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L'antennato

FOGLIE D’AUTUNNO

STER - 07/10/2022

conti“Giorgia Meloni è stata davvero brava”: comincia così l’unica, icastica, apodittica dichiarazione di Veronica Gentili, razzente volto giornalistico della razzente Rete4, inserita nel promo del suo programma di approfondimento politico del weekend. E come si chiama questo programma? “Dalla parte del Governo”? “Sul carro del vincitore”? “Dentro al coro”? No. “Controcorrente”.

Dopo appena due settimane, il Grande Fratello Vip ha già il suo primo concorrente eliminato: si chiamava Marco Bellavia, di professione ex (ex, ex) conduttore della tv per ragazzi nei primi anni ’90. Il pubblico lo ha eliminato perché sbagliava i congiuntivi o faceva le puzzette di notte nel letto? No. È stato costretto al ritiro perché colpevole di aver espresso la sua patologia depressiva al resto del cast, che immediatamente lo ha isolato, sbeffeggiato ed etichettato come un reietto; la decisione di lasciare è venuta dopo alcuni giorni di teatrino francamente poco edificante. Un’altra brutta pagina di tv, immancabilmente seguita dai fervorini, le rampogne e le reprimende agli scorretti, cui ci ha abituato l’astuto conduttore Signorini.

“Tale&Quale show” condotto da Carlo Conti ha ripreso la sua corsa, il venerdì su Rai1. Come ogni autunno, da dodici edizioni a questa parte. E come (quasi) sempre, ha avuto la meglio in termini di ascolti sui concorrenti delle altre reti. È, il suo, un programma che sembra il calendario di Frate Indovino, o la cronaca di una partita di calcio di serie B: sempre uguale a se stesso. Tutto è ripetuto e ripetitivo: conduttore, giurati, tavolo dei giurati, trucco dei giurati, dinamiche comiche, liturgia, ci sono persino un paio di concorrenti che sono sempre gli stessi, e sempre incapaci (ma li chiamano per quello). Nella grande incertezza dei nostri tempi, forse consola l’eterna replica del sempre uguale: un conforto per il grande pubblico, che ama sentirsi ripetere storie già sentite come il bambino di due anni che vuole sempre le stesse fiabe.

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