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Società

UNO STRANO PAESE

FELICE MAGNANI - 24/02/2017

rigopianoIn un momento in cui diventa assolutamente necessario unire le forze per affrontare con la dovuta determinazione i tanti problemi che ci riguardano, la politica fa le bizze, si arrabbia e si contorce come una diva che vuole il primo piano, dimenticandosi che vive grazie alle persone che l’hanno votata e che proprio per questa ragione ha il dovere di fare le cose sul serio, mettendo da parte problemi e interessi che non riguardino il bene comune. Il cittadino che conserva ancora un briciolo di fiducia e di attenzione si aspetta che chi lo rappresenta lo faccia nel miglior modo possibile, affrontando con professionalità e rigore i temi e i problemi che riguardano il paese.

Chi segue le vicende italiane alla televisione o leggendo i giornali è sconvolto, non riesce più a capire quello che sta succedendo e le contraddizioni della politica emergono in tutta la loro sconvolgente inadempienza. A fronte di terremoti, alluvioni, dissesti idrogeologici che mettono a ferro e a fuoco il paese, ci imbattiamo in problemi del tipo quando, come e dove costruiremo il nuovo stadio.

Certo il mondo non può e non deve fermarsi, deve continuare la sua corsa, ma riesce difficile e un po’ assurdo immaginare che il popolo degli stadi sia in questo momento più importante di quello che vive accartocciato in luoghi in cui ha perso tutto. Il terremoto è stato qualcosa di inaudito e di terribile, ci ha fatto soffrire insieme a tutte le persone, uomini, donne, vecchi e bambini che hanno dovuto abbandonare una vita di speranze e di sacrifici, prendendo la via di un esilio forzato.

La valanga che ha spazzato via l’Hotel Rigopiano ha sconvolto la nostra fiducia nelle istituzioni, ci ha lasciato col fiato sospeso, ci ha fatto capire quanto ci sia ancora da fare per creare un ordine istituzionale che sia veramente un punto di forza per le generazioni che verranno.

Se da una parte abbiamo un popolo che annaspa, preso nella morsa di problemi gravissimi come la casa, il lavoro, la precarietà ambientale, la delinquenza comune e quella organizzata, una corruzione che sconvolge sistematicamente la vita del paese e un’immigrazione che non trova soluzioni adeguate, dall’altra assistiamo alle bizze di una politica che ha perso di vista il paese e che continua malgrado tutto a perseverare in diatribe e guerre intestine che riducono la nostra idea di progresso, il desiderio più che legittimo delle nuove generazioni di poter entrare a pieno titolo nel cuore della nazione per dare un contributo di intelligenza e di umanità.

È proprio in queste circostanze che il popolo misura lo spessore democratico di chi ha ricevuto il suo mandato, è quando il mare è in burrasca che l’equipaggio deve dare prova di unità, di collaborazione, di forza e di coraggio. Gl’interessi di parte diventano oltremodo meschini e contribuiscono in maniera determinante a distruggere quel poco di buono che è stato fatto in tanti anni di impegno e di abnegazione da parte di chi, nella democrazia, ci ha creduto e che, malgrado tutto, continua a crederci.

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