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Apologie Paradossali

A PROPOSITO DI INTERCETTAZIONI

COSTANTE PORTATADINO - 28/09/2012

Ho già difeso la Magistratura, nel pezzo “Giudici sportivi e no”, dall’accusa di aver invaso il campo della politica, riconoscendo che l’origine del conflitto è nella debolezza della politica stessa e dell’uso politico che i partiti fanno, a danno reciproco, oggi a me, domani a te, delle inchieste, delle sentenze e ovviamente delle indiscrezioni pubblicate abusivamente. Se ne deve riparlare, dal momento che il ministro Severino annuncia una proposta di legge correttiva.

Non mi piace.

Mi sembra il solito compromesso per dare l’impressione di fare qualcosa, per mandare un segnale a chi continua ad abusarne, qualcosa come dire “state buoni, se potete”, o “non azzardatevi a toccare i nostri”. Non vedo vie di mezzo tra una repressione dell’abuso che sia efficace e la franca dichiarazione che non si tratta di un abuso, ma di un mezzo di governo, neppure d’indagine, ormai irrinunciabile.

Mi dicono che il sistema funziona così: grazie alla tecnologia informatica non è più necessario ascoltare in tempo reale e registrare su nastro, ma è possibile accumulare su file qualsiasi conversazione o mail di posta elettronica, per farne un uso eventuale a tempo opportuno, semplicemente chiedendo al sistema di richiamare tutte le registrazioni contenenti una determinata parola chiave, per esempio “amico Fritz” o “ci vediamo al solito posto”. In pratica è normale tesaurizzare quantità incommensurabili di materiale, senza neppure porsi il problema di chi siano gli intercettati oltre a colui per il quale la cosa è stata eventualmente autorizzata.

È evidente che ne deriva un potere enorme!

Poi mi scappa fuori dal cervello il pensiero che simili procedure, in questo caso non autorizzate, sono normalmente attuate dai cosiddetti servizi di sicurezza… e mi viene il sospetto che la parola “Democrazia” significhi sempre meno una forma di responsabilità condivisa del bene comune, ma sia solo un modo per consegnare una delega dei diritti inalienabili del cittadino a poteri per definizione non sottoposti al controllo popolare.

C’è in gioco qualcosa di veramente fondamentale per il futuro della democrazia e siccome non credo che questo governo e questo parlamento siano in grado di approvare una legge che costituisca un rimedio veramente efficace, l’unica possibilità è affidarsi alla Magistratura stessa, che lo trovi nell’ambito della propria autonomia disciplinare.

Vorrei ricominciare a chiamare al telefono il mio amico Fritz, senza doverlo chiamare Federico e potergli dare appuntamento al solito posto.

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