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Lettere

ERRORE AMBIENTALE

ARTURO BORTOLUZZI - 23/04/2021

La scorsa settimana avevo scritto al Sindaco del Comune di Varese per criticare fortemente la decisione del Comune sulla volontà di fare tabula rasa dell’ex Aermacchi. Ora lo faccio ancora su Via Selene coinvolgendo anche l’Amministratore delegato di Esselunga S.p.A.

Non avrei mai pensato che il Sindaco di Varese (mi rifaccio al suo programma elettorale di cinque anni fa) potesse essere, secondo il mio giudizio, un amministratore pubblico distruttore delle valenze del territorio. Come ha permesso la cancellazione della storia cittadina, per quanto riguarda l’ex Aermacchi, e lo sfascio ambientale conseguente alla realizzazione di una nuova strada destinata a stravolgere l’ambiente accanto a Via Selene?

È stata incredibilmente usata la stessa noncuranza nell’approvazione da parte di Giunta e di Consiglio Comunale dei due progetti.

Una simile bretella stradale, oltre a distruggere un ambiente ancora rurale, porterà gli automezzi in una zona non attrezzata con strade, in Gazzada Schianno, non in grado di accoglierli.

Avrà così, il Sindaco di Varese, risolto un suo problema elettorale (sulla sua cintura potrà mettere il segno di un nuovo scalpo effettuato), ma per nulla avrà risolto quello di una Gazzada Schianno ora impreparata ad accogliere una nuova direttrice di traffico.

Non sono d’accordo su ciò e mi dichiaro pronto a combatterlo anche se con pochissima possibilità di riuscirci visto che il Sindaco di Varese non mi ha mai dato retta.

Comunque gli chiedo ancora quali lettere sono state scambiate con il Comune di Gazzada Schianno e con la società Esselunga S.p.A.?

È importante, riguardo un’opera di questo genere, leggere e applicare la Convenzione di Aarhus che pretende venga sentita l’opinione di chi abita il territorio che è destinato a sopportare la realizzazione di una opera molto invasiva, come in questo caso.

Cosa questa che è stata fatta ora, dal Comune di Varese, molto marginalmente e che non è mai stata fatta prima (vent’anni fa).

Sono perfettamente d’accordo con il Comitato Salviamo Selene, che debba essere convocata una nuova commissione congiunta (alla presenza del Comitato).

Non è possibile che non siano state sufficientemente considerate le questioni principali e che non siano stati fatti gli approfondimenti necessari (il sentire l’opinione degli abitanti del territorio di Via Selene e contigui, nonché quelli in Comune di Gazzada Schianno; sentire l’opinione del Comune di Gazzada Schianno, se non già fatto).

Non ritengo che in questo momento siano presenti tutte le informazioni e gli approfondimenti necessari (vedi il mancato inserimento nello Studio di Fattibilità di Via Selene del PLIS Sud Varese) perché il Comune di Varese possa aver preso la decisione di consentire il passaggio su Via Selene.

La stessa è ora esclusivamente un tratturo di campagna, trasformato solo provvisoriamente in una pista di accesso al cantiere, che conserva la zona umida Palude Stoppada (ora non valorizzata come si dovrebbe e non tutelata).

Non possiamo essere così sprovveduti da non comprendere che poi si vorrà, da parte del Comune, consentire un collegamento tra Via Talizia e questa nuova strada.

Il nuovo Superstore Esselunga potrebbe essere destinato quindi a venire collegato con Gazzada Schianno e con Bizzozero di Varese.

Rovineremmo così in toto un ambiente di pregio e finora non antropizzato, facendo arterie che sono destinate a finire però nel nulla.

All’Amministratore Delegato di Esselunga S.p.A. ho chiesto che la società possa, nel suo interesse, essere vicina alla volontà dei varesini e che sia conservato il loro verde agricolo.

Non ci aveva riflettuto correttamente e adeguatamente la giunta che vent’anni fa, guidando il Comune di Varese, aveva senza consultare la città chiesto alla Regione Lombardia i soldi perché si potesse fare questa strada.

Le esigenze di quella giunta non sono più attuali (shopping ad oltranza e mega parcheggi accessibili a lungo raggio), ma ora, soprattutto in conseguenza del Covid, sono divenute più contenute, oculate e, comunque, maggiormente attente al territorio che viene abitato.

Per questo motivo ho chiesto all’A.D. di Esselunga S.p.A. di comunicare al Sindaco del Comune di Varese, che ora ha ricevuto i finanziamenti regionali, di non mettersi in moto come inspiegabilmente sta facendo.

Ho chiesto a lui, come da me già consigliato e comunicato alla Regine Lombardia, di non procedere a far realizzare ad Esselunga S.p.A. asfaltature del tutto inutili e senza ragione, distruttive e che potrebbero far nascere inevitabilmente nuovi problemi (primariamente, come detto, quelli viabilistici in Comune di Gazzada Schianno e nella stessa Via Selene).

Questa non è minimamente nelle condizioni di poter supportare un traffico di automezzi e di camion dato che le sue case non sono adeguate e protette a sopportare, di giorno e di notte, un continuo passaggio di veicoli.

Ho suggerito a Esselunga S.p.A. anche di valorizzare la zona umida esistente presso la Via Selene, ampliando e migliorando gli accordi presi col Comune.

Sono anche dell’idea che questa, come aiuto alla tutela dell’ambiente naturale, possa essere un’opportunità che Esselunga stessa potrebbe avere in conseguenza ai lavori finora svolti, con un eccellente ritorno di immagine.

Esselunga è giusto che non abbia a guardare solo ai pezzi di carta firmati vent’anni fa ma che, in base alle buone pratiche già poste in essere, abbia a guardare, per esempio, a quanto realizzato nella vicina Chiasso, dove un importante centro commerciale ha valorizzato una zona umida e rurale retrostante. Con quest’opera, lo stesso ha esperito attività che ha potuto diffondere tra i propri clienti. Questi hanno tributato un crescente attaccamento a questo in conseguenza della sua azione.

Una simile iniziativa potrebbe essere pensata e realizzata da Esselunga con sentieri immersi nella natura, spazi didattici, eccetera. Ciò potrebbe consentire ai clienti di Esselunga, per esempio, di poter portare i figli o i genitori a poter frequentare con propria soddisfazione un’area tutelata, attrezzata e ospitale con un evidente possibilità di ritorno economico.

Una simile iniziativa ha avuto in Cantone Ticino grande successo fin da subito.

Ciò, ancora una volta, dimostra che coniugare un’attività commerciale con la valorizzazione dell’ambiente è iniziativa destinata a premiare l’ente che la pone in essere.

Un simile progetto (e questa eventualità, non ancora considerata) dovrebbe essere portato a conoscenza del Sindaco di Varese che, pertanto, nella commissione congiunta, possa raccogliere anche il parere della proprietà della stessa Esselunga S.p.A.

Non riesco a capire, anche in questo caso, oltre a quello citato della ex- Aermacchi, la condivisione che di fatto, secondo il mio pensiero, hanno esplicitato i Verdi, troppo taciturni e solo interessati a supportare il Sindaco di Varese.

Ho mandato al Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, e per suo conto al Presidente della Commissione alle Infrastrutture, una richiesta di intervento perché abbia ad impedire al Comune di Varese di poter realizzare quanto in oggetto.

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