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Attualità

SENTIRSI PARTE

MARIA ADELE SOLTOGGIO - 01/02/2019

cogovernanceHa sapore di novità il convegno mondiale che si è svolto a Castelgandolfo dal titolo “Co-governance: corresponsabilità nelle città oggi”, prima edizione di un evento che verrà replicato fra due anni in Brasile.

Promosso da Umanità Nuova, Movimento Politico per l’Unità e Associazione Città per la Fraternità – espressioni dell’impegno politico e sociale del Movimento dei Focolari – il convegno ha visto la partecipazione di 400 amministratori, politici e cittadini di 33 Paesi, e gli interventi di 60 esperti in vari campi (amministrazione, economia, politica, comunicazione, architettura e ambiente).

Quattro giorni di condivisione di idee, progetti e buone pratiche nell’approfondire il modello di governo partecipato delle città, quale “scelta strategica, modo più consono di vivere bene dentro le città”, spiegava Lucia Fronza Crepaz, già parlamentare e membro del Comitato scientifico dell’evento. E partecipare significa “anzitutto sentirsi parte di una storia comune, perché tutti apparteniamo all’unica famiglia umana”, afferma il documento finale, approvato e sottoscritto quale “Patto per una nuova governance”.

Il documento precisa che ci si riferisce alle città in quanto luoghi di convivenza – comprensive quindi di villaggi rurali – nelle quali vive più della metà della popolazione mondiale, e rileva la loro importanza strategica, politica e culturale, in quanto “spazio di sperimentazione per trasformare paure, fratture sociali e conflitti in opportunità generative di risposte, sia locali che globali”.

Emerge l’impegno di divenire soggetti protagonisti e, in primis, adottare lo strumento e la filosofia della rete che rappresenta “il processo più efficace per aggregare le diversità e, di conseguenza, per rispondere con uno sguardo più ricco alla complessità del reale”. Risultano prioritarie tre reti: la rete dei cittadini che si oppongono alla corruzione divenuta sistema, la rete degli attori collettivi – gruppi professionali ed economici, soggetti del volontariato e dell’ambito religioso, della cultura, della comunicazione…-, la rete delle città che “scelgono di condividere energie per pensare locale e agire globale”.

Non mancano, per i firmatari, tre linee guida, quali l’interpretazione della politica come esperienza democratica e non oppositiva, la promozione di processi partecipativi a ogni livello e il dialogo per una cultura inclusiva e fraterna.

La corresponsabilità tra cittadini e amministratori, politici e tecnici: il filo rosso del convegno.

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