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Cara Varese

IL CONVENTO APERTO

PIERFAUSTO VEDANI - 17/03/2012

Arriverà l’annuncio ufficiale dopo che saranno stati messi a fuoco alcuni dettagli, ma è certo che da parte del nostro editore, Radio Missione Francescana, verrà offerto un servizio di notevole portata ai mezzi di informazione e al pianeta dell’associazionismo della nostra città.

Un salone con centoventi posti a sedere e altri due locali, da venti a quaranta posti, saranno messi a disposizione per incontri, dibattiti, presentazioni, attività culturali e conferenze stampa.

Solo una visita alla sede di Radio Missione Francescana, che ha sede nel convento dei frati in viale Borri, può far comprendere quale opportunità venga offerta alla cultura e alla comunicazione del nostro territorio.

Il salone risponde ai requisiti richiesti da tutte le norme vigenti, dispone di attrezzature e collegamenti per qualsiasi necessità, può accogliere anche mostre. Il convento inoltre dispone di un ampio parcheggio interno per coloro che interverranno alle manifestazioni.

Non a caso ho accennato a un servizio alla comunità: Radio Missione Francescana non chiede compensi per l’utilizzazione delle strutture, ma una eventuale micro offerta solo per il riordino e la pulizia dei locali.

L’iniziativa è una autentica opportunità perché viene a integrare l’impegno del Comune per soddisfare le esigenze di un associazionismo molto attivo e per il quale in città sono a disposizione più strutture rispetto al passato e tuttavia non numerose come le si vorrebbe.

Radio Missione Francescana da anni è diventata un riferimento dell’informazione cittadina e vede l’approdo di esponenti della cultura, della politica, dell’economia, delle istituzioni o anche di semplici cittadini: tutti hanno la certezza di un ascolto corretto, della libertà di espressione, di un rispetto totale.

Accanto a Radio Missione sta galoppando rmfonline.it, altro approdo di civiltà dell’informazione, dove hanno gettato l’ancora antichi operatori della comunicazione di diversa estrazione e specializzazione e nuovi sorprendenti adepti del giornalismo, tutta gente che ha veramente qualcosa da dire e lo fa con autorevolezza accompagnata da garbo esemplare.

A me piacerebbe che anche questi compagni di avventura cogliessero l’occasione offerta da Radio Missione e di persona rendessero partecipi i cittadini delle loro esperienze, del loro sapere di comunicatori.

Potrebbe essere in proposito molto utile il recupero del “giornale parlato”, iniziativa maturata durante la seconda guerra mondiale nei campi di prigionia dei militari e successivamente a Varese avviata decenni or sono da Bepi Bortoluzzi. Gli incontri pubblici dei “ragazzi” del pensatoio RMFonline umanizzerebbero il web, mezzo straordinario ma che può in qualche modo incrementare la strana, irreale solitudine dei frequentatori della Grande Rete. Che è inevitabile tra interlocutori che si contattano a distanza, ma che non deve essere un muro in una comunità a chilometri zero.

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