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Attualità

VARESE, OSPEDALI E TERRITORIO

GIUSEPPE ADAMOLI - 24/05/2013

Settimana scorsa i giornali hanno parlato del “piano” di Fabio Rizzi (Lega), presidente della commissione sanità in Regione, per l’assetto degli ospedali in provincia di Varese.
Qualche luce, parecchie ombre. Tra le prime il proposito di rafforzare la medicina sul territorio. Tra le seconde anche il linguaggio dispotico usato da Rizzi: “Abbiamo trasferito due medici da Varese a Luino…”. Non scherziamo, il presidente della commissione non trasferisce proprio un bel niente. Queste decisioni appartengono all’amministrazione dell’azienda ospedaliera di Varese.
Altra perla: “Luino è il mio ospedale, ritengo che debba essere potenziato”. Spero che sia un’imprecisione involontaria. In caso contrario il “mio” cadrebbe nel ridicolo.
Vengo al merito toccando solo alcuni problemi. Ritengo giusta un’Azienda ospedaliera unica fra Busto e Gallarate che però mantenga operanti i due ospedali. Sono sempre stato contrario a costruire un nuovo ospedale al posto dei due attuali bene funzionanti.
Sarebbe una spesa enorme e non giustificata. Le due strutture nel loro complesso sono tutt’altro che obsolete e avrebbero ancora una capacità espansiva per qualche allargamento che si ritenesse utile.
Il ridimensionamento dell’ospedale di Tradate lo ritengo un grave errore. Ha un bacino di utenza largo e importante. Semmai mi chiedo se debba continuare a far parte dell’Azienda di Busto, nel caso di un accorpamento con Gallarate (che comprende anche Saronno), o se non debba essere trasferito nell’Azienda di Varese.
A proposito di Varese è curioso che non si dica una sola parola sull’ospedale della donna e del bambino Filippo Del Ponte dopo le polemiche dei mesi scorsi. Alla Regione spetta la parola decisiva sia per il finanziamento dell’intera opera sia per la funzione extra cittadina ed extra provinciale che ne motiverebbe la completa ristrutturazione con l’ampliamento previsto. È anche da risolvere una volta per tutte l’incertezza sulla struttura riabilitativa di Cuasso al Monte.
Per quanto riguarda Luino e Cittiglio concordo sul fatto che uno dei due debba essere rafforzato e l’altro destinato ad “altre funzioni”, come dice Rizzi, ma mi domando quale dei due. A questo riguardo sarebbe il caso (diversamente da Busto e Gallarate) di parlare di un nuovo ospedale più moderno, capiente e baricentrico rispetto al territorio molto ampio di loro competenza. Se n’era parlato molto in passato e forse è il caso di riprendere la discussione.
Naturalmente queste impostazioni progettuali andrebbero discusse con i rappresentanti territoriali (sanitari, sindaci, organizzazioni sociali, cittadini). La ricerca del consenso possibile è un imperativo in una materia così delicata e coinvolgente.
Ultima considerazione. Ogni e qualsiasi piano sanitario dovrebbe occuparsi delle cure per sub e post acuti. Vale a dire servizi a favore delle persone dimesse dall’ospedale e che a casa non possono ricevere adeguatamente l’assistenza necessaria.

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