessun diritto è stato calpestato, adesso ci si attende che i problemi non restino parole o silenzi, vera specialità dei vecchi padroni di Palazzo Estense. Essere progressisti significa sempre avanguardia, che però può rallentare per aiutare chi non ce la fa.

Il problema dell’ospedale è notevole, il Comune faccia pressing per il rispetto delle regole, mai l’attenzione dovrà venire meno.

Non è accettabile una riforma avviata negando o accantonando realtà sociali le cui dimensioni sono previste da dati ufficiali.

I 200 posti in meno al Circolo sono un mancato rispetto di indicatori ufficiali, la loro sottrazione è una porcheria politica, al momento non è un reato, ma sono state create le premesse per situazioni delicate che potrebbero negare i diritti di molti cittadini.

È anche doloroso constatare che a diverso titolo più varesini, politici e burocrati, abbiano partecipato e partecipino al depotenziamento, altro che riforma, del nostro sistema sanitario.

Ultimi arrivati quelli del Centrodestra comunale che hanno negato l’evidenza. Anche loro si sono assunti una pesante responsabilità.

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