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Cara Varese

LEGA-PDL, LE RICADUTE DEL PATTO

PIERFAUSTO VEDANI - 01/03/2013

Morgione con una strepitosa battuta ha fatto il miglior commento sulle elezioni: “Siamo riusciti nell’impossibile impresa di aggravare una situazione gravissima”.

In attesa di una quadratura del cerchio nazionale – in politica sempre possibile – nel segno di un ottimismo non utopico se messo in relazione alle vicende regionali lombarde, provo a immaginare le ricadute in ambito varesino del voto che abbiamo appena espresso. Roberto Maroni alla guida della Regione: stava scritto nel patto tra Lega Nord e PDL. Il governatorato più importante d’Italia dopo tre lustri e mezzo, l’era Formigoni, cambia guida e quindi altri equilibri e situazioni verranno ridiscussi alla naturale scadenza dei mandati. A Varese per esempio Attilio Fontana non potrà, dopo due legislature, essere ancora sindaco. La Lega a Palazzo Estense dovrà passare la mano al PDL, sempre che alle elezioni i due partiti riescano a rintuzzare l’assalto del PD che oggi, pur perdendo voti, sta conquistando vittorie di tappa, ma non l’agognata maglia rosa. E dal momento che Fontana è stato un sindaco più che accettabile e invece dalla sua Giunta sono uscite a volte iniziative di marca pidiellina non sempre azzeccate, c’è da augurarsi che in questi anni con il tempo e la paglia siano maturate pere e zucchine, se tra di loro dovesse essere individuato il nuovo sindaco della Città Giardino.

È molto probabile che l’ asse PDL – Lega dovrà rivedere i suoi equilibri anche oltre i confini varesini, ma sarà così anche per quanto riguarda la nostra sanità. Maroni ha manifestato il proposito di affidare l’incarico di assessore al professor Cherubino: accetterà questa indicazione il popolo PDL che già un assessore leghista se lo è sorbito nell’ultima legislatura?

Alla sanità lombarda viene riconosciuto il primato nazionale, la buona fama non è stata scalfita nemmeno dall’ultimo raid giudiziario contro Formigoni, per il quale il partito dovrebbe comunque trovare un ruolo che non si avvicini troppo a quello vecchio. Dopo diciassette anni gli utenti televisivi hanno il diritto a facce nuove. E per i reduci c’è la pensione, se si vuole cambiare veramente.

Di altri volti, di energia e trasparenza a Varese per quanto riguarda la sanità credo che ci sia necessità. È un problema va oltre le istituzioni controllate dalle Regione, sfiora, anzi sembra tocchi pure l’Università che al “Circolo” si ritrova con qualche reparto in ebollizione, con professori che se ne vogliono andare, altri che avrebbero fatto la scelta giusta andandosene prima.

E si è in attesa della conclusione dell’inchiesta su cardiochirurgia, reparto che, statistiche alla mano, comunque è ancora bene in linea con la sua storia.

Varese ha problemi non enormi in assoluto se escludiamo quello del lavoro, ci sono città lombarde che stanno peggio: Maroni è atteso da impegni tremendi ai quali vuole associare la lotta per una maggiore indipendenza fiscale del Nord con la costituzione della macroregione Piemonte, Lombardia, Veneto.

Da vecchio cronista per Varese gli chiedo solo di avere l’attenzione che ebbe Attilio Fontana per la nostra cultura quando era presidente del Consiglio regionale. E saremo tutti contenti se vent’anni dopo avrà continuato a tenere lontane le rozzezze della Lega antemarcia.

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