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Attualità

PER UNA CITTÀ REALE

OVIDIO CAZZOLA - 27/01/2017

pianoNei giorni scorsi un gruppo di lavoro dell’Ordine architetti di Varese ha presentato all’assessorato all’Urbanistica del Comune alcune proposte e considerazioni utili per la revisione del Piano di Governo del Territorio (PGT) vigente. È stato approfondito in particolare il Piano delle regole che contiene la normativa per l’edificazione in ambito comunale. Sono state proposte diverse varianti semplificative, da esaminare ragionevolmente, riguardanti in particolare le aree abitative, commerciali, produttive: la storia edificata di questa città e le regole per il nuovo.

È stato ancora una volta dato rilievo alla valenza territoriale della città intorno al suo lago e sulle pendici delle sue montagne. Nonché alla rilevanza della presenza religiosa e storica del Sacro Monte e alla vicenda preziosa della diffusione delle ville liberty tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi due decenni del Novecento con il prestigioso lascito dei grandi alberghi nella città e sul Campo dei Fiori. Alla ideazione, data la preziosa vicinanza dei i parchi delle ville storiche di maggior rilievo, di percorsi verdi di eccezionale bellezza. È stato data evidenza alla potenzialità ancora esistente, da tradurre con iniziative concrete, della attrattività turistica e al suo rilievo economico da promuovere ancora oggi.

Ho unito personalmente, a mia volta, altre proposte che hanno riguardato in particolare il ‘Documento di piano’ del PGT in vigore. Ho ritenuto che questo documento, che dovrebbe contenere le linee strategiche per la riorganizzazione e il futuro della nostra città, debba essere sostanzialmente ridefinito.

Come già altre volte ho ricordato, la mia esperienza urbanistica per Varese ha avuto occasioni notevoli di approfondimento. Come assessore supplente all’Urbanistica, in assenza del professor Ambrosoli professore a Verona, quando l’obiettivo condiviso era indirizzato alla riforma di un inaccettabile PRG degli anni ’50; come coordinatore della commissione urbanistica negli anni ’90 quando un nuovo PRG viene redatto dalla società Oikos di Bologna.

Il contributo della Oikos è stato senza dubbio il più rilevante per la lettura della consistenza e del ruolo possibile di Varese: città di bellezze, ma anche luogo di iniziative possibili, auspicabili.

La Oikos proponeva di considerare l’opportunità di prevedere nel PRG la localizzazione di un centro congressuale.

Ricordo lo studio che mi presentò riguardante decine di centri congressuali esistenti nel mondo, con dettagliate informazioni sulla loro consistenza. Riteneva che Varese dovesse darsi questo obbiettivo, luogo di incontro e di progetto per tutta l’area varesina comprendente 170 mila abitanti.

Ho allegato alle mie proposte dei giorni scorsi l’estratto di uno studio fatto al riguardo alcuni anni fa. Perché sono convinto che Varese abbia bisogno di una struttura di questo tipo, nell’insufficienza delle ville Ponti, capace anche di ospitare spettacoli teatrali e musicali.

I problemi non si possono certo ridurre alla riforma di piazza della Repubblica. Abbiamo bisogno di riorganizzare una città che deve anche riflettere sul suo ruolo in un ambito territoriale più vasto. La città reale varesina.

Il progetto della città reale deve essere necessariamente considerato attraverso una collaborazione intercomunale che promuova i rapporti sociali, le prospettive economiche, la valorizzazione della sua particolare bellezza.

Nell’ambito strettamente comunale, oggetto della revisione del PGT vigente, occorre però finalmente affrontare situazioni fin qui trascurate. Ho già ricordato la permanente e inaccettabile incidenza delle radiali che continuano a creare una penetrazione diretta, senza nuovo ruolo loro attribuito, nel nucleo della città. Che consentono oggi una eccessiva velocità veicolare e presentano scarsità di immagine urbana significante. Che richiedono la ridefinizione della qualità dei loro percorsi, la protezione della pedonalità e della ciclabilità.

Si deve affrontare l’impatto diretto dell’autostrada. Si deve considerare senza ritardi, per la sua rilevanza, la presenza di un sistema ferroviario ottocentesco che va oggi con decisione aggiornato, per assumere anche funzioni urbane: con accessibilità non solo centrale, per la quale è allo studio una ipotesi di raccordo delle stazioni Trenord e FS in vista del prossimo collegamento con Stabio. Ma anche con accessibilità periferica.

La revisione del PGT richiede quindi anche la revisione del Piano della mobilità approfondendo la proposta Oikos per una linea di tram moderno da Bizzozero a Masnago, sulla quale gemmare i servizi di autobus. Va riaffermata e riorganizzata di conseguenza la città sul diritto primario della pedonalità protetta e della ciclabilità difesa. Va confermato che l’accesso a S. Maria del Monte deve essere riaffidato prevalentemente al trasporto urbano e alla funicolare.

Ho ricordato che il rinnovato PGT deve affrontare il riordino del tessuto urbano che si è sviluppato disordinatamente nei primi decenni del secondo dopoguerra. Che i centri storici non costituiscono più un riferimento sufficiente per le relazioni sociali. Che occorre individuare e integrare nuove polarità: anzitutto presso le sedi culturali, religiose, educative esistenti. Accessibili con percorsi protetti. Nel presso delle quali rafforzare presenze di servizio utili e attrattive arricchite dal verde pubblico. Che occorre riprendere con la nuova consapevolezza della città reale un rapporto culturale, sociale, economico con il Canton Ticino

Ho definito il mio contributo alla revisione del PGT Proposte strategiche per la riorganizzazione della città. Credo che l’Amministrazione varesina abbia il compito storico di realizzare nuovi percorsi urbanistici per la vita e il progetto di questa nostra estesa Comunità.

I duecento anni della vicenda storica del capoluogo che abbiamo nei mesi scorsi ricordato ci hanno testimoniato virtù e drammatici errori delle Amministrazioni che hanno preceduto l’attuale. Le opportunità che ci vengono offerte oggi, le scelte che compiremo rimarranno nella memoria delle generazioni future.

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