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Opinioni

VEDETTE LOMBARDE

ARTURO BORTOLUZZI - 24/12/2020

sentinelleC’è stato un regalo di Natale in anticipo per tutti noi che abitiamo a Varese. Il Consiglio di zona numero 6 si è mosso autonomamente perché la cittadinanza interessata nei quartieri da essa considerati, potesse monitorare il fiume Olona e segnalare agli organi preposti (come delle sentinelle ambientali) quelli che sono i fenomeni di inquinamento che vedono nel corso d’acqua.

Dico quindi grazie alla Presidente del Consiglio di zona numero 6, di essersi mossa in questo senso.

Ho chiesto all’assessore alla Tutela ambientale di voler dare ogni necessario sostegno serva a questo vero e proprio sommovimento del corpo sociale perché possa perseguire gli scopi che si pone e, quindi, a portare vittoriosamente a compimento la sua azione. Come spero che l’assessore ambisca a realizzare, desidero che il numero dei cittadini fino ad ora individuati, possa essere aumentato. Questo è un risultato che è possibile realizzare almeno sulla carta. Tutta la città di Varese è, infatti, bagnata dal fiume Vellone affluente del fiume Olona. Tanti varesini dovrebbero, quindi, essere sensibili ai fiumi della città. L’assessore, comunque, deve farsi sentire dalla Regione Lombardia e chiedere che la stessa operi per una tangibile riduzione del inquinamento del fiume e che si faccia a questo fine un nuovo Accordo quadro per il disinquinamento del fiume Olona come lo si è fatto per il lago di Varese. Chieda che la Regione Lombardia investa a questo fine parte del Recovery found che spetterà a sé. Dovrebbe, ho chiesto all’Assessore di inoltrare questa proposta all’assessore regionale alla tutela ambientale, magari prima munendosi di una rafforzativa deliberazione della Giunta comunale. Subito dopo Natale potremmo avere il secondo regalo. Certamente sarebbe quello più innovativo e prezioso.

In passato, avevo chiesto per lettera che le sentinelle fossero istituite in ogni tratto del fiume e che si potesse fare un coordinamento delle loro segnalazioni da parte della Regione Lombardia. Questa istituzione, svolto il compito di cui al paragrafo sopra, può essere, secondo me, per autorità e per soldi a sua disposizione, l’Ente pubblico di riferimento.

L’assessore del Comune è anche chiamato a far sì che la Regione Lombardia, per una sua successiva lettera, fornisca un indirizzo al quale inoltrare tutte quelle che sono le istanze delle sentinelle. La Regione dovrebbe, pure, raccordarle tra loro, nonché predisporre un impegno di spesa per risolvere i problemi segnalati dalle stesse.

Ho timore che le sentinelle vengano istituite solo per fini elettoralistici e che possano venir prese dallo sconforto per non poter principiare la risoluzione dei grattacapi del fiume.

Ho paura, quindi, che siano lasciate a se stesse e che smettano per questo di operare.

Avevo spinto perché il Presidente della Commissione Tutela Ambientale della Regione Lombardia, della trascorsa amministrazione regionale, provvedesse ad aprire un tavolo sul fiume comprendendo tutte le Associazioni interessate.

Questo è stato fatto presso la sede della Regione Lombardia, ma sei anni fa.

Alla Regione, poi, avevo fatto sapere il modo in cui normare l’attività svolta dalle sentinelle. Di questo scrivo in appresso.

Lo stesso lo ho chiesto ad ARPA e al Comune di Varese perché possano sollecitare la Regione Lombardia a muoversi con iniziative precise.

Nessuno si è mai dato da fare nel senso da noi auspicato, e tra questi i Sindaci di Varese della passata e della presente amministrazione, nonostante io li abbia sollecitati più volte.

Addirittura, fino ad oggi mai erano state istituite a Varese delle sentinelle. Ancora niente conosco di eventuali sentinelle istituite in Comune di Malnate.

Non posso quindi non essere felice della iniziativa condotta dal Consiglio di Quartiere numero 6 di Varese.

Ora, però, dovrà essere compito dell’assessore di Varese quello di riconoscere le sentinelle individuate dal Comitato di quartiere.

Ho richiesto all’assessore di normare l’attività delle stesse facendo presente la loro esistenza presso la Provincia di Varese nonché, soprattutto, presso la Regione Lombardia che dovrà occuparsi di mettere in contatto tutte le sentinelle del fiume Olona tra loro. L’assessore comunale non deve però limitarsi al censimento fatto dal comitato di area. Può fare di più!

Il Comune di Varese deve dare a tutti gli interessati, entro una data precisa, la possibilità di potersi occupare del fiume. Questo già poco dopo la sua sorgente aveva un inquinamento costituito da sversamento di liquami di una fattoria che ha cessato la sua attività dopo l’intervento dei funzionari comunali.

Dovrà sentire tutti i Comuni rivieraschi del fiume Olona stabilendo una riunione annuale tra tutti per discutere dei problemi del fiume. Parallelamente, occorre che l’assessore senta la Regione perché alle sentinelle siano forniti mezzi adeguati ad intervenire, nonché al fine di attivare forme di contatto tra sentinelle e organismi di controllo.

Non dovrà più accadere il caso di scarichi che i cittadini vorrebbero verificare ma che non hanno una strumentazione idonea per raccoglierli e per poterli consegnare poi agli istituti di controllo.

Nasce così, insomma, anche il compito degli enti pubblici di esser vicini con responsabilità a queste sentinelle. Costoro non dovranno mai sentirsi trattate con sufficienza da parte dei Comuni.

Gli enti pubblici sono chiamati, fin da subito, a riconoscere le sentinelle con un attestato che ne certifichi il ruolo pubblico svolto. Sulla base dei numerosi incontri che sul tema Olona ho avuto in passato presso la Regione Lombardia a Milano come a Varese, posso ben sperare che i cittadini, al momento in cui venga riconosciuto il loro ruolo, dispongano di tutti gli strumenti necessari per compiere con autorità il proprio mandato.

È opportuno che queste abbiano tutti i riferimenti necessari per rivolgersi ai funzionari presso Arpa, Alfa, ATS, Comune… Tutti costoro devono essere avvertiti di rendersi disponibili alle sentinelle e pronti a risolvere i problemi dalle stesse evidenziati.

Ho posto all’assessore di Varese una problematica che già invano ho partecipato alla Regione Lombardia alla Provincia di Varese: che senso ha trattar solo per porzioni le problematiche del corso d’acqua. Quanto percepito a Castellanza potrebbe avere la sua propria causa presso il Comune di Varese! No? Potrebbe avere solo un’origine locale l’odore o una schiuma segnalata da una sentinella?

Sorge allora la proposta che si tenga due volte all’anno una riunione di tutti i comuni rivieraschi del fiume Olona con la Regione Lombardia e un’altra riunione, almeno triennale, di tutte le sentinelle sempre con la Regione Lombardia.

I Comuni rivieraschi dovranno poi consultare le sentinelle dagli stessi istituite almeno bimestralmente.

Altra questione che ho voluto mettere alla attenzione dell’assessore è questa: non dovrebbero avere tutti i Comuni rivieraschi del fiume Olona delle proprie sentinelle?

Questo lo ho chiesto con più lettere, in particolare, alla Regione Lombardia e, in particolare, non ho sentito di incontri nei Comuni della parte a nord del fiume Olona fatte per la nomina di sentinelle. È mancata una riunione delle sentinelle con il Comune per discutere i risultati delle proprie attività e dei problemi riscontrati.

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