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Il punto blu

BOLLICINE DI POESIA

DINO AZZALIN - 24/07/2020

dca1Un compleanno speciale, perchè il 4 agosto, a Milano, insieme ad Angela, la sua più fedele collaboratrice, e a Giuliano, un amico poeta che oggi vive in Inghilterra, con un ottimo spumante millesimato e qualche pasticcino, ho festeggiato il più importante editore di poesia in Italia: Nicola Crocetti. Con la sua consueta riservatezza, la competenza, il rigore professionale, nella sede della celebre rivista “ Poesia “ (ormai divenuta la sua casa), tra i suoi libri, Nicola ha amabilmente conversato con noi di poeti imprescindibili, ma soprattutto di poesia. L’ho visto la prima volta nel 1985 in un bar di via Negri a Milano, sotto la sede del quotidiano nazionale dove lavorava. Io avevo appena terminato gli studi di Medicina e lui aveva fondato da  pochi anni la casa editrice che portava il suo nome. Gli avevo chiesto se voleva leggere i miei versi e se poteva darmi un parere. Risultò chiaro che la nostra intesa immediata si basava sulle parole della reciproca stima e dell’amicizia, e fu anche per questo un bell’incontro. Lui, che aveva poco più di quarant’anni, mi confidò  il progetto che Vanni Scheiwiller, famoso collega editore, avrebbe considerato un’autentica follia, e cioè la creazione di una rivista mensile dedicata alla sola poesia. Una scommessa che Crocetti ha vinto a man bassa, pubblicando i più interessanti poeti di tutto il mondo, fra i quali anche alcuni nomi che avrebbero ottenuto il Premio Nobel. Perizia e intuito. Le sue edizioni apparvero subito eleganti e preziose, diverse da tutte le altre del panorama editoriale, e se pubblicare con Crocetti è sempre stato per molti un grande onore, per me lo è in particolare anche per il fatto di esercitare un altro mestiere, ben distante da quello del letterato.

Il bilancio dell’attività di tutti questi anni è davvero impressionante: oltre al fatto di avere tradotto personalmente, lui di madre greca, i poeti ellenici contemporanei più rilevanti, tra cui Konstantinos Kavafis, Odysseas Elytis, Ghiannis Ritsos, Crocetti ha in catalogo più di trecento libri e trecentocinquantotto numeri della rivista. Ma non è finita, sta lavorando a un’opera colossale, la traduzione dell’Odissea di Nikos Kazantzakis, sequel del poema di Omero, che uscirà (forse) il prossimo dicembre. Una strenna natalizia di 33.333 versi, dunque un componimento molto ambizioso che è appunto la continuazione dell’epica omerica in chiave moderna.

Nel corso del tempo, pur praticando principalmente la professione di medico dentista, non ho mai perso di vista il mondo della Poesia e della Letteratura, tanto da ricevere l’appellativo di dentista-poeta, che in fondo non mi dispiace. In questo ambito Nicola Crocetti ha avuto un ruolo notevole. A manifestazioni di poesia patrocinate dal Comune di Varese (Amor di libro) e alla Notte dei Poeti, che organizzo da più di trent’anni, è infatti intervenuto spesso, portando poeti di vaglia nazionale e internazionale. E a lui devo contatti divenuti poi frequentazioni amicali, come è stato nel caso di Alda Merini. L’apoteosi nel 1988, quando  nella chiesa di Sant’Eustorgio a Milano riunì i tre poeti più significativi di allora: il mio maestro Andrea Zanzotto, Mario Luzi e Giovanni Giudici. Per non parlare della serata a Palazzo Reale nel 2008,  in cui, per i vent’anni della rivista, il premio Nobel Seamus Heaney  con Moni Ovadia e Vittorio Sgarbi fu protagonista di un evento davvero indimenticabile. Da qualche mese il marchio editoriale Crocetti è passato al gruppo Feltrinelli, ma nel segno della continuità Nicola ne è rimasto il direttore tanto da proporre la ristampa periodica di opere che costituiscono il repertorio di poeti come Ritsos, Elytis, Rilke e, come si è detto, l’uscita in italiano della fatica di Kazantzakis prevista per Natale. Quanti anni ha compiuto Crocetti? Non credo sia determinante, perché per me lui ha sempre l’età di quando l’ho conosciuto, e il lavoro che ha fatto con i poeti e la poesia gli ha donato il passaporto per l’immortalità. Grazie e tanti auguri, Nicola!

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