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Attualità

IL MIO AMICO PAPA

LUISA OPRANDI - 03/10/2014

papaAlessandro, un giovane diciottenne varesino, sportivo e con tanti amici, non riusciva a contenere la propria gioia. Il numero dei suoi amici era aumentato e comprendeva finalmente anche Papa Francesco. Non appena all’ora di cena sua mamma Laura è rientrata dal lavoro, gli ha infatti comunicato che il Papa gli aveva risposto. Alessandro è un ragazzo affetto da sindrome di Down, frequenta la parrocchia di Valle Olona ed abita al confine col vicino rione di S. Fermo: amatissimo da adulti e ragazzi, simpatico e cordiale, vive con grande serenità il fatto di avere gli occhi a mandorla e di sentirsi “speciale”, come egli stesso interpreta la definizione “down”. Tempo fa aveva dettato a sua mamma una lettera a quel papa Francesco che tanto gli piace perché “sorride sempre”: se l’è fatta leggere e rileggere per essere sicuro che ci fossero scritte proprio le parole che lui aveva in mente di dire.

Ed è così che nel suo breve saluto a Francesco spuntano consuetudini di pensieri e situazioni che fanno parte della sua serena quotidianità. “Caro Papa Francesco – dice Alessandro – come stai? Io voglio conoscerti perché sei troppo simpatico e sorridi sempre.… Lo so che sei molto impegnato e hai tante cose da fare e tante persone importanti da incontrare, ma vorrei diventare tuo amico… .Io mi chiamo Alessandro, ho 17 anni e ho la Sindrome di Down e tifo Milan, mio fratello Andrea ha 14, non è Down ma ha un carattere… Mia mamma si chiama Laura e mio papà si chiama Pino, ma lui è in Paradiso da tanti anni. Io lo saluto guardando il cielo e quando il cuore mi batte forte è perché mi sta parlando, poi dico alla mamma cosa mi ha detto. Quando chiedo perché sono Down tutti mi dicono che è perché sono speciale, ma sono anche furbo perché quando non voglio fare qualcosa dico che non posso perché sono Down. Frequento la scuola La Nostra Famiglia e ho tanti compagni, ci sono ragazzi Down come me e anche altri … .e siamo tutti amici. Io e Andrea andiamo all’oratorio, lui frequenta il Gruppo Adolescenti, io invece faccio il chierichetto e quando guardo Gesù sulla croce in chiesa vorrei medicare le sue ferite con dei cerotti e il disinfettante rosso ma la croce è troppo in alto. Devo convincere don Guido ad abbassarla. Spero tanto di conoscerti. Per adesso ti saluto dalla televisione”.

Chi frequenta la parrocchia di Valle Olona non si meraviglia di queste parole: Alessandro, impeccabile chierichetto domenicale, al termine di ogni Messa, scende dall’altare e si pone ai piedi del crocifisso, iniziando un dialogo di cui si conoscono solo alcuni tratti ripetitivi e dunque noti. Sbracciandosi in una serie di “ciao” a Gesù in croce, esprime il suo semplice e logico concetto di aldilà, dicendo a quell’uomo sofferente di salutargli il papà, il nonno, una lontana parente, il papa (Giovanni Paolo II di cui aveva seguito alla televisione tutte le trasmissioni relative all’agonia e ai funerali) e il suo amatissimo gatto Ivan.

E certamente la grande passione di Francesco per il calcio è un altro motivo per decidere di volerlo come amico: Ale (che ha frequentato la scuola materna e le elementari a Valle Olona, le medie a S. Fermo prima dei corsi della Nostra Famiglia) ha giocato a calcio e ancora oggi è legatissimo al suo “mister” ; in seguito ha scelto di praticare il basket nell’Edelweiss di Biumo e attualmente nel Basketin (basket integrato di normodotati e ragazzi disabili) con il Millepiedi di San Fermo, allenato dal suo idolo Marco Palladini. E di calcio sa tutto perché se non dovesse fare il cuoco, ama dire, vorrebbe fare il calciatore.

La risposta dal Vaticano, unita ad un piccolo dono, è stata quindi per il giovane una gran gioia: “facciamo un’altra festa?” ha chiesto subito. Già perché a giugno Alessandro è diventato maggiorenne e per l’occasione ha fatto organizzare da parenti e amici ben otto festeggiamenti.

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