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Società

TUTTI FELICI TRA I RIFIUTI

CARLA TOCCHETTI - 15/06/2012

Più che una bizzarria modaiola, stiamo assistendo a un cambiamento epocale: l’adozione sempre più diffusa di iniziative orientate all’usa-e-riusa sta determinando il tramonto dell’era dell’usa-e-getta. Complice la crisi economica globale, ci stiamo abituando a ridurre il superfluo e a buttare le cose solo alla fine della loro vita, magari provando a impiegarle ancora in qualche modo che aumenti la loro utilità. Ci credono per davvero non solo i giovanissimi che hanno la sostenibilità inscritta nel Dna e sono preoccupati del futuro del pianeta, ma anche chi è cresciuto nei favolosi anni ’60 pensando che il boom del benessere sarebbe stato per sempre.

I passi per rendersi conto di quanto sia più equilibrata una società permeata dalla filosofia del riuso ci portano al Chiostro di Voltorre dove è stato attivato il programma “AspettandoReMida” grazie a un progetto che si estende tra Provincia di Varese e Canton Ticino. “La sensazione che si prova al Centro ReMida è quella di atterrare su un’isola di sostenibilità: un luogo dove si fa e si promuove concretamente lo sviluppo sostenibile” dicono Enrico Casmirri e Marco Quilici di Altrementi, l’associazione varesina composta da una decina di artisti, educatori, psicologi, che ha come obiettivo la sensibilizzazione a stili di vita ecosostenibili.

Altrementi, con Coop. Totem e Crea–Comune di Varese, propone al Centro ReMida attività educative sui temi del ricupero, riciclo e riuso creativo, attraverso laboratori coinvolgenti basati sul gioco fantasioso individuale e collettivo, sull’esperienza materica in totale libertà, sulla scoperta di forma e sostanza degli elementi che costruiscono gli oggetti quotidiani, ma che, trasferiti in un contesto creativo, stupiscono davvero per la loro bellezza.

In “Isole ad Arcipelaghi” capita di trovarsi fisicamente dentro la creazione artistica, concorrendo con la propria fantasia e pezzi di legno a creare un grande scenario collettivo. In “Città infinita” una strada sinuosa, che si illumina all’imbrunire, avvolge i partecipanti chiamati a inserire il proprio tassello abitativo in legno all’interno di una città onirica. In “Cornici” è possibile sbrigliare la fantasia e realizzare il proprio quadro di design utilizzando una miriade di materiali ricavati dalle rimanenze e dalle seconde scelte della produzione industriale ed artigianale locale.

Ma ci si interroga anche sul valore che possiamo ancora dare a ciò che si sta buttando via, e ci si confronta criticamente sulle nostre abitudini tutte consumistiche del comprare, usare e scartare, come se ci fossero risorse e spazi infiniti per poterlo fare. Piano piano si comprende come le logiche produttive, tese al raggiungimento della perfezione di un prodotto messo in commercio, implichino lo smaltimento di tutto ciò che è risultato anche minimamente diverso. Senza tenere conto sia del dispendio di risorse che sono state comunque impiegate per la produzione, e che gravano economicamente sul prodotto finale, sia dello smaltimento del residuo invece di trovare possibili alternative di impiego.

Finora milleseicento bambini e ragazzi delle più diverse scuole provinciali, dalle materne alle superiori, hanno lavorato all’interno degli spazi di ReMida con attività formative complementari alla programmazione didattica, e le prenotazioni arrivano sino a metà luglio. Tantissimi sono stati i bambini che hanno voluto tornare negli orari dedicati al pubblico (l’ingresso è libero) con i genitori per sperimentare la propria creatività con una esperienza in famiglia. “Qui ci si sente partecipi di uno spazio – dice Quilici – progettato per favorire la valorizzazione del fare: uno dei nostri obiettivi è anche riavvicinare la gente al recupero delle tradizioni manuali e creative”.

Dice poi Enrico Casmirri, già noto come pittore materico e ora icona del riuso artistico: “L’istinto di scovare materiali e creare gli oggetti più strani l’ho avuta sin da bambino, nel tempo la mia passione si è trasformata in una attività creativa molto apprezzata. Punto di svolta nel mio percorso artistico è stata la formazione con ReMida, un progetto nato in Emilia Romagna qualche anno fa e ora tradotto nella realtà insubrica”. Da allora ReMida si è sviluppato su scala nazionale ed internazionale ed oggi è un vero e proprio network nel quale la Provincia di Varese si è intelligentemente inserita innestando le diverse fasi del programma all’interno del Piano Integrato Transfrontaliero (P.I.T.) “Rifiuti”, cofinanziato con fondi europei e nazionali (Interreg) di Cooperazione Italia–Svizzera.

Preceduta il prossimo 26 giugno (ore 17–19) da un prezioso approfondimento sulla potenzialità pedagogica del progetto ReMida, a partire da settembre verrà inaugurata la fase “FormaRe Mida” che prevede l’annessione di un Emporio e di un Archivio materico: scuole, famiglie, associazioni, potranno rifornirsi di materiale per svolgere autonomamente laboratori e percorsi sia al Centro che in altri spazi di aggregazione. “Un modo per innescare ulteriori processi spontanei di recupero” sottolineano i creativi ecologisti di Altrementi. Per tutti i curiosi e gli appassionati, il Centro Remida è localizzato al Chiostro di Voltorre, con ingresso libero ai laboratori del riuso ogni venerdì e sabato dalle 15 alle 19 fino alla metà di Luglio.

Per informazioni http://www.modusriciclandi.info/

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