Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Attualità

ALPTRANSIT, RIVOLUZIONE FERROVIARIA

CESARE CHIERICATI - 06/02/2014

Fanno senza dubbio notizia i 120 milioni di euro a fondo perso – dunque un regalo – devoluti dalla Svizzera all’Italia per la riqualificazione della linea Luino – Gallarate (a partire dal confine di Zenna) e il conseguente adeguamento del profilo delle gallerie per consentire il transito di convogli merci di nuova generazione capaci di 2000 tonnellate ciascuno, lunghi 750 metri (550 metri quelli attuali) in grado quindi di generare grandi incrementi nei volumi di traffico con le relative ricadute economiche.

Lo stesso discorso vale per l’altro canale ferrato di scarico ovvero la linea storica Chiasso – Como – Milano. Entrambe le linee dal 2016/2017 dovrebbero essere in grado accogliere il nuovo traffico merci generato dall’entrata in funzione di Alptransit, l’infrastruttura ferroviaria transalpina voluta dalla popolazione svizzera nel 1992 attraverso un referendum e contro la volontà più o meno esplicita del Governo Federale di allora. Un’opera dunque condivisa dal basso, discussa attentamente con le comunità locali, prenegoziata nelle compensazioni economiche e ambientali e non calata dall’alto come di solito accade invece in Italia.

Oltre ai vantaggi economici – soprattutto in termini di riduzione dei costi di trasporto – il grande obiettivo di Alptransit, mai sufficientemente sottolineato dai media, è di ridurre fino a 650 mila i transiti annui di veicoli pesanti entro il primo biennio dall’apertura del tunnel di base del Gottardo. Di conseguenza meno Tir e meno camion in circolazione sull’autostrada N2 Basilea – Chiasso ma ovviamente anche sulla domestica A8 nelle due direttrici di Como e di Varese Giaggiolo.

Un cambiamento di paradigma rispetto al “monoteismo autostradale” di casa nostra secondo un’efficace definizione di Dario Ballotta, responsabile trasporti di Legambiente Lombardia. Ora non si può più far finta di niente, non è più possibile pensare ad Alptransit, il supertunnel pianeggiante del Gottardo, come a una chimera collocata su un lontano orizzonte. Nel prossimi tre, quattro anni la Luino – Gallarate e la Chiasso – Como – Milano con i relativi scali intermodali – dove le merci passano dai treni ai camion – dovranno essere in grado di accogliere il grande flusso trasportistico propiziato dalla nuova infrastruttura svizzera.

Se ciò non dovesse verificarsi – precisa il bocconiano Lanfranco Senn nello studio “Il corridoio multimodale Italia-Svizzera” – si correrebbe il rischio di un colossale imbuto che coinvolgerebbe il Cantone Ticino, le province di Como e Varese e l’intera area milanese. Vi è dunque un interesse reciproco di Italia e Svizzera – ciò spiega la generosità elvetica – a procedere spediti sulla strada della modernizzazione delle due linee ferroviarie in discussione. Certo che il precedente negativo dell’Arcisate – Stabio non invita all’ottimismo. Al contrario.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login