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Garibalderie

L’UNITARIETÀ DEI LOMBARDI

ROBERTO GERVASINI - 09/05/2014

La battaglia di Curtatone e Montanara in un dipinto di Pietro Senna

Ai soci di “Varese per l’Italia”, ai varesini, la data scelta dalla Lega Nord alla guida della Regione Lombardia per una festa regionale non va bene. I leghisti hanno ottenuto il via libera nel 2013 per istituire una festa regionale lombarda. La data scelta è quella del 29 maggio che ricorda la battaglia di Legnano combattuta da Como, Lodi e Pavia alleati con l’imperatore Federico Barbarossa contro l’odiata Milano ed altri comuni della Lombardia.

La Lombardia nel 1176 comprendeva un territorio ben più vasto dell’attuale, inglobando Comuni fino a Parma ed Alessandria e parte del Veneto. Gli abitanti di Velate, oggi frazione di Varese, ma allora luogo di interesse strategico (la torre di Velate è a ricordo) erano schierati contro Milano e quindi contro l’odiata Lega Lombarda ed alleati con Como e l’Imperatore tedesco. Cosa dovrebbero festeggiare i varesini? La grave e storica sconfitta di un tentativo di riunire l’Italia tutta nel Sacro Romano Impero? Ci troveremmo nei panni di tifosi interisti che con le bandiere del Milan festeggiano i trionfi rossoneri. Ma dai. La scelta leghista del 29 maggio è solamente un triste tentativo di voler imporre simboli e leggende, da Alberto da Giussano in giù, riferite al partito ancora al governo e di fare propaganda politica.

“Varese per l’Italia” ha quindi pensato di chiamare a raduno mezza Italia, proprio il 29 maggio, nella stessa data, ma per ricordare e celebrare un momento di grande fervore unitario e solidale tra tutti i lombardi, ma tutti tutti, e con toscani, napoletani, piemontesi, veneti…

Si va a Curtatone e Montanara, alla periferia di Mantova.

La battaglia di Curtatone e Montanara contrappose combattenti toscani napoletani ed emiliani alle truppe asburgiche il 29 maggio1848.

Dal punto di vista militare la battaglia di Curtatone e Montanara fu un evento tutto sommato secondario della guerra fra Piemonte ed Impero austro ungarico, ed anche la vittoria di Goito sarebbe stata presto superata dalla ben più amara sconfitta di Custoza. Tuttavia questa battaglia assunse subito un significato ideale che trascendeva la sua importanza militare, trasformandosi in un simbolo. Giovani volontari universitari toscani, soprattutto pisani e senesi ma anche fiorentini con volontari napoletani, tutti male equipaggiati ed armati, non addestrati, e truppe di linea in gravissima inferiorità numerica, avevano tenuto testa per un intero giorno ad uno dei più potenti e feroci eserciti, dimostrando tutto il valore della gioventù della nascente nazione italiana e la forza delle idee che la sorreggeva.

A Curtatone, nonostante la grande inferiorità, gli italiani combatterono con valore, trattenendo gli imperiali per l’intera giornata e ritirandosi alla fine verso Goito, per evitare l’accerchiamento. A Montanara, invece, gli italiani dopo avere resistito a numerosi assalti furono soverchiati e aggirati dagli imperiali

I morti furono centinaia.

Celebriamo qui noi varesini, con tanti italiani, il 29 maggio 1848.

…. Io son di quei che intrepidi contesero il passaggio

a trentamila austriaci il ventinove maggio

Con l’associazione “Farotricolore” di Desenzano, il battaglione di “Varese per l’Italia” ha chiamato a questa celebrazione tutta lombarda, a ricordo di una pagina tra le più commoventi ed eroiche di tutto il Risorgimento, della più bella gioventù di allora.

Han risposto naturalmente i toscani che da sempre celebrano il 29 maggio le gesta dei loro giovanissimi combattenti, con pisani e livornesi per una volta d’accordo, fiorentini, laziali, emiliani, da Piacenza a Bologna, veneti, novaresi, comaschi, lodigiani, pavesi…

Si celebra quest’anno, nel 2014 per scelta dell’amministrazione di Curtatone e del suo sindaco il sabato 24 maggio, al monumento di Montanara. Da Varese, coi mazziniani di Gallarate, i novaresi e i comaschi di San Fermo della Battaglia si va in pullman per la cerimonia, con qualche sosta dove il sangue di tanti giovani volontari italiani non è stato versato invano, a Belfiore, a Mantova e a san Martino della Battaglia. Vogliamo esser numerosi.

 

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