Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Pensare il Futuro

DIRITTI DELL’UOMO

MARIO AGOSTINELLI - 13/12/2019

dichiarazioneIl 10 Dicembre di 71 anni fa a Parigi veniva firmata la Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo. Libertà individuale, diritto alla vita, diritto all’autodeterminazione, a un giusto processo, a un’esistenza dignitosa, alla libertà religiosa, all’infanzia, a un ambiente salubre, al libero pensiero, vengono violati a uno a uno, ogni giorno, e non c’è nulla da festeggiare.

A oggi non esiste un tribunale internazionale per i diritti umani, difficili da far rispettare anche in paesi democratici e apparentemente civili come l’Italia Inoltre, a più di 20 anni dalla Dichiarazione ONU sui difensori dei diritti umani, il numero di questi ultimi che vengono uccisi, minacciati e criminalizzati continua a crescere in tutto il mondo e spesso sono le popolazioni indigene e, più in generale, le comunità che vivono in territori periferici e storicamente emarginati a pagare il prezzo più alto.

Federico Mayor Zaragoza, ex direttore generale dell’Unesco e attivo promotore della cultura della pace e dell’abolizione della pena di morte, ha lanciato l’allarme: il multilateralismo sta scomparendo, bisogna rinforzare la cooperazione internazionale per garantire il rispetto dei diritti umani.

 Questa crisi non deve essere scambiata per l’agonia che precede la fine ma è evidente che alla cooperazione fra i paesi di questo mondo si sta sostituendo la rabbia di chi osserva con diffidenza l’apertura al diverso, le politiche protezionistiche e una conseguente atrofia generale nell’affrontare la palese negazione dei diritti umani in troppe parti del mondo. Certa politica cavalca la paura e addirittura criminalizza e neutralizza le ong, peggiorando la situazione.

Come nel caso dell’emergenza profughi ambientali, popolazioni costrette a migrazioni forzate, causate dai disastrosi effetti di un surriscaldamento climatico sempre più aggressivo.

 Siamo di fronte a un caso in cui a essere negato non è soltanto questo status giuridico ma anche il diritto a vivere dignitosamente in condizioni sane nella propria terra. La migrazione continua a essere considerata dai politici una questione di ordine pubblico. Dovremmo capire che dietro questo fenomeno c’è una richiesta di persone che non possono sopravvivere nella loro patria.

Mentre scrivo i nostri governanti sono riuniti alla COP25, la conferenza mondiale sul clima a cui stanno partecipando le delegazioni di ben 196 Paesi. Questo non è un convegno scientifico, ma politico-economico. Sono proprio le persone che appartengono a questa categoria che dovrebbero mettere da parte gli interessi personali, viste le statistiche preoccupanti.

Mentre Greta Thunberg approda a Lisbona per poi raggiungere Madrid e partecipare alla conferenza, il segretario generale dell’Onu António Guterres ammonisce i governi che bisogna passare dalle parole ai fatti. Ma quando, se il tempo viene a mancare?

Ci stanno inscatolando sempre più stretti. Non c’è più spazio per abbracciarsi, per esprimere dissenso, per ascoltarci. Godiamoci il chiasso, godiamoci uno spazio per la società civile sempre più ridotto all’osso e dove i diritti di libero pensiero e di parola restano solo simulacri lontani. Forse le “Sardine” sono un paradosso esemplificativo della necessità di occupare lo spazio giusto, a tangibile contatto umano per poi liberarci e rivivere uno spazio di solidarietà, allargandoci a tutta la società. Lentamente ma inesorabilmente, pacifici e mai da soli.

Su questa fase così acutamente esposta al declino dei valori e, contemporaneamente, bisognosa di un riscatto della civiltà e della storia umana, invito a visitare il sito dell’associazione Laudato Sì, insignito in questi giorni della benemerenza dell’Ambrogino d’oro. https://www.laudatosi-alleanza-clima-terra-giustizia-sociale.it/

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login