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Opinioni

LEZIONI DI DIFFICOLTÀ

FELICE MAGNANI - 27/10/2017

slow-motionAttingere al passato significa non disperdere le virtù di coloro che ci hanno preceduto. A volte basta pochissimo per ritrovare un perché o una verità, basta andarla a cercare tra le pagine un po’ ingiallite della nostra storia personale, fermarsi a riflettere, tentare un approfondimento, senza l’assillo di dover apparire i più bravi, i più belli, i più intelligenti.

La vita è un susseguirsi di vicende a volte gioiose e a volte tristi, una cordata di amici e conoscenti che ci accompagnano, creando una sorta di famiglia allargata nella quale ciò che realmente conta è stare insieme, lavorare insieme, condividere, dialogare, aiutarsi. È in questo meraviglioso percorso umano che impariamo a camminare e a correre, a fermarci a pensare, a coltivare la bellezza di talenti che a volte arrivano quando meno ce lo aspettiamo, aprendo il cuore e l’anima all’ascolto.

Forse non sono i media che ci aiutano, ma il silenzio, la capacità e la voglia di mettersi in relazione senza la presunzione di sapere già tutto di noi e della condizione umana nella quale siamo e in quella che ci attende.

Spesso capita di interrogarsi su chi siano gli intelligenti, quelli che nei banchi di scuola venivano definiti molto bravi, capaci di prendere un dieci in latino o in greco, in francese o in matematica. Erano i più coccolati, quelli che godevano della fiducia dei capi, di quei professori che spesso giudicavano senza voler fare lo sforzo di capire realmente chi fosse la persona che avevano davanti. C’erano persone che si sentivano al centro di incomprensioni profonde e si chiedevano cosa fosse più giusto fare perché quel professore o quella professoressa si rendessero conto della loro presenza, della loro interiorità, del loro mondo affettivo. Eppure in molti casi avevano letto e studiato attentamente la filosofia greca, il diritto latino, avevano imparato da maestri attenti che ogni persona è un mondo e che ogni mondo ha il diritto di essere conosciuto e compreso non solo nella temporaneità di un giudizio, ma soprattutto nell’evoluzione temporale di un cammino.

Non tutti gli uomini sono infatti allenati allo stesso modo, non tutti hanno lo stesso carattere, le stesse spinte familiari e sociali, in molti casi l’essere umano è in balìa di vicissitudini che frenano l’accesso ideale allo straordinario mondo della conoscenza.

La natura umana spesso riserva mille sorprese, sorprende proprio quando pensi di averla perduta per sempre. È lì che richiama all’ordine, dimostrando che nulla è per caso e che anche il tempo della sconfitta ha una sua funzione. Capita a volte di ascoltare persone che si lamentano per le innumerevoli disgrazie o sofferenze che hanno dovuto affrontare, senza immaginare forse che il senso della vita è proprio lì, in quella incredibile ridda di situazioni controverse che ci fanno apparire meno corrisposti di altri.

È difficile immaginare come sarebbe stata la nostra vita altrimenti, senza le difficoltà che abbiamo incontrato sul nostro cammino, è difficile capire quale sia realmente la via che conduce alla coscienza di sé, alla comprensione di un percorso, all’evoluzione che ha caratterizzato la nostra immagine e la nostra vita.

Certo è che tutti abbiamo dovuto fare i conti con le alterne vicende dell’esistenza, ci siamo resi conto che vivere è bellissimo, un’arte, ma che bisogna attrezzarsi, sapere che cosa occorra mettere in campo per rimanere all’interno di un senso, anche se non perfettamente compiuto.

Chi ha imparato di più? Chi ha letto e studiato o chi ha vissuto? Una delle condizioni più interessanti è proprio l’imprevedibilità, quando si riapre un sipario che pensavi chiuso per sempre. E così ti rendi conto che nulla è mai come avevi pensato o programmato, c’è sempre qualcosa che arriva e ti sorprende, lasciandoti nella condizione di chi nasce di nuovo, magari con più capacità di cogliere e di sognare.

Nessuno vorrebbe avere difficoltà, tutti vorremmo vivere senza problemi, senza mai essere schiavi, ma forse, a volte, occorre passare attraverso la schiavitù per capire il valore della libertà, per sorridere più a lungo, per dare un calcio al pensiero negativo corrente.

La vita è un dono preziosissimo e come tutti i doni che si rispettano ha le sue regole, le sue leggi, le sue contrarietà, occorre prenderla come viene, rispettandola, anche quando potrebbe apparire dura, complicata e difficile. In ogni suo passaggio c’è qualcosa di noi, delle nostre pene e delle nostre gioie, c’è una vitalità che si propaga, che fa conoscere, che ci fa capire quanto fortunati siamo ad avere avuto la possibilità, anche solo per un attimo, di essere testimoni di uno sguardo sulla bellezza del mondo.

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