Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Chiesa

LA LETTERA PASTORALE DELL’ARCIVESCOVO

GIAMPAOLO COTTINI - 21/09/2012

All’inizio dell’anno pastorale, come è consuetudine, l’Arcivescovo indirizza alla Diocesi una lettera programmatica per segnare gli obiettivi e le tappe della Chiesa diocesana. Ad un anno dal suo ingresso a Milano, il Cardinale Scola ci regala un testo dal titolo “Alla scoperta del Dio vicino”, che sembra echeggiare la preoccupazione del Cardinal Martini di ”ripartire da Dio”, per ritrovare la fonte e la radice di ogni successivo impegno. Non si tratta di una lettera sistematica, quanto piuttosto dell’invito a riprendere il cammino, riconoscendo che la presenza di Dio è dentro le circostanze della storia e che il nostro è un Dio vicino a ciascuno, totalmente affidabile nello svelare il vero destino dell’uomo. Il richiamo della lettera è suggerito dalla circostanza di tre fondamentali eventi della Chiesa: la proclamazione da parte di Benedetto XVI dell’Anno della fede, l’invito alla nuova evangelizzazione che sarà oggetto del prossimo Sinodo dei vescovi di ottobre, la celebrazione del 50º anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II che costituisce, nella continuità ininterrotta della Tradizione, il punto di svolta per la Chiesa del XX secolo.

Il metodo indicato da Scola, diversamente da un puro atteggiamento contemplativo e meditativo di ascolto personale della Parola accolta nella lectio divina, è quello di ripartire dall’esperienza concreta della gioia che il credente sperimenta in eventi come quello della recente visita del Papa a Milano, che sono segni sperimentabili della compagnia che Dio fa all’uomo rendendosi a lui vicino. Dice l’Arcivescovo: ”La fede cristiana è generata e alimentata dall’incontro con Gesù, verità vivente e personale: è la risposta alla persuasiva bellezza del mistero più che esito di una ricerca inquieta, è fiducia nutrita dall’incontro con il Signore più che una scelta causata dalla sfiducia nelle risorse umane e da uno smarrimento che non trova altre vie d’uscita”, come a voler ricordare che il credente è chiamato a riconoscere con semplicità che la salvezza è già accaduta e che non occorre cercare nulla di più, ma che semmai occorre lasciare spazio alla testimonianza più che alla militanza.

Ripercorrendo le tappe più significative degli ultimi sessant’anni della storia della Chiesa ambrosiana, il Cardinale Scola traccia un profilo degli episcopati che lo hanno preceduto dal Cardinal Montini sino a Tettamanzi, evidenziando l’originalità ed insieme la continuità dell’opera di ogni singolo arcivescovo nella diversità delle varie epoche storiche in cui hanno svolto il loro magistero. Dentro questa tradizione vivente, siamo eredi di un patrimonio inestimabile tipicamente ambrosiano, da cui scaturisce la nuova sfida di vivere la fede negli ambienti e nelle circostanze in cui oggi ci è dato di impegnarci, senza nostalgie né contrapposizione tra stili pastorali differenti. Con efficace chiarezza l’arcivescovo ricorda che la fede è l’accoglienza piena di stupore dell’iniziativa di Dio che ”intercetta il desiderio di felicità del cuore di ogni donna e di ogni uomo”, chiedendo l’adesione fiduciosa a Dio vissuta in comunità le cui caratteristiche sono quelle descritte negli Atti degli Apostoli, come già evocava il Cardinal Martini nella sua magistrale prefazione al testo del sinodo 47º della Chiesa ambrosiana.

La lettera si conclude con la richiesta di una particolare cura che l’Arcivescovo intende rivolgere a quattro ambiti specifici della pastorale (la famiglia, i giovani, i ministri ordinati e consacrati, e l’ambito complessivo della società plurale), e con la proposta di alcune iniziative e gesti comuni da programmare nel corso dell’anno in sintonia con l’itinerario dettato da Benedetto XVI per l’Anno della fede.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login