Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Cultura

MACROCOSMO, MICROCOSMO

LIVIO GHIRINGHELLI - 28/01/2022

islamAlla luce della storia è necessario prender coscienza del fatto che bisogna risolvere il problema della dicotomia esistente tra un islamismo dissolto in ideologia politica e un Islam inteso come spiritualità. Criterio, alla luce della neutralità dello Stato, è quello della libertà di coscienza nel credere o non credere, laicamente. Questo perché le religioni sono state e sono spesso strumentalizzate dai leader politici per raggiungere i loro fini, per cui si arriva a una completa distorsione del linguaggio. In seguito all’avvento al potere di Khomeini in Iran tutto venne politicizzato, anche quello che prima non lo era, ad esempio il pregare quale atto completamente personale e intimo. All’origine di tutte le attuali interpretazioni fondamentaliste dell’Islam sta il patto stretto nel 1750 da Muhammad ibn Abd’al –Vahhab, teologo musulmano, con l’emiro di Naid, Muhammad ibn Saud per creare una nuova identità politica col regno dell’Arabia Saudita.

i Paesi musulmani non sono democratici e tanto meno nell’approfondire la propria fede si articola la tradizione con ciò che viviamo nel presente. La religione dovrebbe accompagnare l’essere umano nella sua evoluzione attraverso ogni epoca. La mistica musulmana ha prodotto un pensiero estremamente ricco sul legame tra macrocosmo e microcosmo. Il nostro microcosmo, la nostra interiorità, è un concentrato di tutto ciò che sta fuori. Accettare pienamente la nostra responsabilità significa accettare la nostra fragilità. Ritenere il Corano increato è un sacralizzarlo, rappresentando ogni versetto una regola universale immutabile. L’idea di un Corano creato indurrebbe invece a ricontestualizzarlo, rivedendo tra l’altro la logica del dominio patriarcale, che ha portato i leader fondamentalisti a escludere le donne dall’avere importanza in tema di ruolo e di costumi.

La religione non può essere e rivelarsi per una gabbia dogmatica a danno della spiritualità. E l’unità passa dalla diversità. Ibn Arabi, grande mistico andaluso, vissuto tra il XII e il XIII secolo, sosteneva che l’unicità può esprimersi solo nella diversità. Il misticismo è universale, ci sono state influenze tra le diverse tradizioni: la cabala, la tradizione mistica cristiana, il sufismo (dalla parola suf, lana indossata dai primi mistici dell’Islam come segno di povertà, del desiderio di distanza dalla tendenza sociale ad acquisire senza limiti ricchezze materiali). Vera ricchezza è quella interiore, non nei beni da accumulo. I veri fondamenti sono espressi nel ramadan, come nella nostra quaresima. È la mentalità retributiva che ha reso le religioni uno spazio di strumentalizzazione: è facile dominare grazie alla paura o la promessa di ricompense, schema da superare con la mistica. Sarebbe triste fare elemosina solo per avvicinarsi al Paradiso, istituire un legame contabile con Dio-

Nel libro di Giobbe (I,9) Satana pone la domanda : “Forse che Giobbe teme Dio per nulla? Colpisci i suoi averi e vedrai come ti maledirà in faccia “. Amare Dio per nulla – o per tutto- vale anche a stabilire una forma d’amore con gli esseri umani, che vada oltre i nostri vicendevoli mercanteggiamenti per un circolo virtuoso.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login