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Cara Varese

BUON SENSO

PIERFAUSTO VEDANI - 05/09/2014

Le vacanze delle giovani generazioni hanno anche mete lontanissime e che mutano ogni anno.

È radicata invece nelle file degli anziani l’abitudine di non tradire i luoghi amati dove trascorrere il periodo estivo di riposo. Succede che ritrovarsi per decenni trasformi dei normali vacanzieri prima in un gruppo di amici, un tempo mattacchioni, poi anche in un piccolo senato quando le discussioni, esauriti argomenti non impegnativi, diventano più “sociali”.

Ho lasciato il mio gruppo quando all’ordine del giorno c’era la visita medica annuale per gli ottantenni che guidano l’auto. Non conosco ancora il verdetto, ma buona parte del senato, composto da settantini e ottantini, mi è sembrata favorevole al controllo medico annuale, corroborato anche da esami clinici.

Un “ tagliando”, anche piccolo ma rigoroso, avrebbe pure una funzione preventiva in termini di salute.

Si è parlato degli anziani al volante, ma anche di una circolazione che non vede, specie nelle città, una diversa regolamentazione della velocità. Sono stati additati come esempio i francesi che hanno introdotto il limite dei 30 km orari nelle strade urbane di scorrimento.

A proposito di città tutti i “senatori” hanno detto peste e corna dello stato delle strade e della pulizia a conferma della crisi finanziaria che obbliga i sindaci a politiche del risparmio che i cittadini non accettano.

Ma non si deve pensare a conversari di sereni filosofi, di leader certi e decisi: il piccolo senato di un piccolo paese della montagna reggiana l’ho trovato sconcertato, amareggiato davanti alle capriole politiche nazionali. Come capita a moltissimi italiani.

Vecchi amici, fedelissimi del profondo rosso, non si rassegnano alla guida e alla “promessopoli” di marca democristiana; Putin difeso dalla Destra è quasi costato un collasso al ragioniere P. il cui padre ha marciato su Roma; grave la forma di mutismo di senatori indiziati di leghismo e di neofiti del grillico progetto.

Insomma per certi aspetti la vacanza stanziale come sempre ha offerto motivi di riflessione in termini sociali, di buon senso spicciolo, ma pur sempre buon senso molto utile almeno per il mondo piccolo in cui per gran parte dell’anno viviamo. E che molto amiamo.

Forse una rituale, modestissima esperienza di socialità estiva può ribadire l’importanza di pensare e di ricostruire cominciando a scuotere lo zerbino di casa nostra. Con garbo, ma con fermezza. Mai da sudditi.

 

 

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