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Noterelle

VACCINÌADE

EMILIO CORBETTA - 17/09/2021

vaccinoMa ci stiamo veramente rendendo conto della grande esperienza che stiamo vivendo?

Momento di grande prova o evento leggero da vivere superficialmente? Logico affermare valida la prima ipotesi: in effetti è un momento in cui ognuno è “cavia” di sé stesso e nello stesso tempo oggetto di prova per i propri famigliari, per gli amici e praticamente per tutti.

Le pestilenze infettive hanno sempre tormentato l’umanità, ma l’odierna è vissuta in un modo tutto nuovo: ricchi delle esperienze passate riferite dalla storia, aiutati dall’aumento delle conoscenze scientifiche, con la possibilità di applicare norme igieniche precise, affrontiamo le patologie nuove con più efficacia, scegliendo meglio i provvedimenti da prendere, cercando di tamponare con più efficacia le implicazioni economiche legate all’evento stesso.

Tutti siamo coinvolti in modo veramente importante nella battaglia contro questa pandemia, che sta di fatto impegnando tutti i paesi, come ci fanno sapere i moderni mezzi di comunicazione, aggiornandoci sulla velocità con cui il virus riesce a diffondersi. Per fortuna la tecnologia odierna ha potuto realizzare vaccini per cercare di controllare e se possibile superare l’endemia, mentre le esperienze cliniche riescono ad indicare altri nuovi ausili terapeutici. I contatti esistenti nel mondo scientifico informano sulle nuove possibilità di cure, vengono divulgati studi clinici su consistenti coorti di pazienti, si vengono a conoscere velocemente gli avvenimenti avversi, quali farmaci non servono oppure in quali momenti usarli e contemporaneamente aumentano le conoscenze sul sistema immunitario di cui la natura ci ha dotato.

Possiamo affermare che questa esperienza mondiale è una grande prova che sta facendo evolvere positivamente le nostre difese sanitarie ma che ha anche evidenziato gli errori con cui abbiamo gestito nel recente passato la sanità pubblico-privata non solo nella nostra Regione, ma in tutta la nazione e, potremmo aggiungere, in tutta l’Europa e nel mondo.

Non è mai stato facile il dialogo tra l’economia con le sue logiche talvolta spietate, i capitali pubblici e le sofferenze umane che guardano con fiducia alla ricerca scientifica, la quale dipende necessariamente dai due fattori accennati ma anche dalla passione e dalla rigorosa logica scientifica dei nostri ricercatori protagonisti degli studi. Il vero scienziato più sa più diventa conscio di non sapere e questo atteggiamento lo conduce ad approfondire sempre di più le sue ricerche, stando lontano dall’apparire sulle pagine dei mass media, dove disgraziatamente troppo deformate appaiono le notizie che ci riguardano.

Anche questa è una amara esperienza che ci mette veramente alla prova e che crea tante sofferenze psicologiche ma anche pericoli fisici a noi tapini tempestati da miriadi di “baggianate” (purtroppo spesso usate anche da “famosi” politici in questo caso definibili amorali). Come diventa difficile valutare dove sta la verità. Quanta impossibilità di dialogo con persone che quasi ti gridano in faccia “L’ho letto io su internet! I vaccini trasmettono …” A questo punto cosa puoi fare?

Altro fenomeno sconcertante la facilità con cui dall’ombra vengono esasperate le reazioni delle persone spinte sulle piazze a manifestare “No-vax” mentre criminali provocatori stanno grigiamente lontani sfuggendo ai controlli.

Sono note da tempo le passioni sconcertanti di quelli che manifestano (ne parlò anche Manzoni qualche secolo fa) e che oltre tutto non si rendono conto della facilità con cui i loro comportamenti vengono registrati dalle odierne tecnologie (il che permette indagini anche approfondite).
Tutte esperienze nuove di cui non sempre ci capacitiamo d’essere protagonisti e che talvolta si rivoltano contro di noi. Ma, tornando alla ricerca scientifica, è lecito nutrire grandi speranze perché studi approfonditi dovrebbero svelare sempre di più come è strutturato e come funziona il nostro sistema immunitario e questo molto probabilmente permetterà aiuti anche per altre patologie.

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