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Cara Varese

LUPUS EXPRESS

PIERFAUSTO VEDANI - 17/10/2014

malpensa

Il sindaco di Somma Lombardo, Colombo, protesta contro il “decreto Lupi”

Era l’occasione buona per prendere le distanze da Berlusconi e di continuare a essere in qualche misura forti e liberi: non se la sono lasciata sfuggire i ciellini e usciti dal clan forzista sono andati per mare con un nuovo veliero, l’NCD. Lo hanno fatto avendo cura di riservare, in una cabina confortevole, un posto al loro ingrigito e un tantino ingombrante leader storico, Roberto Formigoni.

La guida del gruppo politico lombardo è passata a Maurizio Lupi ministro dei trasporti. Di recente egli si è distinto nella realizzazione di un piano che, per salvare Alitalia, può portare al ridimensionamento della Nuova Malpensa, aeroporto indispensabile per la ripresa e lo sviluppo della nostra regione. Malpensa, struttura costata una quantità enorme di miliardi, è infatti la porta sul mondo per buona parte del Nord, per Lombardia e Varesotto, capitali del lavoro italiano. In sostanza a Roma per chiudere un bel buco, quello di Alitalia, Lupi e i suoi hanno pensato bene di rischiare una voragine qui da noi.

Persona per bene, il lombardissimo e premuroso Lupo de Lupis, a seguito della rabbiosa reazione della nostra “gente del fare” davanti alla sua scelta di gambizzare Malpensa, ha pensato di ricorrere a qualche cerotto per salvare almeno la faccia. Ecco allora – notizia di stampa – il cioccolatino consolatorio: trasferimento del Malpensa Express dalla linea ferroviaria della Trenord a quella dei Gamba dei legn, i treni che collegano Milano al nostro capoluogo con percorsi e tempistiche ottocenteschi.

I Malpensa Express raggiungono l’aeroporto da Milano Cadorna in una quarantina di minuti via Saronno-Busto, ma già hanno i terminal anche a Milano Garibaldi e Milano Centrale, sono cioè perfettamente collegati al grande web italico dei binari e quindi anche alle varie Frecce dell’Alta Velocità. Evidentemente il ministro non lo sapeva e presentatosi come un generoso Lupo de Lupis ha rimediato puntuali e secche smentite da Trenord e addirittura da una nota dello stesso ministero dei trasporti nella quale si annuncia lo studio di un eventuale aumento delle corse sulla tratta Malpensa – Milano Garibaldi.

Il cioccolatino per il popolo, presunto bue, dei lombardi arrabbiati ovviamente è diventato un brutto autogol da parte di chi dice di avere a cuore i nostri problemi, in particolare Malpensa, e poi li trascura, calpestando pure gli interessi del suo elettorato.

La vicenda è un segnale di pochezza politica e amministrativa che conferma il declino della nostra classe dirigente, ma pure il perdurare dei danni attribuibili alla banda di incapaci che in anni ormai lontani in tema di ferrovie sbagliarono programmazione e infrastrutture del nostro territorio. Se infatti restiamo alla ferrovia e al collegamento di Varese con Milano l’incapacità appare in tutta la sua disastrosa grandezza.

E tornando ai giorni nostri basta pensare alla mancanza di collegamenti ferroviari, se non mirati almeno accettabili, del nostro capoluogo con Malpensa, oppure alla rapidità da Gamba de legn con la quale possiamo raggiungere Milano da Varese FS. Eppure ci avevano pensato, infatti al mattino venne istituito per i pendolari un treno veramente veloce sulla Varese – Milano, ma dall’orario di partenza infelice: arrivava nella nostra capitale regionale quando da tempo la città era al lavoro!

Da cronista rimpiango i ciellini della prima ora come Gibilisco e Portatadino, non dimentico i loro correligionari che oggi lavorano bene e in silenzio negli ospedali e nel sociale. Da cittadino ritengo impossibile accettare le scelte contraddittorie di chi a Roma dovrebbe rappresentare la nostra gente.

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