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Politica

QUANDO L’OPPOSIZIONE SA COSTRUIRE

LUISA OPRANDI - 20/05/2016

consiglio

Varese, una seduta del Consiglio comunale

Se fosse stato attuato il bilancio partecipativo, molto ora sarebbe diverso nella lettura degli ultimi cinque anni di governo cittadino. I varesini avrebbero potuto interagire in modo proficuo e collaborativo nelle scelte amministrative, individuando le priorità nell’allocazione delle risorse e valutandone le ricadute a beneficio di categorie di cittadini e ambiti territoriali.

Era questa una prospettiva fondamentale nella proposta che, da candidata sindaca, feci nella scorsa tornata elettorale. Attivato in molti comuni italiani e anche nella nostra provincia, il bilancio partecipativo è la traduzione pratica di uno stile democratico e aperto nella relazione tra il governo centrale e le persone che abitano e vivono la città.

Anche dai banchi dell’opposizione è comunque possibile costruire la città e collaborare al cambiamento. Infatti, nell’ultimo anno i consiglieri PD e SEL hanno proposto e ottenuto l’introduzione del bilancio partecipativo nello Statuto Comunale cittadino. Approvato, ora è parte integrante del regolamento amministrativo (art 6 c 3): un rivolgimento sostanziale, premessa a tutte le possibili ulteriori forme dei cosiddetti bilanci “orientati”: bilancio sociale, di genere, di pari opportunità. Un importante pezzo di strada è stato quindi tracciato e da lì la prossima amministrazione potrà cominciare a costruire un percorso nuovo in direzione di una sempre maggiore attenzione ai bisogni prioritari, ai disegni ad ampio respiro sulle prospettive ambientali, culturali, urbanistiche, rionali e socio-economiche.

Fin dagli esordi della consigliatura, cinque anni fa, nell’intervento di replica al programma di governo proposto dal Sindaco in carica, rimarcai la mancanza di chiara individuazione delle priorità di gestione amministrativa e la conseguente, altrettanto esplicita, carenza nella definizione degli ambiti di destinazione delle risorse. Una progettazione ordinata, chiara e lungimirante avrebbe determinato infatti anche una diversa gestione economico finanziaria. Ed avrebbe evitato, come il PD ha sostenuto tramite il proprio consigliere in commissione Luca Conte, di persistere in un “bilancio ingessato”, caratterizzato dalla costante difficoltà nell’agire sulla spesa corrente, rimasta nel quinquennio pressoché invariata.

I democratici hanno inoltre mosso passi costanti in direzione di una opposizione costruttiva e propositiva, come la cura all’attuazione di politiche a favore della parità di genere, al tema della conciliazione dei tempi della città con le esigenze di lavoro, al contrasto alla violenza contro le donne. A riguardo di ciò, la proposta della sottoscritta di dare vita a un Tavolo interistituzionale provinciale finalizzato al sostento degli interventi contro la violenza di genere, è stata prontamente accolta dal Sindaco, dalla Giunta e dal Consiglio, portando alla realizzazione in brevissimo tempo del Tavolo stesso e consentendo quindi di accedere ai fondi stanziati a livello regionale per la tutela delle donne e dei minori vittime di soprusi. Analogamente, la richiesta di partecipazione del Comune, attraverso la concessione dei locali, alla realizzazione del servizio dell’ Infermiere di famiglia (che ha sede in via Cairoli) rappresenta ora un’ importante risorsa per i varesini.

Consapevole che l’Università rappresenti una fondamentale risorsa culturale, scientifica, professionale nel territorio e che Varese debba sempre più investire nel rapporto qualificante con l’Ateneo, richiesi una riunione di Consiglio tematico, specificamente dedicato ad ascoltare il Rettore e con lui dialogare: consiglio che si tenne tre anni fa. Ancora oggi, la prospettiva di Varese città universitaria è al centro del dibattito elettorale come tema irrisolto e rispetto al quale individuare percorsi e azioni specifiche.

L’attenzione alle soluzioni abitative a favore degli anziani ha trovato concreta proposta nell’emendamento PD, approvato anche da parti della maggioranza, a favore dell’housing sociale che porterà alla realizzazione di un insediamento abitativo, a cura dell’Istituto Molina, di 25 appartamenti monolocali e bilocali per anziani da realizzare tra le vie Thouar e Ottorino Rossi e piazzale Bulferetti, in un’area che il PGT aveva precedentemente contemplato tra quelle edificabili. Ciò consentirà agli anziani non solo indipendenza abitativa ma anche assistenza medica, infermieristica e di cura, garantite dalla casa di riposo cittadina.

Sempre nell’ottica dell’attenzione ai cittadini si è ritenuto necessario avanzare concrete proposte relativamente alla tassa sui rifiuti: il PD ha infatti chiesto una conferenza capigruppo e l’istituzione di una apposita commissione, in seguito composta da esponenti di diverse forze politiche (Mirabelli, Galparoli e Monti) e con il coinvolgimento di ASPEM. La relazione, approvata con il voto contrario di un solo esponente di un gruppo politico di maggioranza, ha consentito che le famiglie varesine e circa 3500 imprese potessero sostanzialmente pagare meno di quanto pagassero precedentemente.

La sostanziale diversa visione di città e del suo futuro, tra maggioranza e opposizione, si è comunque evidenziata principalmente rispetto al Piano di governo del territorio e quindi alla visione futura di città: l’azione fondamentale della opposizione è stata finalizzata a ridurre il consumo di suolo, ridimensionare le aspettative di edificabilità del territorio e promuovere la riconversione e il riutilizzo delle aree dismesse. Ma soprattutto, nonostante le 55 riunioni di commissione, di cui ben 18 in un solo mese poco prima del termine definito per l’approvazione, si evidenziato lo scarso interesse da parte dell’Amministrazione ad una costruzione “partecipata” del piano stesso, come invece avrebbe dovuto essere. Molte scelte avrebbero infatti potuto essere diverse ed è per questo che i democratici hanno votato contro il PGT, in attesa di una sua revisione da parte della Amministrazione che succederà all’attuale. Anche questa forte battaglia resta quindi come grande opportunità per i prossimi amministratori, che potranno muoversi a partire dalla proposte che il PD con un lavoro di squadra solido e costante ha avanzato, tramite il proprio referente in commissione Civati, a sostegno della difesa del territorio e della sua valorizzazione.

Battersi per il territorio ha anche significato portare a una sostanziale modifica del masterplan di Piazza Repubblica: il progetto iniziale prevedeva infatti la realizzazione del nuovo teatro nella ex caserma Garibaldi, per cui il vincolo della sovraintendenza di mantenere i muri perimetrali avrebbe implicati costi elevatissimi. La proposta PD ha portato alla revisione del progetto di ridefinizione della piazza, determinando la scelta di costruire il nuovo teatro sul sedime di quello attuale.

Aspetto di rilevanza è stato inoltre il riferimento costante, nei numerosi interventi dei singoli consiglieri democratici, alle esigenze quotidiane dei cittadini residenti nei diversi quartieri. Varese, come sempre abbiamo sottolineato, è città policentrica, dal momento che ogni rione ha vita identitaria, per storia, tradizione ed esperienze di vita associativa attorno alle scuole, alle parrocchie e ai centri sportivi e ricreativi. Gli interventi in sede di consiglio sono stati spesso riferiti a situazioni di vita comune, raccolte dalla vicinanza ai cittadini e hanno consentito di portare all’attenzione del governo locale le domande e i bisogni del territorio, anche nei loro aspetti più semplici e quotidiani.

 Il PD è anche intervenuto sull’abolizione dei pass di privilegio, che consentivano a pochi il transito in zone interdette ai cittadini. Portare ad una equa distribuzione dei diritti è stata una scelta per la quale ci siamo spesi e non senza qualche difficoltà. Ma la tenacia ha portato alla definizione di un nuovo regolamento in merito alla concessione dei pass per accedere alle zone vietate alla normale circolazione delle auto private.

L’elevato numero di richieste, mozioni, emendamenti, proposte di ordini del giorno da parte dell’opposizione hanno sostanzialmente segnato il passo di una città che può e merita di essere diversa. Varese città del verde, dei giovani, dell’arte, della cultura, della musica e dello sport: tutti aspetti che ancora restano aperti a molteplici soluzioni, sebbene tante siano state le proposte avanzate in merito. Molte questioni restano ancora sul tappeto, come quella del parcheggio alla prima cappella. Altre potranno essere frutto di revisione da parte della amministrazione che si insedierà a Palazzo. Sarà infatti il prossimo governo cittadino a farsene carico, partendo da quanto chi ha lavorato negli anni precedenti e in questi ultimi cinque anni ha individuato come percorsi indissolubilmente legati alla sostenibilità e alla vivibilità del territorio, al benessere dei cittadini, alla collaborazione nella costruzione del futuro attraverso scelte attente dell’oggi.

Un ambito nel quale maggioranza e opposizione hanno sempre lavorato in accordo e senza scontri di carattere politico o di riferimento ideologico è stato quello dei servizi educativi e sociali. Come componente per i democratici della commissione di riferimento, posso favorevolmente riconoscere come le scelte amministrative siano sempre state frutto di percorsi condivisi, di confronto e di capacità di portare a sintesi anche idee e posizioni differenti. Tanto che, proprio a termine della consigliatura attuale, è stato varato il regolamento dei servizi sociali con approvazione unanime della commissione e del consiglio. Anche in questo caso un riferimento importante per chi, negli anni a seguire, continuerà a costruire il bene della città partendo dalle persone maggiormente in difficoltà, dai più deboli, dai bambini, dai giovani, dagli anziani e dal mondo della scuola.

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