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Lettera da Roma

CERCANDO LA TOMBA DI PIETRO

PAOLO CREMONESI - 04/01/2013

Con alcuni amici il discorso torna sull’ultimo libro di Antonio Socci “I giorni della tempesta”. I lettori di RMFonline ricorderanno un articolo un paio di mesi fa dedicato al romanzo: basandosi sulle rivelazioni della veggente Maria Valtorta, il brillante scrittore e giornalista ipotizza che la tomba dell’apostolo Pietro non sia sotto la basilica omonima, in corrispondenza dell’altare del Bernini, ma bensì tra le catacombe dei Santi Marcellino e Pietro lungo la via Casilina. Uno spostamento deciso dai vescovi del VI secolo dovuto alla paura che i saccheggi dei barbari potessero mettere in pericolo le reliquie care ai cristiani.

La suggestione letteraria, osservano gli amici, in realtà nasconde un interrogativo più profondo. Il prestigio e anche il potere temporale della Santa Sede sono stati sempre rivendicati dai papi in nome di un primato speciale, quello di essere successori di Pietro. È vero che si tratta di un primato spirituale, ma la presenza fisica dell’apostolo sul colle vaticano è fondamentale per saldarsi alla tradizione millenaria di Costantino. Dopo lo scisma di Lutero poi nel 1517 e la tesi del monaco agostiniano secondo cui l’unico elemento guida nella vita del cristiano è il dettato della Parola di Dio e non la tradizione della Chiesa, la questione assume una rilevanza centrale. Non a caso proprio Lutero, al ritorno di un viaggio a Roma nel 1510, scrive: “Questo posso allegramente dire, per quanto ho visto e udito. Che a Roma non si sa dove siano i corpi dei santi Pietro e Paolo o addirittura se vi siano. Papa e cardinali sanno benissimo… che non lo sanno”.

“Per noi le ossa di San Pietro sono come oro” sintetizzava da par suo Paolo VI la posta in gioco.

A gettare luce sull’intricata vicenda è giunto recentemente un altro libro, questa volta di una giovane ma già affermata ricercatrice, Barbara Frale, dal titolo “Il Principe e il Pescatore”. Edito da Mondadori, pur essendo ricco di documentazione e abbracciando un arco di tempo che va dai primi secoli del cristianesimo sino al dramma della seconda guerra mondiale, grazie alla bravura dell’autrice lo si legge con l’agilità di un giallo.

La Frale, che sposa in toto le tesi della grande archeologa Margherita Guarducci, ci prende per mano e ci conduce, è proprio il caso di dirlo, nei sotterranei della Basilica alla ricerca della tomba dell’apostolo.

Tutto inizia con gli scavi decisi appunto dal grande Pio XII nel 1939 proprio sotto l’altare del Bernini e conclusi dieci anni dopo. “Per Eugenio Pacelli – scrive la Frale – nato principe della Chiesa e diventato pescatore di uomini, quella era una battaglia personale”.

Cosa viene trovato? Una grande necropoli che andava da est a ovest in parallelo al Circo di Nerone dove Pietro era stato crocifisso a testa in giù. Il cimitero pagano era riempito di terra perché Costantino voleva un solido piano su cui costruire la basilica in onore dell’apostolo.

Come una serie di scatole cinesi così sotto l’altare del Bernini, che è quello attuale di Clemente VIII ( 1549), salta fuori uno precedente del 1100, dentro quello un altro del 590 attribuito a Gregorio Magno che a sua volta poggia sul primo monumento voluto da Costantino intorno al 321. Ma non è finita: dentro si trovano i resti di uno più antico (secondo secolo). In questo c’è un muro pieno di graffiti e antiche iscrizioni che indicano nel loro affollamento la devozione dei fedeli. Proprio qui un operaio trova il piccolo graffito 5,7 per 3,5 centimetri interpretato dalla Guarducci con “Petrus eni”. Stava proprio presso il trofeo che i cristiani avevano eretto sopra la tomba dell’apostolo.

Il primo monumento di San Pietro ha nel pavimento un chiusino: indica la presenza di un antico sepolcro in terra sulla quale tutti quei monumenti si sono sovrapposti. Gli archeologi erano finalmente arrivati al luogo della sepoltura di Pietro? L’attesa era grande: come pure il disappunto nello scoprire che sotto quel chiusino purtroppo non c’era nulla. Solo un ammasso di detriti e terra sconvolta. Missione fallita? Il seguito a una prossima puntata.

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