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Cara Varese

IL NOSTRO BRINDISI

PIERFAUSTO VEDANI - 18/04/2014

Nelson Cenci con le figlie

Anche se ad Angera abbiamo una vecchia tradizione di grappe e di più recenti vigne di pregio, il nostro territorio ha visto in tutta Italia, da tempi ormai lontani, levarsi milioni di lieti calici di birra grazie a Induno Olona mentre ai nostri giorni un mastro di Marnate ha vinto il titolo tricolore nel settore della produzione artigianale della birra.

Insomma siamo degli ottimi “cugini” di coloro che mantengono ai vertici mondiali il vino italiano e allora come piccola sorpresa nell’uovo di Pasqua mi piace segnalare ai varesini l’opportunità di un brindisi – gli astemi lo facciano con l’ acqua minerale – nel ricordo di un concittadino d’adozione che per anni, come grande medico al “Circolo”, ha servito la nostra comunità, inoltre affermandosi pure come scrittore e poeta e infine come imprenditore in Franciacorta, a Cologne Bresciano, dove aveva avviato nel 1960 una piccola azienda vinicola che oggi ha raggiunto i vertici massimi nel mondo delle bollicine, dello spumante.

Il professor Nelson Cenci non ha potuto condividere con le due figlie la soddisfazione del grande traguardo raggiunto dall’azienda perché se ne è andato a 93 anni nel settembre del 2012, ma di questo successo saranno sicuramente felici le generazioni di varesini che l’hanno conosciuto e ammirato per la sua competenza di otorinolaringoiatra e per la sua umanità.

Ai giovani per saperne molto di più di questo grande uomo basta cliccare nome cognome e da Google riceveranno un mare di appassionanti notizie sulla sua vicenda, che gli ha dato grande notorietà anche come alpino reduce della tragica campagna di Russia. Ferito e destinato a sicura morte fu salvato dai suoi alpini che amavano come un fratello il loro tenente: con la slitta fecero un lungo trasferimento nella morsa del gelo per evitare l’accerchiamento dei russi. E fu proprio con alcuni di questi reduci che Nelson Cenci fondò l’azienda di Cologne. A portare al successo definitivo le bollicine di Nelson sono state le figlie, con Giuliana da più tempo inserita ai vertici aziendali.

Può sembrare strano che solo oggi parli di questa storia imprenditoriale, ma dei Vigneti Cenci nell’Olimpo degli spumanti mi ha detto un mio carissimo amico, Sirio Torri, raffinato vinattiere fornitore dei migliori ristoranti di alcune province emiliane e del quale, io astemio, amo ascoltare i racconti quando, ogni anno, egli rientra in Appennino dopo le gigantesche mescite al VinItaly di Verona.

La notizia mi sembrava adatta alla gioiosa festa cristiana, le bollicine sono un richiamo di serenità, allegria e fiducia che tanto ci mancano di questi tempi, ma ho pensato anche all’umanità esemplare di Nelson, alla sua fermezza nel credere in aspetti particolari della fraternità e della riconoscenza che i suoi soldati gli dimostrarono nella gelida steppa russa.

Auguri cari ai lettori, ai colleghi tutti di Varese e ovviamente di RMFonline.it e di Radio Missione. Un abbraccio al nostro leader padre Gianni sbalordito e amareggiato dalle decisioni dei magistrati in ordine alla assegnazione di frequenze che “sgarretta” Radio Missione a favore di Radio Montecarlo.

Di norma sto con i magistrati, ma non ho mai dimenticato il commento di un avvocato comasco fatto in aula al termine di un processo. Era il 1952, non era farina del sacco dell’avvocato Benzoni il commento, ma era veritiero ed efficace: “Dicevano i latini: tot capita tot sententiae, cioè tante teste tanti pareri. Possiamo bene tradurre noi: tutto capita nelle sentenze“.

 

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